Riaperture teatri e cinema, si parla di tampone obbligatorio. Ma è polemica


Da lunedì 19 potrebbero riaprire musei, cinema e teatri. Ma per gli spettacoli si parla di mascherine FFP2 e tamponi obbligatori. Ed è polemica.

Quella che si apre oggi potrebbe essere, finalmente, l’ultima settimana di chiusura di tante attività: bar, ristoranti, palestre, e per quanto riguarda la cultura, musei, teatri e cinema. Le ipotesi che stanno circolando parlano infatti di possibili riaperture dal 19 aprile, anche se per adesso non c’è niente di scritto: il mondo della cultura, così come quello della ristorazione e dello sport, sono in attesa di conoscere il parere del Comitato Tecnico Scientifico che si riunirà oggi, 12 aprile, e le successive mosse del governo.

Da alcune indiscrezioni sembra che il ministro della cultura, Dario Franceschini, stia dialogando con il CTS per mettere a punto un nuovo protocollo per far ripartire al più presto il settore della cultura e dello spettacolo. Per i musei si parla di percorsi obbligatori ma anche di visite a tempo, che sarebbero pertanto la novità del 2021 (lo scorso anno infatti per visitare i musei non era stato imposto l’obbligo di non superare una certa permanenza all’interno di un istituto). Le vere (e, soprattutto, rigide) novità sono però per teatri e cinema: si sta infatti pensando di introdurre l’obbligo di mascherine FFP2 con distanziamento di un metro e l’obbligo, per gli spettatori, di presentare il risultato di un tampone non più vecchio di 48 ore per poter assistere agli spettacoli. Si tratta di regole pensate per poter ampliare i numeri massimi consentiti secondo i protocolli attualmente in vigore, che prevedono un massimo di 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto.

Ma è già polemica sull’ipotetica regola del tampone obbligatorio, e una forte opposizione arriva da Fratelli d’Italia. “La paventata ipotesi di obbligatorietà del tampone per accedere agli spettacoli e alle attività culturali, quando riapriranno, pregiudicherebbe ancora di più l’economia della cultura, oggi allo stremo”, afferma il deputato Federico Mollicone, capogruppo in Commissione Cultura di Fd’I e responsabile cultura del partito. “Dovremmo, piuttosto, incentivare la domanda, con incentivi fiscali come l’Iva al 4 per cento sui prodotti culturali e l’introduzione della detrazione fiscale individuale dei consumi culturali, come Fd’I propone da sempre, sostenendo le categorie della cultura e dello spettacolo. Come indicato dai dati rilasciati da Agis nella prima riapertura, è stato registrato un solo caso di contagio all’interno dei teatri. Chiediamo al sottosegretario Borgonzoni l’immediata convocazione, diviso per categorie, integrato dai rappresentanti delle Regioni, del tavolo sulla cultura in crisi, istituito grazie a un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, per definire le modalità e il cronoprogramma delle riaperture. Ogni categoria ha le proprie specifiche necessità, e vanno valutate caso per caso, sul modello delle crisi industriali adottato dal Mise. Va superato il limite fisso di capienza dei teatri, dei cinema e dei luoghi all’aperto e garantita almeno la capienza dei 2 terzi”.

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