Nel 2023, i Carabinieri hanno recuperato oltre 100mila beni culturali


I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale diffondono i dati dell’Attività Operativa 2023: i militari hanno recuperato solo lo scorso anno più di centomila beni, per un valore di oltre 260 milioni di euro.

Oltre centomila beni recuperati per un valore di più di 260 milioni di euro. Questo, in estrema sintesi, il risultato delle operazioni dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale nel 2023. Lo scorso anno, i militari dell’arma, in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura, operanti attraverso sedici Nuclei e una Sezione dislocati nelle diverse regioni italiane, sotto il comando dei Gruppi di Roma e Monza, insieme a un Reparto Operativo nazionale dotato di Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando responsabile della gestione della Banca dati di opere da ricercare, la più antica ed estesa al mondo (con oltre 1.300.000 files), hanno recuperato un totale di 105.474 beni d’arte, con un valore stimato complessivo di 264.055.727 euro. Questo dato globale è riportato nel documento “Attività Operativa 2023” dell’Unità Specializzata dell’Arma, istituita nel 1969 per adempiere all’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) e che, in oltre cinquant’anni di attività, ha restituito ai legittimi proprietari, sia pubblici che privati, più di tre milioni di beni culturali.

Nel 2023, l’attività operativa evidenzia una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale. In particolare, a poco più di un anno dall’entrata in vigore della Legge n. 22 del 22 marzo 2022, che ha introdotto modifiche alle disposizioni penali riguardanti la tutela del patrimonio culturale principalmente nel Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004) e ha integrato il Codice Penale con 17 nuovi articoli (da 518-bis a 518-undevicies), si notano i primi segnali positivi, come dimostrato dall’analisi comparativa dei dati rispetto al 2022. Si è registrata intanto una lieve riduzione dei furti (da 333 a 267) e degli oggetti trafugati (da 4.144 a 3.483). C’è stato poi un incremento dei beni recuperati (da 48.522 a 105.474) di cui reperti archeologici (da 17.275 a 67.963), librari/archivistici (da 8.653 a 24.445), beni numismatici (da 48 a 286), oggetti di natura grafico/pittorico e musivo (da 328 a 1.102). C’è stata poi una intensificazione dell’attività di controlli di aree e siti archeologici (da 1.538 a 1.874), e sono aumentati i risultati dell’attività repressiva: arresto disposto dall’A.G. (da 6 a 20), denunciati per associazione a delinquere (da 39 a 47), deferiti per scavo clandestino (da 66 a 130).

Sempre lo scorso anno, l’attività di contrasto ha portato al recupero di 67.963 reperti archeologici e 10.273 reperti paleontologici, con il deferimento di 130 persone per scavo clandestino. Nel settore dell’antiquariato si è registrato un calo significativo dei furti, soprattutto nelle abitazioni private (da 91 a 79) e nei luoghi di culto (da 135 a 92). Durante lo stesso periodo, sono stati effettuati 1.957 controlli presso esercizi antiquariali e 624 controlli presso mercati e fiere, con il recupero complessivo di 105.474 beni, tra cui 24.445 documenti archivistici e bibliografici, 1.102 dipinti e 369 sculture.

L’attività repressiva ha portato al deferimento di 477 soggetti per ricettazione e 37 per esportazione illecita di beni di interesse culturale. Nel contesto del contrasto alla contraffazione, sono stati deferiti 109 soggetti (un aumento del 29% rispetto al 2022) e sequestrate 1.936 opere contraffatte (un aumento del 56% rispetto al 2022), di cui 61 nel settore antiquariale, archivistico e librario, 535 nel settore archeologico e paleontologico e 1.340 nel settore dell’arte contemporanea. Il valore stimato delle opere contraffatte, se immesse sul mercato, è stato di circa € 45.399.150.

Nel corso del 2023, per le attività di tutela del paesaggio e dei monumenti, il Comando TPC ha organizzato 1.991 servizi di controllo delle aree paesaggistiche terrestri e marine, deferendo 78 soggetti per danneggiamento e 202 per reati contro il paesaggio.

