Grande successo per la nuova fiction RAI La lunga notte, che racconta in forma fittizia le settimane che precedettero il 25 luglio 1943, giorno in cui il Gran Consiglio del Fascismo votò l’ordine del giorno presentato da Dino Grandi (gerarca fascista, all’epoca presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, com’era stata chiamata la Camera dei Deputati) provocando dunque la caduta di Mussolini e del regime. La serie, in sei episodi (regia di Giacomo Campiotti, soggetto di Franco Bernini e Bernardo Pellegrini), ruota attorno alle vicende in cui rimane coinvolto il protagonista Dino Grandi, interpretato da Alessio Boni. La consulenza storica reca la firma di Pasquale Chessa, giornalista e storico, noto per aver scritto diversi libri dedicati al fascismo. La fiction è stata girata in diversi luoghi storici di Roma, in cui il regista ha rievocato i luoghi di potere del regime e le case private dei protagonisti di quei giorni. Abbiamo analizzato attentamente tutti gli episodi e vi riveliamo dunque dove sono state girate le scene, con precisione, mostrandovi i riferimenti precisi. Ecco dunque tutte le location de La lunga notte.
Tutte le scene che nella fiction sono ambientate a Palazzo Venezia, sede del governo durante gli anni del regime fascista, sono state in realtà girate al Palazzo della Cancelleria, di cui si vedono, ne La lunga notte, la facciata, il cortile, gli interni, in particolare la magnifica “Sala dei Cento Giorni”, che nello sceneggiato televisivo è diventata l’ufficio di Benito Mussolini. Questa sala è uno dei capolavori del Manierismo: è il Salone d’Onore del palazzo e deve il nome al fatto che l’autore degli affreschi, Giorgio Vasari, si vantava di aver terminato l’opera in soli cento giorni (e Michelangelo, per schernire il più giovane collega, avrebbe detto, secondo la tradizione: “si vede!”). Oggi il quattrocentesco edificio, costruito con i travertini riutilizzati dal Colosseo e situato nei pressi di Campo de’ Fiori, è sede dei tribunali della Santa Sede: la Penitenzieria Apostolica, la Segnatura Apostolica e la Rota Romana. Al momento è visitabile solo il sabato mattina (e quando non ci sono eventi) su prenotazione.
Durante la monarchia, il Quirinale era la residenza dei Savoia a Roma. Quando le scene hanno per protagonista il re Vittorio Emanuele III e i suoi familiari, all’esterno si vedono effettivamente le mura del Quirinale, ma gli interni sono quelli della Galleria Doria Pamphilj di Roma. La galleria ospita la sontuosa collezione dell’omonima famiglia ed è ancora gestita dai Doria Pamphilj. Oggi è un museo visitabile che accoglie capolavori di Caravaggio, Tiziano, Velázquez, Correggio, Bernini e molti altri. Nella fiction si vedono i quattro bracci della collezione (inclusa la splendida galleria degli specchi) e le stanze che portano ai bracci sopra il cortile.
Nel primo episodio si vede Edda Mussolini, figlia del duce, arrivare in auto nella casa sua e del marito Galeazzo Ciano. L’edificio che si vede è Villa Ciolfi, palazzo degli inizi del XX secolo che ha ospitato a lungo la sede dell’ambasciata d’Irlanda. Si trova in viale delle Terme di Caracalla.
Il 25 marzo del 1943, Dino Grandi ricevette da Vittorio Emanuele III il collare dell’Ordine della Santissima Annunziata, massima onorificenza conferita da casa Savoia. Nel diario di Grandi si legge che per ricevere l’onorificenza, l’allora presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni venne convocato al Quirinale. Nella fiction, la cappella, la loggia e il cortile che si vedono durante la consegna del collare sono quelli di Palazzo Altemps, meraviglioso palazzo rinascimentale costruito nel XV secolo per volontà del cardinale Girolamo Riario, situato a pochi passi da piazza Navona, oggi una delle sedi del Museo Nazionale Romano.
