Cultura, le proposte degli assessori delle più grandi città italiane per una ripartenza condivisa


Dopo un anno di confronto, gli assessori alla Cultura delle più grandi città italiane hanno presentato proposte concrete per una ripartenza condivisa.

Gli assessori alla Cultura delle dodici città più grandi d’Italia (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia), dopo un anno di confronto sui temi legati alla pandemia, hanno presentato proposte concrete per una ripartenza condivisa di tutto il settore. Presente anche il sindaco di Mantova e delegato cultura Anci Mattia Palazzi. 

Le proposte presentate riguardano la garanzia dell’apertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico, musei visitabili anche nei weekend, un tavolo ad hoc per il confronto e un fondo speciale per le città d’arte.

Riguardo alla garanzia dell’apertura dei luoghi di cultura con un protocollo unico, ciò eviterebbe la reversibilità delle aperture, a meno di situazioni particolarmente gravi, garantirebbe la continuità del presidio culturale sul territorio, assicurerebbe il lavoro e fiducia, darebbe sostanza al diritto inalienabile alla cultura e fornirebbe ai cittadini alternative controllate e sicure, invece di obbligarli a una socialità compressa in pochi, e poco controllati, luoghi pubblici o privati. L’esperienza delle città, la serietà con cui teatri, musei e luoghi di cultura hanno mostrato di saper gestire i periodi di apertura, l’elasticità del servizio, la disponibilità ad adattarsi ai vincoli che di volta in volta si rendono necessari, rendono questo obiettivo realisticamente possibile.

Per quanto riguarda la garanzia dell’apertura degli istituti museali e dei luoghi di cultura anche nei weekend, nel rispetto di ogni norma prevista, si tratta di un intervento necessario per la sostenibilità del lavoro culturale, per garantire la continuità nella conservazione del patrimonio, per consentire l’accesso ai luoghi di cultura a tutti i lavoratori del paese, e quindi il pieno rispetto del diritto alla cultura.

Infine, riguardo la costituzione di un Tavolo permanente Enti Locali, questo aprirebbe un dialogo costante con il Ministero e garantirebbe la concertazione di politiche culturali, necessarie per la rinascita del paese, tra Governo centrale e le città, che si metterebbero a disposizione con spirito di servizio come interlocutori per la costruzione di politiche condivise e come portavoce delle istanze derivanti dai territori.

Gli assessori hanno auspicato inoltre la creazione di un fondo speciale destinato alla ripartenza delle città sul piano culturale.

Musei, teatri, luoghi di spettacolo, sedi espositive, luoghi d’arte e cultura: le città intendono mettere a disposizione del Governo la propria conoscenza capillare del mondo culturale e delle sue problematiche, ponendo le basi e stabilendo insieme i protocolli per una ripresa il più possibile certa, rapida e omogenea in tutto il territorio nazionale.

“Per dodici mesi abbiamo lavorato fianco a fianco, nonostante i colori politici differenti, per il bene della cultura e del paese” ha sottolineato l’assessore alla cultura di Firenze Tommaso Sacchi, "consapevoli delle enormi difficoltà del comparto culturale: si tratta di 580 mila lavoratori in Italia, con differenti ruoli e modalità contrattuali, toccati quest’anno da una crisi drammatica e con poche tutele. Siamo contenti che il presidente Mario Draghi abbia parlato di temi che riguardano molto il nostro percorso: ha citato i luoghi della cultura e dello spettacolo, i musei, i cinema, i teatri, e ha detto che la cultura rappresenta un bene da tutelare e imprescindibile. Noi siamo a disposizione per una collaborazione che parta dai territori e dalle nostre città". 

Sono tutti concordi nell’affermare che la nuova ricostruzione del paese debba partire dalla cultura e che la potenza culturale italiana sia data dalle città. È inoltre necessario riavviare la cultura con protocolli, riaprire le attività culturali del paese e aprire un tavolo permanente con il Ministero

“Queste proposte nascono dall’esperienza di governo locale e dall’impegno continuo e costante nella tutela della produzione, della programmazione e del lavoro culturale” hanno dichiarato gli assessori. “Con il senso pratico che distingue il mondo delle città, a un anno dall’inizio della nostra collaborazione, vogliamo allinearci a quanto sostenuto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nella replica al Senato, ovvero ’Il rischio è di perdere un patrimonio che definisce la nostra identità [...] Molto è stato fatto, serve fare ancora di più’”.

Ph.Credit

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