Mosca, si dimette il vicedirettore del Museo Pushkin a causa della situazione in Ucraina


Gesto coraggioso da parte di Vladimir Opredelenov, vicedirettore del Museo Statale Pushkin di Mosca, che si dimette per via di quanto accade in Ucraina: “il mio atteggiamento non coincide con quello di molti colleghi del Ministero della Cultura della Russia”.

Dato il clima che si respira in Russia, e alla luce degli ultimi giri di vite contro chi protesta per la guerra in Ucraina, è sicuramente coraggioso il gesto di Vladimir Opredelenov, vicedirettore del Museo Statale Pushkin di Mosca, che ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni per via di ciò che sta accadendo in Ucraina. “Cari amici”, ha scritto in un post su Instagram, “vorrei ringraziare il team del Museo Pushkin, così come tutti i nostri colleghi e partner dell’industria museale, con i quali abbiamo lavorato, mantenuto contatti, litigato, cercato compromessi e creato qualcosa di speciale in questi 19 anni. Per nove di quegli anni sono stato vicedirettore del Museo statale di belle arti Pushkin, prima nelle tecnologie informatiche, poi nello sviluppo digitale. Insieme, abbiamo esplorato il modo migliore per utilizzare al meglio le tecnologie digitali e multimediali per lo sviluppo della nostra società, lo studio e la conservazione del nostro patrimonio storico e culturale e per educare le persone. Abbiamo sviluppato progetti e concetti e sognato uno spazio digitale disponibile e accessibile a tutti, la rimozione delle barriere alla bellezza e alla conoscenza per tutti coloro che apprezzano un dialogo e una cultura equi come base della civiltà e del suo sviluppo sostenibile”.

“Sfortunatamente”, conclude Opredelenov, “il mio atteggiamento nei confronti dell’attualità mondiale non coincide con quello di molti dei miei colleghi del Ministero della Cultura della Federazione Russa. Spero che questo cambierà nel prossimo futuro, ma con le cose come stanno, sono costretto in questo momento a lasciare il mio amato Museo”.

Opredelenov non è tuttavia l’unico dirigente di importanti istituti culturali russi che ha deciso di allontanarsi e di esprimere la propria posizione. Questo giovedì, il direttore artistico della Fondazione V-A-C di Mosca, l’italiano Francesco Manacorda, aveva parimenti annunciato le sue dimissioni, inviando una nota all’agenzia di stampa statale TASS. “Purtroppo l’attualità ha modificato notevolmente le condizioni lavorative e personali, quindi sono giunto alla conclusione che non potrò continuare a lavorare con la stessa dedizione di cui potrei essere orgoglioso”, ha sottolineato. “La mia decisione mi è stata data con grande difficoltà e rimpianto”.

Nel frattempo, il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitrij Peskov, ha fatto sapere, sempre alla TASS, che a breve Putin organizzerà un incontro con gli esponenti del mondo della cultura, e nel frattempo esorta a non creare situazioni di conflitto con chi non è d’accordo con quella che il Cremlino chiama “operazione speciale in Ucraina”, sottolineando però che questi ultimi sono persone che necessitano di spiegazioni. “Ci sono accesi dibattiti tra rappresentanti della cultura”, ha detto Peskov, “c’è chi sostiene il presidente e lo fa sinceramente, c’è chi non comprende appieno l’essenza di ciò che sta accadendo. Ma questo non significa che devono essere oggetto di inimicizie, hanno solo bisogno di pazienti spiegazioni”. Al momento non si sa ancora quando si terrà l’incontro tra Putin e gli operatori culturali (verrà organizzato “a tempo debito”, ha fatto sapere Peskov).

Foto: il Museo Pushkin. Immagine Wikipedia/Mike1979

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