A Ferrara una collettiva di cinque artiste riflette sul rapporto uomo-natura


Dal 27 marzo al 29 maggio 2022 il PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara ospita la mostra "Out of Time. Ripartire dalla natura", nell’ambito della XIX edizione della Biennale Donna

Dal 27 marzo al 29 maggio 2022 il PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara ospita la mostra Out of Time. Ripartire dalla natura, nell’ambito della XIX edizione della Biennale Donna. Saranno presentate in una collettiva le opere di cinque artiste internazionali: Mónica De Miranda (Portogallo/Angola, 1976), Christina Kubisch (Germania, 1948), Diana Lelonek (Polonia, 1988), Ragna Róbertsdóttir (Islanda, 1945) e Anaïs Tondeur (Francia, 1985). L’esposizione è organizzata da UDI – Unione Donne in Italia e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara, ed è curata da Silvia Cirelli e Catalina Golban.

La rassegna intende illustrare la necessità di ripensare le strutture radicate, riorganizzare le pratiche consolidate in ambito sociale ed economico e mostrare i legami con il dibattito ecologico in corso; si intende inoltre esplorare il rapporto tra l’essere umano e l’ambiente ed esaminare i loro rapporti, nonché porre l’attenzione sulle modalità di appropriazione dell’ambiente come conseguenza drammatica dello sfruttamento delle risorse naturali.

Le cinque artiste indagano l’interazione e la possibile alleanza tra tutti gli esseri viventi. Diversi modelli di lettura e varie prospettive riportano l’attenzione sui modi in cui la natura è stata stravolta nella ricerca dell’egemonia da parte dell’essere umano, sottolineando le ripercussioni sia sull’ambiente sia sul tessuto sociale.

La mostra prende il via con l’islandese Ragna Róbertsdóttir, artista il cui lavoro è caratterizzato da una forte cifra minimalista. Utilizza lava, vetro, pomice, ossidiana, rocce vulcaniche, sale, o conchiglie, esprimendo così il suo legame viscerale con il mondo naturale. Oltre ad alcune delle sue opere più significative, come la serie Saltscape, realizzata con sale marino e sale di lava nero, o View, in cui domina la lava rossa del vulcano Seydisholar, la mostra ospiterà anche due lavori site specific: interventi che rievocano alo stesso tempo la magnificenza e la fragilità dell’universo naturale.

Differente è invece l’approccio della francese Anaïs Tondeur, la cui ricerca si concentra su una pratica artistica di derivazione scientifica, frutto di studi realizzati con la collaborazione di geologi, oceanografi, fisici e antropologi. Le due installazioni multidisciplinari in mostra sono la traduzione visiva di indagini scientifiche rispettivamente dedicate alle tracce del petricore, l’inconfondibile odore della pioggia sul suolo asciutto, e all’analisi dei cicli oceanici.

Si prosegue poi con il mondo visionario di Mónica De Miranda, portoghese ma di origini angolane, la cui eredità culturale ha fortemente influenzato il suo percorso artistico, conducendola all’esplorazione dell’evoluzione ambientale da un punto di vista antropologico. Confrontandosi con le ferite di un colonialismo violento, De Miranda si sofferma sulle convergenze tra stratificazione sociale e il cambiamento dell’ecosistema, proponendo “geografie emozionali”, come lei le definisce, cioè narrazioni urbane che seguono intimi processi identitari.

La prevaricazione dell’uomo sulla natura torna centrale anche nel percorso creativo della polacca Diana Lelonek, che offrendo una visione critica sui processi di sovrapproduzione, si focalizza sulla possibilità di soluzioni alternative di convivenza e coesione tra mondo naturale e mondo umano.

Il percorso espositivo si conclude con il lavoro di Christina Kubisch, una delle più rappresentative figure della sound art tedesca. Attingendo a un’estetica inedita, Kubisch è riuscita a proiettare “paesaggi acustici” attraverso l’esplorazione del potere del suono. Le sue polifoniche installazioni sonore indagano il cosiddetto inquinamento acustico silenzioso, esperienza sensoriale fondamentale per poter comprendere lo stato di saturazione elettromagnetica diffusa intorno a noi.

Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 18.

Biglietti: Intero 5 euro, ridotto 3 euro.

Immagine: Ragna Róbertsdóttir, Lava landscape (2022, lava su muro, installazione site-specific). Su gentile concessione di Persons Projects.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraOut of Time. Ripartire dalla natura
CittàFerrara
SedePAC - Padiglione d'Arte Contemporanea
DateDal 27/03/2022 al 29/05/2022
ArtistiDiana Lelonek, Mónica De Miranda, Christina Kubisch, Ragna Róbertsdóttir, Anaïs Tondeur
CuratoriCatalina Golban, Silvia Cirelli
TemiFerrara, rapporto uomo/natura, Biennale Donna

A Ferrara una collettiva di cinque artiste riflette sul rapporto uomo-natura
A Ferrara una collettiva di cinque artiste riflette sul rapporto uomo-natura


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