Firenze, si discute sull'hotel che potrebbe sfigurare area di Boboli. Anche Schmidt preoccupato


A Firenze si discute sull’hotel extralusso che potrebbe sfigurare l’area del Giardino di Boboli. L’associazione Idra lancia una raccolta firme per avviare un dibattito pubblico, e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt esprime con una lettera le sue preoccupazioni.

A Firenze si torna a discutere sul progetto dell’hotel extralusso che preoccupa molti abitanti della città e tutti coloro che hanno a cuore le sorti del patrimonio artistico e paesaggistico del patrimonio fiorentino, perché c’è il timore che il progetto possa sfigurare la Costa di San Giorgio, l’area della città in cui si trova anche il complesso di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli. Avevamo riassunto i fatti a settembre: il piano per la realizzazione dell’hotel, riferiva l’associazione Idra, una delle più attive sulla questione, potrebbe modificare in modo pesante l’area tra Ponte Vecchio, Palazzo Pitti, Giardino di Boboli, Costa San Giorgio, Forte Belvedere, via di Belvedere e via San Leonardo, andando a impattare sul piano della sicurezza, della qualità sanitaria e ambientale, della tutela dei beni storico-artistici coinvolti, degli stessi impatti sulla sensibilità civica dei residenti e dell’opinione pubblica. Addirittura, si parlava di un possibile ascensore inclinato da inserire tra Boboli e l’hotel.

In questi giorni ci sono due ulteriori sviluppi che interessano il progetto. Il primo è la raccolta firme che Idra sta promuovendo per fare in modo che l’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione possa avviare un un percorso di ascolto, dibattito e proposta, come prevede la Legge Regionale n. 46 del 2013, la cosiddetta “Legge sulla Partecipazione”, che prevede la possibilità, da parte dell’Autorità, di disporre un Dibattito Pubblico sulle opere di iniziative pubbliche che comportano investimenti complessivi sopra i 50 milioni di euro (infrastrutture stradali e ferroviarie, elettrodotti, impianti per il trasporto e lo stoccaggio di combustibili, porti e aeroporti, bacini idroelettrici e dighe, reti di radiocomunicazione), se richiesto da almeno lo 0,1% dei residenti che hanno compiuto sedici anni anche organizzati in associazioni e comitati. Se ci sono i requisiti, l’Autorità stabilisce successivamente le modalità di svolgiemnto del dibattito in modo da promuovere la partecipazione e assicurare la massima informazione.

Per giungere attorno al dibattito sul progetto di Costa San Giorgio servono 400 firme di residenti, e ci sono due settimane di tempo per raccoglierle (è possibile chiedere informazioni a idrafir@gmail.com o al numero 328 8262523): se attivato, il Dibattito farà in modo che si “raccolgano le migliori idee di abitanti, studenti, pendolari, artigiani, impiegati, commercianti, donne e uomini di cultura”, sottolinea Idra. Altrimenti, “sarebbe triste dover piangere, domani, una grande occasione persa”.

La seconda novità è l’intervento del direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, entrato in gioco poiché l’intervento riguarda anche direttamente il complesso da lui diretto. Allertato dai cittadini, Schmidt ha scritto alla Direzione urbanistica di Palazzo Vecchio e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze. “Ricostruendo la vicenda che ha portato Palazzo Vecchio ad avallare in piena area Unesco, fra Boboli e il Giardino Bardini, una variante al regolamento urbanistico priva di valutazione ambientale strategica”, riferisce Idra, l’associazione ha scoperto “che proprio il ’vicino di casa’ del nuovo proprietario della ex Caserma Vittorio Veneto, Eike Schmidt, è stato tenuto all’oscuro dei contenuti del progetto oggetto della Variante. L’associazione ha pensato bene quindi di allertare il Direttore delle Gallerie degli Uffizi (che comprendono il Complesso Museale di Boboli), documentandolo con le prime osservazioni proposte lo scorso luglio all’Amministrazione comunale (seguite poi a settembre da un secondo blocco di riflessioni critiche sul metodo e sul merito della procedura adottata da Palazzo Vecchio: qui tutte le osservazioni fin qui formulate)”.

