Versailles, scoppia il caso del curatore che organizzava incontri privati a pagamento


Alla Reggia di Versailles scoppia un caso spinoso: il direttore di un importante dipartimento dell’istituto, e tra i più noti storici dell’arte francesi, è stato sospeso dall’incarico perché organizzava tour e incontri privati a pagamento. Il tribunale per ora lo ha riammesso, ma è ancora in attesa di processo.

Uno dei più noti storici dell’arte francesi è stato sospeso dal suo incarico alla Reggia di Versailles, dove era direttore di dipartimento, uno dei posti di maggior rilievo all’interno del grande complesso. Il motivo? Lo studioso è accusato di aver organizzato conferenze retribuite e tour privati a pagamento nella Reggia di Versailles senza aver informato l’amministrazione. La decisione della Reggia è stata tuttavia sospesa, lo scorso 25 settembre, dal tribunale amministrativo di Versailles in attesa che si svolga il processo. Il curatore è quindi tornato a occupare temporaneamente il suo incarico, ma solo il tribunale stabilirà se potrà effettivamente mantenerlo.

Il caso è emerso a luglio 2022, quando la segretaria generale del governo francese Claire Landais (Versailles è infatti amministrata da una fondazione che fa capo al Ministero della Cultura e a quello dell’Economia) ha pubblicato un rapporto in cui veniva rivelato che il direttore della Reggia, Laurent Salomé, era a conoscenza delle attività dello storico dell’arte e gli aveva espresso la propria preoccupazione. Ciò tuttavia non è bastato a dissuadere il curatore che, stando a quanto noto, avrebbe svolto altre otto visite private tra il dicembre 2022 e il gennaio 2023. La Reggia ha dunque avviato un’indagine interna che si è conclusa ad aprile 2023: è emerso che lo storico dell’arte aveva tenuto una ventina di conferenze al di fuori delle sue prerogative, e che solo in cinque casi aveva informato il datore di lavoro. Lo studioso, convocato per un chiarimento dai vertici del museo, aveva confermato gli addebiti ma aveva sottolineato che il guadagno era servito soltanto per coprire i costi legati allo svolgimento degli eventi. A luglio, con decisione del primo ministro Élisabeth Borne, il curatore veniva sospeso dall’incarico, con l’accusa di appropriazione indebita (pare infatti abbia ricavato circa 15mila euro). Secondo l’istituto, il curatore era consapevole di commettere un abuso, facilitato dalla sua importante posizione all’interno dell’organico del museo.

Non è dello stesso avviso l’avvocato, secondo il quale le conferenze e le visite guidate dello storico dell’arte sarebbero state lecite, e la sua unica colpa è stata quella di non aver avvisato in maniera adeguata l’amministrazione.

Il giudice sommario del tribunale amministrativo di Versailles, come detto, ha però sospeso l’esecuzione della sanzione pronunciata contro il curatore e adottata il 6 luglio 2023 dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il giudice ha ritenuto che sussistessero seri dubbi sulla legittimità della sanzione in quanto alla proporzione rispetto ai fatti addotti. Per sapere come andrà a finire, si dovrà però attendere il processo.

Versailles, scoppia il caso del curatore che organizzava incontri privati a pagamento
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