Arte come comunità, inclusione, critica al potere: a Firenze via a Scripta Festival 2020


Firenze, si tiene anche quest’anno Scripta Festival, un festival culturale focalizzato sull’arte come strumento di inclusione sociale al servizio della comunità.

Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia di Covid-19, lo Scripta Festival di Firenze si terrà anche quest’anno. Anzi: l’edizione 2020 nasce proprio per reagire allo stato di crisi in cui si trova il mondo della cultura in Italia, di cui la scarsità finanziaria è solo l’ultimo e il più evidente dei sintomi. Il festival, che anche quest’anno sarà diretto dal critico d’arte Pietro Gaglianò, cambia però struttura ed esce dai tradizionali luoghi dell’arte per indirizzarsi verso una condivisione della conoscenza in spazi in cui da sempre vengono coltivati i valori della mutualità e della cultura come bene primario e accessibile a tutti.

Il sottotitolo di questa edizione è La città che sale, una citazione esplicita della tela di Umberto Boccioni del 1910, considerata la sua prima opera futurista, presentata nella Prima Esposizione di Arte libera, una mostra sperimentale, anche per il pubblico al quale si rivolgeva: gli operai e gli altri frequentatori della Casa del Lavoro di Milano. Alla sensibilità sociale di Boccioni e alla rappresentazione di una città in crescita, osservata dalla posizione della strada e del lavoro, si ispira questa edizione del Festival, che intende coltivare la consapevolezza che i fortini della cultura vadano aperti e resi accessibili anche quando si tratta di argomenti apparentemente destinati a una élite.

Ed ecco quindi che il festival quest’anno arriva davvero dappertutto. In alcune Case del Popolo di Firenze e dintorni si terranno incontri scaturiti dalla riflessione su testi importanti per la critica d’arte, ma che saranno impostati per dare ampio spazio alla discussione e al confronto sui temi della comunità, della critica ai sistemi di potere, dell’inclusione sociale. Ogni incontro vedrà la partecipazione di studiosi e attivisti che si rivolgeranno a un pubblico il più possibile trasversale in una dimensione orizzontale, un simposio aperto per la comprensione e per l’ampliamento degli orizzonti.

Il corpo, crocevia di ogni questione sul lavoro e sulla dimensione sociale, è al centro di Tableau Vivant 2020, l’installazione che Marta Dell’Angelo ha pensato espressamente per lo spazio della Libreria Brac, da sempre cuore pulsante di Scripta e luogo del primo appuntamento di questa edizione, che avrà luogo venerdì 16 ottobre alle 18:30. Il progetto dell’artista si iscrive nella sua ricerca che da anni esplora le possibilità di rappresentazione del corpo attraverso i diversi linguaggi dell’arte. Poi, dal 17 ottobre, per tre sabati consecutivi, gli incontri si svolgeranno in tre diverse Case del Popolo. Inoltre, ogni appuntamento vedrà in parallelo lo svolgimento di una sessione della Scuola di Santa Rosa, progetto fondato dagli artisti Francesco Lauretta e Luigi Presicce che porta in vari spazi pubblici d’Italia, nonché all’estero, un simposio di disegno dal vero aperto a tutti, una scuola senza insegnanti dove lo scambio, la riflessione e il riconoscimento dell’altro sono i principali strumenti pedagogici.

Il primo appuntamento, alla Casa del Popolo di Settignano (sabato 17 ottobre, ore 18:30), è con il volume Hyperpolis. Architettura e Capitale, scritto da Serge Latouche e Marcello Faletra, che attraverso l’analisi dello spazio urbano smontano l’ideologia di un capitalismo sempre più estetico, vettore di controllo sociale attraverso la cultura. Faletra sarà a Scripta per un confronto a più voci con l’antropologo Franco La Cecla e l’artista Andrea Masu. Sabato 24 il festival si sposta alla Casa del Popolo “Il progresso”. Angela Maderna presenterà il volume L’altra metà dell’avanguardia quarant’anni dopo (sabato 24 ottobre, ore 18:30), dedicato alla mostra capitale che Lea Vergine realizzò nel 1980 con opere di oltre cento artiste attive all’interno dei movimenti d’avanguardia d’inizio Novecento che erano state ingiustamente cancellate dalla storiografia. Sui temi dell’arte, della parità, delle egemonie l’autrice si confronterà con la storica dell’arte Laura Lombardi e con l’attivista fiorentina Antonella Bundu. L’ultimo appuntamento (sabato 31 ottobre, ore 18:30) sarà alla SMS di Peretola dove Flavio Favelli presenterà il libro Bologna la rossa, un diario per immagini, disegni e memorie di quella stessa Italia drammatica che ha segnato l’educazione estetica dell’artista.

Le tre giornate nelle Case del Popolo si concluderanno con appuntamenti serali: prima protagonista sarà l’attrice Anna Bonaiuto (17 ottobre, ore 21:30) con il reading Libertà, letture da testi politici e testi poetici, con brani da Hanna Arendt, Michail Bakunin, Antonio Gramsci, Karl Marx, Pablo Neruda, Bartolomeo Vanzetti. Il 24 ottobre (ore 21:30) è invece la volta del musicista Jacopo Andreini / Al Mustaqil in concerto; infine il gruppo Sorrentini / Galli / Lovo / Volpi in Floating Head Lovers concluderà il festival il 31 ottobre, sempre a partire dalle ore 21:30.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti e si terranno nel rispetto delle misure di sicurezza e dei protocolli anti-Covid. È consigliata la prenotazione via email scriptafestival@gmail.com. Scripta Festival fa parte della programmazione dell’Estate Fiorentina 2020. Il progetto è organizzato e promosso da Associazione Scripta. L’arte a parole, e Libreria Brac. Per info è possibile collegarsi al sito di Libreria Brac.

Immagine: Marta Dell’Angelo, Carichi pendenti (2017)

Arte come comunità, inclusione, critica al potere: a Firenze via a Scripta Festival 2020
Arte come comunità, inclusione, critica al potere: a Firenze via a Scripta Festival 2020


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