I direttori dei musei di Israele chiedono all’ICOM (International Council of Museums, il principale ente mondiale che rappresenta i musei) di condannare l’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha provocato 1.400 vittime israeliane, tra cui oltre 1.000 civili. L’appello per chiedere all’ICOM una posizione contro i terroristi è stato affidato a una lettera aperta firmata da oltre 20 direttori di musei israeliani. Tra questi, il presidente di ICOM Israele, Raz Samira, la direttrice del Museo d’Israele, Suzanne Landau, la direttrice del Museo d’Arte di Tel Aviv, Tania Coen-Uzzielli, il direttore del Muza-Erez Israel Museum di Tel Aviv, Ami Katz, il direttore dei musei di Haifa, Yotam Yakir, e molti altri. A oggi, l’ICOM non si è ancora espressa sulla guerra in corso tra Israele e Hamas malgrado siano passate più di due settimane dall’inizio del conflitto.
“Sono trascorse due settimane dall’inizio del terribile attacco contro Israele, che ha lasciato un bilancio spaventoso di oltre 1.400 morti, 3.500 feriti e circa 200 rapiti”: esordisce così la lettera dei direttori dei musei israeliani. “I militanti di Hamas hanno attraversato il confine e hanno attaccato brutalmente le comunità appena all’interno di Israele, provocando la morte di donne, anziani, bambini e giovani famiglie. Ogni giorno migliaia di razzi cadono sulle città israeliane, colpendo in egual modo cristiani, musulmani ed ebrei. Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti sono tra le oltre 40 nazioni che hanno denunciato categoricamente Hamas e classificato le sue strategie come terroristiche. Apprezziamo la loro ferma denuncia di tali atti di terrorismo e il loro sostegno persistente. Le loro incrollabili dichiarazioni sono supportate da atti che dimostrano un cambiamento nel modo in cui il mondo vede la circostanza, riconoscendo la drammatica svolta degli eventi che si è verificata dalla scorsa settimana”.
“Sebbene siamo consapevoli delle critiche rivolte a Israele”, proseguono i direttori, “è fondamentale sottolineare che gli orribili attacchi compiuti da Hamas, sostenuto dall’Iran, non hanno scuse, e ci opponiamo con veemenza a qualsiasi tentativo di giustificarli. Le attività di Hamas non sono altro che atroci omicidi, stupri, torture e detenzioni di civili indifesi. Chiediamo che l’ICOM condanni questi atti di terrorismo con il massimo fervore. Per essere chiari: questo non è un altro episodio del conflitto israelo-palestinese. Hamas e la Jihad islamica si sono rivelate organizzazioni brutali e disumane, simili ai talebani e allo Stato islamico. Vogliamo anche ricordare alla comunità ICOM che Israele è una democrazia liberale che protegge la libertà di espressione, la diversità e le arti, valori che la comunità ICOM condivide, come dimostrato dalle revisioni più recenti della definizione di museo. Proprio questi ideali vengono attaccati da Hamas nel suo assalto alle nostre città e comunità”.
“Dopo l’attacco”, ricordano i direttori israeliani, “i dipendenti dei musei a livello nazionale hanno agito in conformità con le norme dell’ICOM per salvaguardare i manufatti di inestimabile valore, i campioni etnologici e l’archeologia sotto la loro cura. Il personale impegnato sul lavoro affronta dei rischi a causa di questi sforzi. In questi tempi difficili, i musei israeliani servono anche la società rafforzando lo spirito delle persone e offrendo spazio per la contemplazione. Il loro lavoro è lungi dall’essere completo e speriamo che la comunità ICOM continui a sostenerci nella difesa di questi importanti principi”.
“Chiediamo sinceramente alla comunità ICOM”, conclude l’appello, “di condannare il massacro di cittadini indifesi da parte di Hamas e di dichiarare una posizione coraggiosa a sostegno dell’umanità e del liberalismo”.
Nell’immagine: il Tel Aviv Museum of Art. Foto: Avishai Teicher
Israele, i direttori dei musei chiedono all'ICOM di condannare Hamas |