Schmidt ha scritto richiamando l’attenzione sulla straordinaria delicatezza del contesto in cui si colloca la Variante che prevede, a beneficio di una nuova destinazione urbanistica turistico–ricettiva all’86%, una profonda ristrutturazione edilizia: “È d’uopo rilevare la necessità che qualsivoglia iniziativa e/o intervento che interessi le aree immediatamente prossime al Complesso Museale di Boboli, debba essere posto in essere nel rispetto del primario obiettivo di garantire e preservare l’integrità del patrimonio culturale dello stesso”, ha scritto Schmidt. “Il Giardino di Boboli”, ha aggiunto il direttore, “è un museo a cielo aperto di inestimabile valore culturale, e come tale deve essere preservato nella sua totale integrità fisica tanto in superficie quanto nel sottosuolo”. Il progetto prevede infatti uno scavo sotterraneo per ospitare due parcheggi, un tunnel carrabile e servizi interrati. Pertanto, è dovere degli Uffizi, prosegue la nota di Schmidt, “adoperarsi per mettere in atto ogni misura utile a tutelare, gestire e valorizzare le proprie collezioni, comprensive di beni archeologici, storico-artistici, architettonici, paesaggistici e naturali”. Fra i tesori che il sottosuolo dell’area di Costa San Giorgio potrebbe nascondere sono da annoverare anche le testimonianze della prima comunità cristiana, raccoltasi, nella Florentia romana, attorno alla vicinissima chiesa di Santa Felicita. Inoltre, “Il Parco Monumentale di Boboli”, spiega Schmidt, “analogamente ad un sistema venoso di un corpo umano, si compone di cunicoli e condutture che trasportano l’acqua che rende rigogliosa la vegetazione, alimenta sorgenti e vivai, depositi e conserve, vasche che custodiscono preziose collezioni di piante acquatiche, fontane e giochi d’acqua che decorano le Grotte, tema tanto caro ai giardini storici monumentali fiorentini prima medicei e poi lorenesi”.

Ed è proprio nei pressi della più antica di queste Grotte, detta “di Madama”, che il progetto di albergo presentato all’Amministrazione comunale dalla proprietà della ex Caserma di Costa San Giorgio (dove sorgerà l’hotel) prevede l’istallazione di un ascensore inclinato a servizio della clientela: accolti attraverso il portone principale di Palazzo Pitti, superato il cortile dell’Ammannati il progetto prevede che gli ospiti del resort raggiungano, lungo l’Orto di Giove, il mezzo meccanico che li trasferisca alle camere.

“Come ampiamente documentato in copiosa bibliografia”, conclude Schmidt, “il regime idraulico di Boboli, sfruttando la pendenza del declivio collinare e applicando empiricamente i principi fondamentali della scienza idraulica basata sulle leggi gravitazionali della fisica, è stato pensato e realizzato con un impianto a caduta, mediante costruzione di acquedotti che ancora oggi alimentano il Giardino”. Dunque, termina la missiva, poiché da anni il complesso degli Uffizi “si adopera scrupolosamente al fine di preservare questo fragile e delicato equilibrio idrico e idrogeologico, sia mediante interventi di periodica manutenzione, sia attraverso la realizzazione di opere di manutenzione straordinaria, laddove necessario”, e il tutto “unitamente ad una costante attività di ricerca e di studio, fondamentale per ottemperare alla conservazione ed alla tutela di un tale inestimabile patrimonio culturale”, si chiede agli enti “di tenere in debita considerazione le suesposte osservazioni, al fine di adottare le più opportune determinazioni del caso”.

Soddisfazione da parte di Idra per le parole di Schmidt: “Constatiamo con viva soddisfazione con quanta sollecitudine sia stato raccolto dalle Gallerie da Lei dirette il ragionevole allarme lanciato dalla scrivente Associazione una volta che è stato possibile accertare il mancato coinvolgimento della Direzione delle Gallerie degli Uffizi nel procedimento che ha condotto il Comune di Firenze alla definizione della Variante semplificata al Regolamento Urbanistico Scheda norma AT 12.05 Ex Caserma Vittorio Veneto, adottata in assenza di Valutazione Ambientale Strategica, e dei connessi interventi di trasformazione urbanistica e ristrutturazione edilizia. Ritenendo utile e opportuno che le istituzioni locali fiorentine abbiano piena contezza delle importanti premure che codesta Direzione mostra di nutrire ai fini dell’integrale tutela del Giardino, la presente viene trasmessa per conoscenza anche al Presidente del Consiglio comunale, al Presidente della Commissione Urbanistica, ai Gruppi consiliari, al Consiglio di Quartiere 1, al Sindaco e agli Assessori competenti del Comune di Firenze”.

Nell’immagine, il luogo in cui dovrebbe sorgere l’hotel.

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