Da quel che ci è sembrato, l’unica location storicamente rispettata è quella di Villa Torlonia. In una scena si vede Benito Mussolini che dal Palazzo Venezia fittizio torna nella sua residenza romana, dove lo aspettano la moglie Rachele e la figlia Anna Maria. Mussolini all’epoca risiedeva a Villa Torlonia e il palazzo che si vede nel film è effettivamente il Casino Nobile di Villa Torlonia, dove il duce abitò dal 22 luglio 1925 fino al 23 luglio 1943. Nella fiction si vedono anche alcuni interni del Casino Nobile. L’edificio assunse l’aspetto attuale nell’Ottocento, con i lavori commissionati da Giovanni Raimondo Torlonia a Giuseppe Valadier.
La scena in cui Dino Grandi si reca alla sede del Partito Nazionale Fascista per spingere il segretario Carlo Scorza a chiedere a Mussolini di convocare il Gran Consiglio del Fascismo è stata girata presso l’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio Militare. All’epoca dei fatti narrati dallo sceneggiato, il partito aveva sede in Palazzo Wedekind, in piazza Colonna. L’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio Militare si trova invece sul Lungotevere della Vittoria: fondato nel 1906 come Museo dell’Ingegneria Militare, ebbe la sua prima sede dentro Castel Sant’Angelo, dopodiché, a seguito di diversi spostamenti, il museo venne trasferito definitivamente nell’odierno edificio nel 1939, in una sede dedicata e appositamente realizzata.
Le scene in cui la principessa Maria José del Belgio, moglie del principe Umberto II di Savoia, riceve i suoi ospiti a colloquio (in una scena il cardinale Montini, futuro papa Paolo VI, in un’altra Dino Grandi), sono girate al Museo Hendrik Andersen di Roma. Si tratta del museo che ospita la collezione delle sculture del norvegese Hendrik Christian Andersen, lasciate da questi in eredità allo Stato dopo la sua scomparsa nel 1940. Il museo ha sede in un edificio che venne costruito tra il 1922 e il 1925 su progetto dello stesso Andersen. La galleria, l’ambiente più spettacolare del museo, dove sono conservati gessi, marmi e bronzi dello scultore scandinavo, è l’ambiente in cui sono girate le scene.
Alcune scene della fiction sono girate in quelli che dovrebbero essere i giardini del Quirinale. Si tratta in realtà dei giardini di Palazzo Farnese a Caprarola, fatti realizzare nel 1565 su alcuni terrazzamenti che si trovano dietro il prospetto principale del palazzo cinquecentesco. Palazzo Farnese è già stato in passato location di numerosi film e serie televisive.
Il 4 giugno del 1943, Vittorio Emanuele III concesse un colloquio a Dino Grandi durante il quale il presidente della Camera chiese al re, inutilmente, di allontanare Mussolini dal governo. La fiction immagina l’incontro in quella che era allora la residenza di caccia di Vittorio Emanuele III a Roma, Villa Ada. Le scene sono state però girate al Park Hotel Villa Grazioli di Grottaferrata, importante residenza cardinalizia immersa tra i colli dei Castelli Romani (fu costruita alla fine del Cinquecento dal cardinale Antonio Carafa, e nel Seicento fu anche proprietà di Scipione Borghese, mentre nell’Ottocento fu acquistata dal duca Pio Grazioli): oggi è sede di una struttura ricettiva, il Park Hotel Villa Grazioli.
Il 19 luglio del 1943, mentre gli alleati avevano cominciato a bombardare Roma, Mussolini e Hitler si incontrarono ai piedi delle Dolomiti, a Feltre, presso Villa Gaggia. La sede era stata scelta in quanto più o meno a metà strada tra Berlino e Roma. In realtà le scene sono state girate nei pressi di Roma, a Villa Tuscolana, che si trova a Frascati e venne costruita nel 1578 su incarico del cardinale Alessandro Rufini. Venne poi ristrutturata nel Settecento, epoca a cui risale l’aspetto attuale. Oggi è anch’essa sede di un hotel, il “Villa Tuscolana”.