La mostra su Dante a Forlì (che chiude con 40mila visitatori) diventa un film


Si trasforma in un film la grande mostra su Dante a Forlì, che ha chiuso ieri con oltre 40mila visitatori: diventerà un documentario per arrivare anche a chi non ha potuto vederla dal vivo. 

Si è chiusa ieri con 40mila visitatori in due mesi la grande mostra Dante. La visione dell’arte organizzata ai Musei San Domenico di Forlì (qui la nostra recensione), e non solo: prossimamente diventerà anche un film. La rassegna, organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì insieme alle Gallerie degli Uffizi per raccontare, si trasforma infatti in un documentario d’arte che verrà diffuso a partire da settembre. Sarà realizzato come una visita guidata e commentata virtuale nella rassegna monstre che ha visto radunate in Romagna oltre 300 opere. L’obiettivo è mettere la mostra a disposizione del grande pubblico, pensando in particolare a quanti non hanno potuto visitarla dal vivo, a cominciare dalle scuole e dagli studenti, gravemente penalizzati nelle loro attività dalla pandemia.

Il progetto, nato da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Vice-presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e direttore delle grandi mostre da essa organizzate, è stato coadiuvato dal professor Antonio Paolucci e dal professor Fernando Mazzocca, con un numeroso e prestigioso comitato scientifico. La scelta di Forlì come scenario dell’esposizione mirava a ribadire la centralità di Forlì e del suo territorio nel percorso storico-esistenziale dantesco. Non dunque città di passaggio, Forlì, ma città dantesca. “Abbiamo sfidato con coraggio l’inimmaginabile”, dichiara Gianfranco Brunelli, “per poter realizzare e aprire una mostra di queste dimensioni e di questa qualità. Il progetto scientifico è stato interamente realizzato. Le opere tutte presenti. La mostra forlivese su Dante ci ha anche restituito una visione di normalità, che vorremmo affrettata”.

“Questa mostra”, commenta Schmidt, “è un grande successo, a partire dal punto di vista scientifico. Ciò è documentato dallo stesso catalogo: per le generazioni a venire, un manuale per l’università ma anche per le scuole medie e superiori. Questa esposizione è davvero una pietra miliare, che illustra non solo tutto Dante, la sua opera, ma l’immensa influenza culturale che ha esercitato dai suoi tempi fino al ’900. Possiamo dire che Dante. La visione dell’arte è paragonabile per ampiezza alla mostra su Raffaello realizzata lo scorso anno dagli Uffizi con le Scuderie del Quirinale. Ma allo stesso tempo è anche una mostra coraggiosa, organizzata nel pieno della pandemia: resterà un faro negli anni a venire e questo è un risultato che porterà visitatori a Forlì e in Romagna per anni a venire. Si è trattato di un grande evento europeo: abbiamo avuto recensioni di questa esposizione in tutti i principali giornali esteri. E grazie a questa esposizione, a Forlì, simbolicamente a metà strada tra Firenze e Ravenna, Dante è stato celebrato come personaggio nazionale e internazionale. Gli Uffizi proseguiranno la celebrazione di Dante ancora questa estate con le mostre degli Uffizi diffusi, a Poppi dove scrisse una parte della Divina Commedia, e a San Godenzo, l’ultimo luogo toscano dove il sommo poeta sostò prima di lasciare per sempre la sua terra per sfuggire alla condanna a morte che pendeva sulla sua testa. Con la grande vittoria di ieri sera l’Italia ha assunto il ruolo di combattere e parlare per l’Europa intera, e Dante è il personaggio giusto per farlo a livello culturale, anche perché nessun altro personaggio ha avuto una importanza nelle altre lingue e letterature europee come il Sommo Poeta”.

La mostra su Dante a Forlì (che chiude con 40mila visitatori) diventa un film
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