In relazione all’attività di monitoraggio online, data l’incremento dell’utilizzo dei canali telematici per il commercio illecito e l’esportazione di beni culturali, il Comando TPC ha ritenuto necessario aggiornare i propri sistemi informatici di ricerca e controllo mediante il progetto S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System). Questo sistema, basato sull’intelligenza artificiale, permette la raccolta automatica di dati e immagini da web, deep web e social media, per confrontarle con le foto delle opere da ricercare. Nel 2023, sono stati monitorati oltre 984 siti web ed esaminati 6.674 beni. Grazie a questo controllo, sono stati recuperati dai siti web 31.689 beni (rispetto ai 4.935 dell’anno precedente), di cui 18.734 beni archivistici e librari, 536 reperti archeologici, 9.337 beni numismatici, 91 opere false, 60 sculture, 147 dipinti, oltre al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 101 persone.

Nel contesto dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata nel settore dei beni culturali, sono stati ottenuti risultati immediati attraverso due importanti operazioni. La prima è l’operazione “Cales”, condotta dal Nucleo Carabinieri TPC di Napoli, che ha portato all’arresto in flagranza di reato di due individui sorpresi durante scavi clandestini e fermati dopo aver illegalmente acquisito beni archeologici, oltre all’arresto di un altro individuo al confine con la Svizzera per l’esportazione illecita di beni culturali. Durante l’operazione sono stati recuperati numerosi reperti archeologici, tra cui oltre 1.700 monete, e sono stati sequestrati 15 metal detector utilizzati per la ricerca di manufatti in metallo antico. La seconda è l’operazione “Canusium” del Nucleo TPC di Bari, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, che ha permesso di smantellare un’associazione criminale dedita allo scavo clandestino, al furto, alla ricettazione e all’esportazione illegale di reperti archeologici e numismatici. Durante le indagini sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 3.586 beni archeologici, numismatici e ceramici in varie regioni d’Italia, di inestimabile valore storico, artistico e commerciale. Sono stati indagati 51 soggetti e sono stati emessi 21 provvedimenti restrittivi.

Inoltre, nell’ambito della collaborazione con altri Comandi e Enti, è da segnalare l’Operation PANDORA VIII, guidata dalla Spagna e in cui l’Italia partecipa come co-leader. Durante questa operazione sono stati effettuati controlli mirati al contrasto del traffico illecito di beni culturali con i seguenti risultati operativi: 107 oggetti sequestrati, tra cui 87 ceramiche, 5 monete/medaglie, 2 documenti/libri e 13 dipinti; 1.462 oggetti sospetti, ma non soggetti a sequestro, tra cui 11 tappeti/ricami/arazzi, 34 ceramiche, 2 documenti/libri, 100 disegni, 120 mobili, 65 icone, 3 mosaici, 940 dipinti, 4 stampe, 55 oggetti religiosi, 115 statue/sculture e 13 altri oggetti di varia natura.

Tra le principali azioni svolte a livello internazionale, la collaborazione tra il personale del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Carabinieri e il Manhattan District Attorney’s Office di New York (DAO), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (ICE) ed il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha rivestito un ruolo di grande importanza nel recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato italiano. Grazie a questa sinergia, sono stati individuati, sequestrati e rimpatriati 1.093 opere d’arte di elevato valore, frutto di furti, scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni, per un valore complessivo di centinaia di milioni di euro, oltre al loro inestimabile valore storico-culturale. Tra i beni rimpatriati, si segnala una testa in marmo raffigurante l’imperatore Settimio Severo, datata II secolo d.C., precedentemente oggetto di rapina a mano armata presso l’Antiquarium dell’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 18 novembre 1985 e successivamente rinvenuta in asta a New York con un prezzo di partenza di 600.000 dollari.

Inoltre, nel corso del 2023, è intervenuta la Task Force “Caschi Blu della Cultura” con azioni di emergenza a seguito delle alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana. Durante tali operazioni sono stati recuperati, nelle rispettive regioni: 48.646 libri antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22 statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114 cimeli di guerra e vari reperti archeologici e antropologici. Inoltre, sono stati recuperati: 632 metri lineari di beni archivistici, 9000 negativi fotografici, 2 beni ecclesiastici.

Nel 2023, i Carabinieri hanno recuperato oltre 100mila beni culturali
Nel 2023, i Carabinieri hanno recuperato oltre 100mila beni culturali


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