USA, sequestrati al Met 27 pezzi antichi di provenienza illegale. 21 saranno restituiti all'Italia


La procura distrettuale di Manhattan ha sequestrato al Metropolitan Museum di New York 27 oggetti antichi, per un valore di oltre 13 milioni di euro, di provenienza illegale. 21 di questi saranno restituiti la prossima settimana all’Italia, legittima proprietaria. 

Ventisette oggetti antichi sono stati sequestrati al Metropolitan Museum di New York dalla procura distrettuale di Manhattan. Ne hanno dato notizia nelle scorse ore diverse testate statunitensi: si tratta di oggetti per un valore di oltre 13 milioni di euro, tutti di provenienza illecita, e in particolare 21 provengono dall’Italia e 6 dall’Egitto. Sono stati sequestrati sulla base di tre distinti mandati eseguiti da febbraio in poi, e la prossima settimana verranno restituiti ai due paesi con apposite cerimonie.

Alcuni degli oggetti, fa sapere il New York Times, sono passati nelle mani di persone a lungo sospettate di aver trafficato antichità, come l’antiquario Gianfranco Becchina, che ha gestito per decenni una galleria in Svizzera prima di essere indagato dall’Italia nel 2001. Ma la maggior parte degli oggetti era entrata nella collezione del Met molto prima che Becchina fosse pubblicamente accusata di attività illecita. Tuttavia otto degli oggetti sequestrati sono stati acquisiti direttamente dalla Becchina, secondo l’ufficio del procuratore distrettuale. Becchina è stato condannato per trafficato antichità in Grecia, mentre in Italia gli è stato confiscato nel 2011 un tesoro di 6.300 reperti greco-romani, dal momento che la giustizia italiana aveva stabilito che questi oggetti erano di provenienza illecita. Le accuse penali erano intanto decadute causa prescrizione.

Un esperto di traffici di antichità citato dal New York Times senza essere nominato, ha affermato che il Metropolitan avrebbe dovuto esaminare la provenienza di tutti gli oggetti acquistati dalla galleria di Becchina, la Galerie Antike Kunst Palladion di Basilea, appena saputo delle misure prese nei suoi confronti. Tuttavia, il Met ha dichiarato che le informazioni sugli oggetti italiani erano state messe a disposizione del museo solo di recente dagli investigatori del procuratore distrettuale, che il museo ha cooperato pienamente e che le sue revisioni sulle acquisizioni sono diventate più rigorose nei decenni successivi all’arrivo degli oggetti. “Le norme del collezionismo sono cambiate in modo significativo negli ultimi decenni”, ha affermato il museo, “e le politiche e le procedure del Met a questo riguardo sono state costantemente riviste negli ultimi 20 anni”.

Tra gli oggetti confiscati al Met figura una kylix (una calice per vino) di terracotta, del 470 a.C., acquistato dalla galleria di Becchina nel 1979, e poi ancora una statuetta in terracotta di una dea greca del 400 a.C. circa, donato al museo nel 2000 da Robin Symes, commerciante di antichità britannico. Tra gli oggetti egiziani figurano frammenti di lino dipinto e un ritratto di una donna su un pannelli.

Il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin L. Bragg, ha affermato che non dovrebbe essere un segreto per musei, collezionisti e case d’asta che alcuni dei pezzi in loro possesso potrebbero essere stati saccheggiati da trafficanti organizzati. “Le indagini condotte dal mio ufficio hanno chiaramente messo in luce queste reti”, ha affermato in una nota, “e hanno reso di pubblico dominio una ricchezza di informazioni che il mondo dell’arte può utilizzare in modo proattivo per restituire le antichità a coloro ai quali legittimamente appartengono”.

Nell’immagine, la kylix in terracotta sequestrata al Met.

USA, sequestrati al Met 27 pezzi antichi di provenienza illegale. 21 saranno restituiti all'Italia
USA, sequestrati al Met 27 pezzi antichi di provenienza illegale. 21 saranno restituiti all'Italia


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