Sicilia, decisi aumenti e rincari in quasi tutti i musei e siti archeologici della regione


In Sicilia arrivano aumenti monstre per molti musei e siti archeologici, e viene introdotto il biglietto anche in diversi siti dove prima l’ingresso era gratis. E il presidente Schifani chiede addirittura al suo assessore alla cultura Scarpinato di sospendere il provvedimento.

La Sicilia ritocca le tariffe dei biglietti di tutti i musei regionali: lo ha deciso l’assessore ai beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, con un decreto pubblicato lo scorso 11 ottobre, che ha già suscitato la contrarietà del presidente della giunta regionale, Renato Schifani, che ha chiesto al suo stesso assessore di ritirare il decreto. Si tratta, infatti, di aumenti “monstre” che mediamente toccano il 30% di rincaro (e in alcuni casi anche raddoppi), e introducono il biglietto anche laddove prima si entrava gratuitamente.

Vediamo nel dettaglio quanto costerà andare a visitare i musei di Sicilia, e quanto costava prima.

Ad Agrigento, il Parco Archeologico avrà un biglietto di 14 euro l’intero e 7 il ridotto (contro gli attuali 10 e 5), il Museo Archeologico 10 e 5 (adesso 8 e 4), mentre si pagheranno 6 e 3 euro per visitare la Biblioteca Museo Luigi Pirandello, l’Antiquarium di Monte Kronio, l’Area Archeologica di Monte Adranone, il Museo Archeologico della Badia e l’Area Archeologica di Eraclea Minoa, mentre biglietti da 4 e 2 euro per la Villa Romana di Durrueli e la Zona Archeologica Vito Soldano (adesso sono tutti gratuiti, tranne Eraclea Minoa e il Museo Pirandello, dove si pagano 4 e 2 euro). In provincia di Caltanissetta, biglietti tutti a 6 e 3 euro per il Museo Regionale di Caltanissetta, il Museo Archeologico di Gela e il Museo Solfare – Trabia Tallarita (tutti attualmente con biglietti a 4 e 2 euro). A Catania biglietti da 8 e 4 euro per il Teatro Antico (attualmente a 6 e 3) e da 6 e 3 per la Casa Museo Giovanni Verga, il Museo Regionale della Ceramica e il Museo Regionale di Adrano (tutti attualmente a 4 e 2).

In provincia di Enna, 14 e 7 euro per visitare l’Area Archeologica della Villa Romana del Casale (attualmente 10 e 5), 8 e 4 per l’Area Archeologica di Morgantina, il Museo Regionale di Aidone e il Museo di Palazzo Trigona (tutti a 6 e 3 attualmente), biglietti invece da 4 e 2 per il Museo Archeologico di Centuripe e il Museo Archeologico di Enna (che sono invece gratuiti). In provincia di Messina, 14 e 7 euro per il Teatro Antico di Taormina (adesso 10 e 5), 10 e 5 euro per il Museo Regionale di Messina (contro 8 e 4), 8 e 4 euro per il Museo Archeologico di Lipari (che diminuisce dagli attuali 10 e 5) e l’Area Archeologica di Tindari (che ora costa 6 e 3), 6 e 3 euro per la Villa Romana di Patti, il Museo Archeologico di Giardini Naxos e il Museo naturalistico Isolabella (adesso tutti a 4 e 2), infine 4 e 2 euro per Palazzo Ciampoli e l’Area Archeologica di Halaesa Arconidea (che ora sono gratuiti).

A Palermo, 10 e 5 euro per la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis (contro gli attuali 8 e 4), mentre si pagheranno 8 e 4 euro al chiostro di San Giovanni degli Eremiti, al Museo Regionale di Palazzo Mirto, al Chiostro di Santa Maria La Nuova, alla Zisa, al Museo Archeologico Salinas, al Museo d’Arte Moderna di Palazzo Riso e al Museo Regionale di Terrasini (al momento tutti a 6 e 3). Biglietti da 6 e 3 euro nelle aree archeologiche di Solunto e Himera (ora sono a 4 e 2), mentre 4 e 2 euro costeranno i biglietti della Cuba (ora gratis), del Castello a Mare (attualmente 2 e 1 euro), della Casina Cinese, del Villino Florio, di Villa Raffo, Villino Favaloro, Villa Napoli, delle Terme Arabe, del Museo Civico di Polizzi Generosa, di Monte Iato, del Villaggio Preistorico di Ustica e del Castello della Favara (tutti gratuiti).

In provincia di Ragusa, biglietti da 6 e 3 euro per il Museo Regionale di Camarina, l’Area Archeologica di Cava d’Ispica e per il Museo Ibleo (contro 4 e 2), e biglietti da 4 e 2 per Parco Forza e per il Convento della Croce di Scicli (questi ultimi invariati). A Siracusa biglietti da 14 e 7 euro all’Area Archeologica della Neapolis (che include anche Orecchio di Dioniso e Teatro Greco e che adesso costa 13,5 e 6,5 euro), si pagheranno 10 e 5 euro per la Galleria Bellomo (contro 8 e 4) e il Museo Archeologico Paolo Orsi (invariato), mentre biglietti da 6 e 3 euro serviranno per visitare Area Archeologica di Castello Eurialo (adesso a 5 e 2,50 euro), Castello Maniace, Ipogeo, Area Archeologica di Megara Hyblaea (ora a 4 e 2) Area Archeologica di Akrai (attualmente un unico biglietto da 2,5 euro) e Villa del Tellaro (che scende dagli attuali 8 e 4). Biglietti invece da 4 e 2 euro per Casa Museo Uccello di Palazzolo Acreide, Museo di Lentini, Ginnasio Romano e Museo Archeologico di Palazzo Cappellani (tutti gratuiti a eccezione di Palazzo Cappellani, che costa 5 e 2,5 euro). Infine, in provincia di Trapani, biglietti da 14 e 7 euro sia per il Parco Archeologico di Segesta, sia per il Parco Archeologico di Selinunte (che fanno segnare un prezzo più che doppio: ora si pagano 6 e 3 euro), mentre si pagheranno 8 e 4 euro al Museo Regionale Peopoli di Trapani, al Museo del Satiro e all’Ex Tonnara Florio (adesso 6 e 3), biglietti da 6 e 3 euro al Museo Archeologico Lilibeo di Marsala (attualmente 4 e 2), e da 4 e da 2 alle Cave di Cusa (che scende dagli attuali 6 e 3).

Rari dunque i casi di rimodulazione in negativo, mentre generalizzati gli aumenti e le introduzioni di biglietti laddove prima vigeva l’ingresso gratis (anche se va detto che molti siti adesso gratuiti rimarranno ad accesso libero: sono tutti quelli non citati sopra). È interessante il fatto che il presidente Schifani abbia chiesto pubblicamente al proprio assessore di rivedere il suo provvedimento: in particolare, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha domandato a Francesco Paolo Scarpinato di sospendere gli effetti del provvedimento in attesa di un confronto con gli operatori turistici. Il governatore ritiene, infatti, indispensabile “portare avanti dei momenti di concertazione con gli attori coinvolti”, come spiega in una nota, “in un’ottica di condivisione del provvedimento, in modo da dare agli operatori anche la possibilità di allineare i pacchetti di promozione turistica alle nuove tariffe”.

Immagine: il Tempio C di Selinunte. Foto: Jochen Reinhard

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