Al Castello di Rivoli (Rivoli - Torino) prende avvio, il 26 settembre 2025, il progetto Inserzioni, una nuova serie di commissioni dedicate ad artisti contemporanei e concepite appositamente per gli spazi del museo. La proposta, sviluppata in occasione dei quarant’anni dell’istituzione, prevede l’inserimento di opere site-specific all’interno delle sale della Collezione, trasformandole in ambienti in continua evoluzione. La prima edizione coinvolge Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Lydia Ourahmane (Saïda, Algeria, 1992) e Oscar Murillo (Valle del Cauca, Colombia, 1986).
Inserzioni punta a integrare nuove voci nel tessuto espositivo del museo, offrendo agli artisti la possibilità di dialogare con l’architettura storica, la storia della Collezione e le opere già presenti. Il format, della durata di sei mesi e rinnovabile due volte l’anno, permette di collocare gli artisti al centro della narrazione museale, sottolineando la rilevanza delle ricerche individuali e l’apertura del Castello a pratiche artistiche contemporanee, inclusione culturale e partecipazione sociale. La caratteristica struttura del museo, definita come non finita, consente agli artisti di inserire interventi che interagiscono con lo spazio, generando esperienze espositive uniche.
Parallelamente a Inserzioni, il Castello di Rivoli presenta nuove acquisizioni. Tra queste figura l’opera vincitrice del premio Collective 2025, Culture Lost and Learned by Heart: Butterfly (2021) di Adji Dieye (Milano, 1991), donata al museo dall’Associazione Collective. L’artista indaga il rapporto tra immagini, spazi urbani e memoria culturale, utilizzando materiali di archivio e oggetti pubblicitari per analizzare la formazione delle epistemologie nazionali e delle strutture visive che contribuiscono a costruire l’identità collettiva.
Il museo espone inoltre Mare con gabbiano (1967) di Piero Gilardi (Torino, 1942-2023), acquisita tramite il bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’opera appartiene alla serie dei Tappeti-natura, considerata tra le prime espressioni artistiche a coniugare arte e tematiche ecologiste. Il Castello dedica all’artista una sala con ulteriori opere, tra cui Macchina per discorrere (1963) e materiali documentari, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Piero Gilardi.
Infine, il museo ha acquisito la serie fotografica a.C. (2017) di Roberto Cuoghi (Modena, 1973), mai esposta prima al pubblico. La serie documenta esperimenti scultorei e processi di decadimento sviluppati nello studio milanese dell’artista per Imitatio Christi, progetto presentato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2017.
Le opere dei tre artisti coinvolti in Inserzioni occupano sale specifiche, dialogando con le caratteristiche architettoniche del Castello. Guglielmo Castelli presenta un nuovo corpo di opere scultoree nella sala affrescata dedicata ai Continenti. I suoi lavori combinano elementi bidimensionali e tridimensionali, attraverso figure umane su ritagli di carta collocate attorno a piccole maquette di tavoli. Le composizioni riflettono un universo di infanzia silenziosa e attesa, caratterizzato da atmosfere fantastiche e azioni ripetute, con quadri monumentali di oltre tre metri e una selezione di studi preparatori e quaderni di schizzi che rivelano il processo creativo dell’artista. Il progetto è sostenuto dal PAC 2025.
Lydia Ourahmane, in collaborazione con la sorella Sarah, compositrice e musicista, propone una partitura per tre cantanti ipovedenti distribuita su tre stanze del museo. La musica, incastonata nelle pareti e percepibile al tatto, è concepita in Braille e richiede ai cantanti di seguire le frasi musicali camminando lungo i muri e le ringhiere del Castello. Il progetto esplora l’interazione tra spazio, corpo e linguaggio musicale, ampliando le possibilità interpretative attraverso la coreografia spaziale e l’interazione con l’architettura.
Oscar Murillo ha scelto la Sala 18 per la sua installazione A see of history (2025), composta da 48 dipinti della serieDisrupted Frequencies. L’opera, concepita come un grande piano dipinto, invita il pubblico a osservarla dal basso, evocando un affresco sospeso nel tempo. Le tele, nate dall’interazione con studenti in tutto il mondo dal 2013, registrano segni consci e inconsci e rappresentano una frequenza culturale globale. Murillo applica tonalità di blu e pennellate gestuali su pigmenti iridescenti, suggerendo un dialogo tra oceano e cielo, storia e tempo, rendendo l’installazione aperta alla riconfigurazione. L’opera sarà acquisita dal museo al termine della mostra.
Il progetto Inserzioni si inserisce nel solco delle prime mostre del Castello, a partire da Ouverture del 1984, ideata dall’allora direttore Rudi Fuchs, che poneva l’accento sull’intervento diretto degli artisti. La formula contemporanea mira a consolidare il ruolo del museo come piattaforma aperta alle sperimentazioni artistiche, alla diversità culturale e a nuove forme di partecipazione sociale, arricchendo la Collezione e ampliando la rappresentanza di movimenti, artisti e aree geografiche finora meno presenti nella storia espositiva del Castello di Rivoli. Il progetto gode del supporto di Radical Commissioning Group, un gruppo di benefattori che sostiene la libertà creativa degli artisti e l’espansione della voce istituzionale del museo.
Titolo mostra | Inserzioni | Città | Rivoli | Sede | Castello di Rivoli | Date | Nessuna data disponibile | Artisti | Guglielmo Castelli, Oscar Murillo, Lydia Ourahmane | Temi | Arte contemporanea, Castello di Rivoli |
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