Grande successo per la fiction della RAI che racconta la breve ma straordinaria vita di Goffredo Mameli (Genova, 1827 – Roma, 1849). Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia, questo il titolo dello sceneggiato, per la regia di Luca Lucini e Ago Panini, vede il giovane Riccardo De Rinaldis Santorelli nei panni del patriota che scrisse il Canto degli italiani, diventato poi l’inno d’Italia. La miniserie narra le vicende del poeta ed eroe del Risorgimento, che con le sue poesie e il suo Canto infiammò gli animi dei patrioti che combatterono con lui nella difesa della Repubblica Romana del 1849. La storia raccontata dalla fiction si concentra sugli ultimi due anni di vita di Mameli e diversi sono i luoghi storici in cui la miniserie è stata ambientata. Le riprese hanno coinvolto tre regioni (la Liguria, dove sono state girate le scene ambientate a Genova, il Lazio, dove hanno luogo gli ultimi momenti della serie, e il Piemonte, utilizzato nelle location del Castello di Agliè e del Castello di Strambino per le riprese di alcuni interni) e diversi siti anche aperti al pubblico. Vi proponiamo di seguito la carrellata delle principali location della serie su Mameli, sempre, come da nostra tradizione, col raffronto tra la scena della fiction e la realtà.
La scena del ballo iniziale, quello in cui Goffredo Mameli incontra la futura fidanzata Geronima Ferretti, è ambientata in Palazzo Angelo Giovanni Spinola: si trova in via Garibaldi, la “Strada Nuova” dei palazzi genovesi, è uno degli storici Palazzi dei Rolli, e oggi è sede di Deutsche Bank. Nella scena iniziale della fiction si può osservare facilmente il finto porticato che “sfonda” architettonicamente la parete, affrescato dai fratelli Lazzaro e Pantaleo Calvi.
Il giardino in cui è ambientata la scena che vede Goffredo Mameli discutere delle proprie idee politiche con Geronima è ambientata nel giardino inferiore di Palazzo Bianco a Genova. È uno dei due giardini del palazzo: sttecentesco, vi si accede dalla prima sala del palazzo, che oggi è un museo visitabile, uno dei principali del capoluogo ligure.
Diverse scene sono ambientate in quella che nella fiction è la casa della fidanzata di Goffredo Mameli. Si tratta di Palazzo Nicolosio Lomellino, uno dei palazzi dei Rolli più belli di Genova. In una scena si vede Mameli abbandonare in fretta e furia il palazzo, per non essere scoperto dalla madre della fidanzata in atteggiamenti intimi con lei, e si distingue chiaramente il ninfeo del palazzo. Gestito da un soggetto privato, è abitualmente aperto alle visite ed è sede di mostre.
Le scene che seguono il suicidio della fidanzata di Goffredo Mameli (in realtà, Geronima Ferretti non si suicidò dopo il matrimonio con Stefano Giustiniani: la fiction ha mescolato la storia di Geronima con quella della prima moglie di Ferretti, Anna Schiaffino, che si suicidò tuttavia molto tempo dopo aver visto per l’ultima volta il suo amore, Camillo Benso conte di Cavour), si svolgono in una fittizia “Villa Zoagli” a Nervi, dove Mameli si ritira a seguito dell’evento luttuoso: le scene sono girate a Villa Luxoro e sono uno dei più evidenti casi di anacronismo della fiction poiché la residenza sul lungomare genovese venne costruita solo nel 1903, più di cinquant’anni dopo gli eventi narrati dallo sceneggiato Rai.
Il 10 dicembre del 1847, nella piazza di fronte al santuario di Nostra Signora di Loreto nel quartiere di Oregina a Genova venne cantato per la prima volta, durante una manifestazione alla quale si dice parteciparono circa 30mila persone, il Canto degli Italiani, con le parole di Goffredo Mameli e la musica di Michele Novaro, che sarebbe poi diventato l’inno d’Italia. In realtà la fiction non è ambientata davanti alla chiesa genovese, ma qualche chilometro più a sud, a Santa Margherita Ligure, di fronte alla scenografica chiesa di San Giacomo di Corte, che domina l’abitato da una collina appena sopra il centro storico, nei pressi di Villa Durazzo.
Alcune scene del terzo episodio vedono Mameli e altri patrioti assistere ad alcune lezioni universitarie. Le lezioni si tengono effettivamente in un’antica aula dell’ateneo genovese: si tratta dell’Aula di Legge, o Aula Cabella, all’interno del Palazzo dell’Università, in via Balbi, un tempo il Collegio dei Gesuiti. L’aula conserva ancora la decorazione originaria di quando il collegio venne trasformato, dopo il 1773, nella sede dell’Università di Genova.
Nel terzo episodio, una manifestazione si svolge davanti a quello che nella fiction viene detto il “palazzo del governatore” di Genova. Si tratta in realtà di Palazzo Giovanni Carlo Brignole, uno dei palazzi dei rolli dall’aspetto più severo: è situato in Piazza della Meridiana e si riconosce dai due grandi telamoni scolpiti nel 1671 da Filippo Parodi che ornano il grande portale.
Negli ultimi due episodi, diverse scene sono ambientate in quello che dovrebbe essere il Palazzo del Campidoglio, dal cui balcone venne proclamata nel 1849 la Repubblica Romana, alla cui difesa Mameli avrebbe partecipato. Le scene sono state in realtà girate nel cortile di Palazzo Firenze ai Prefetti, sobrio palazzo cinquecentesco oggi sede centrale della Società Dante Alighieri.
Dove è stata girata la fiction su Mameli: le location della serie |