Il MACRO riapre l’11 dicembre e dedica la nuova stagione a Roma


Con la nuova direzione artistica di Cristiana Perrella, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma riapre dall’11 dicembre 2025 con quattro mostre, un nuovo cinema e un articolato palinsesto che attraversa arti visive, musica, cinema e urbanistica, ponendo la città al centro della propria programmazione.

Dall’11 dicembre 2025 il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma torna ad accogliere il pubblico con una nuova stagione che segna l’avvio della direzione artistica di Cristiana Perrella. La riapertura avviene al termine di un periodo di preparazione e ripristino degli spazi e si presenta come un momento di rilancio dell’istituzione all’interno del panorama culturale cittadino. La programmazione è promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e da Azienda Speciale Palaexpo, ed è prodotta e organizzata dalla stessa Azienda Speciale Palaexpo.

L’apertura al pubblico è accompagnata da un calendario di iniziative che intende favorire una fruizione ampia e immediata del museo. L’opening è previsto per giovedì 11 dicembre, dalle ore 18.00 alle 22.00, mentre nelle giornate di venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 dicembre l’ingresso sarà gratuito per tutte le attività del MACRO, comprese le mostre, le proiezioni cinematografiche e gli incontri. Anche la programmazione del cinema resterà gratuita fino al 4 gennaio 2026. La stagione espositiva, che si estende fino all’aprile 2026, è concepita come un progetto unitario che assume Roma come fulcro tematico e narrativo. L’attenzione alla città emerge sia nella scelta dei contenuti sia nell’articolazione dei linguaggi coinvolti, che spaziano dalle arti visive alla musica, dal cinema alla performance, fino alle riflessioni sull’urbanistica e sulle modalità dell’abitare contemporaneo. Il MACRO si propone così come luogo attraversabile e ricettivo, capace di affiancare alle mostre un programma quotidiano e di rafforzare il proprio ruolo di spazio pubblico accessibile.

UNAROMA. Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. © Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma
UNAROMA. Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. © Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma

Accanto alla riapertura delle sale espositive, il museo torna a funzionare a pieno regime anche nei suoi servizi. Riaprono gli spazi dedicati alla didattica e alla formazione, viene inaugurata una nuova sala cinematografica permanente e riprendono le attività del bar. Il ristorante Materia, recentemente rinnovato, entra a pieno titolo nella vita del museo come servizio stabile, con un’apertura dal martedì al sabato dalle 12.00 alle 16.00, il venerdì e il sabato anche in orario serale, e la domenica a pranzo. È inoltre in preparazione la riapertura degli spazi della biblioteca, destinati a tornare progressivamente disponibili al pubblico. Il progetto complessivo della stagione si fonda sull’idea di Roma come laboratorio in trasformazione, caratterizzato da una vitalità culturale che negli ultimi anni ha trovato espressione anche attraverso iniziative indipendenti e pratiche nate dal basso. Il museo sceglie di mettere in relazione queste energie con una prospettiva più ampia, in grado di inserirle in un contesto internazionale. Il focus sulla Capitale assume così un duplice significato: da un lato un omaggio alla città, dall’altro un’occasione per raccontarla oltre i suoi confini.

Le quattro mostre che inaugurano simultaneamente l’11 dicembre costituiscono i nuclei principali di questo racconto. UNAROMA, a cura di Cristiana Perrella e di Luca Lo Pinto, direttore del MACRO dal 2020 al 2024, è visitabile fino al 6 aprile 2026. La mostra riunisce oltre settanta artiste e artisti di generazioni e linguaggi differenti e propone un’immagine della scena romana come realtà ibrida, intergenerazionale e in continuo fermento. L’allestimento, progettato dallo studio Parasite 2.0, adotta la metafora del green screen cinematografico, una superficie comune che consente la sovrapposizione e la stratificazione delle opere. Il percorso espositivo si articola in tre momenti. Set, al piano terra, presenta una lunga striscia verde che attraversa lo spazio e lungo la quale le opere sono disposte secondo un criterio associativo, senza gerarchie tematiche o cronologiche. Live, al primo piano, accoglie interventi dal vivo che comprendono performance, concerti, dj set, conversazioni, laboratori e proiezioni, con cadenza settimanale e aperture serali prolungate. Off estende il progetto oltre il museo, coinvolgendo alcuni spazi indipendenti romani chiamati a sviluppare autonomamente mostre, performance, premi e open studio nelle proprie sedi.

Nel fine settimana inaugurale, sabato 13 dicembre alle ore 16.00, UNAROMA è affiancata dall’incontro UNAROMA Flashback, pensato come un prequel storico della mostra. L’appuntamento, moderato da Cristiana Perrella, coinvolgeLaura Cherubini, Stefano Chiodi, Manuela Pacella e Giuseppe Armogida, quattro voci provenienti dal contesto culturale e accademico romano che offriranno una lettura della scena cittadina dagli anni Ottanta a oggi.

One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze. Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma
One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze. Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma

One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze, a cura di Cristiana Perrella e aperta dall’11 dicembre 2025 al 22 marzo 2026, ripercorre l’esperienza dell’omonimo festival che tra il 2000 e il 2010 ha contribuito a trasformare Roma in un punto di riferimento internazionale per la musica elettronica, la cultura digitale e le pratiche artistiche legate al suono. Attraverso un ampio archivio visivo e sonoro, la mostra restituisce il carattere pionieristico di Dissonanze e il suo rapporto con l’architettura e gli spazi urbani, occupando luoghi emblematici come l’Ara Pacis, il Palazzo dei Congressi, la Cappa Mazzoniana della stazione Termini e l’area di Pietralata.

Jonathas de Andrade. Sorelle senza nome, visibile fino al 6 aprile 2026, presenta un nuovo video dell’artista brasiliano Jonathas de Andrade. L’opera è stata commissionata da Conciliazione 5, spazio per l’arte contemporanea promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, ed è prodotta da Fondazione In Between Art Film. Il lavoro nasce da una ricerca condotta presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso e ricostruisce la vicenda di una comunità di suore che negli anni Sessanta, in Brasile, intrecciò spiritualità, impegno politico e pedagogia sociale. In seguito alle minacce della dittatura militare, le religiose lasciarono i voti e si trasferirono a Roma, continuando la propria azione come laiche. Attraverso materiali d’archivio e testimonianze dirette, il video mette in relazione i contesti di Belo Horizonte e Roma, restituendo una riflessione su pratiche collettive di resistenza e libertà.

Jonathas de Andrade, Sorelle senza nome (2025; video, 20’ Commissionato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, progetto CONCILIAZIONE 5 Prodotto da Fondazione In Between Art Film) Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. © Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma
Jonathas de Andrade, Sorelle senza nome (2025; video, 20’ Commissionato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, progetto CONCILIAZIONE 5 Prodotto da Fondazione In Between Art Film). Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. © Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma

Abitare le rovine del presente, a cura di Giulia Fiocca e Lorenzo Romito del collettivo Stalker, è visitabile dall’11 dicembre 2025 al 22 marzo 2026. La mostra si concentra su alcuni processi di rigenerazione urbana che negli anni hanno contribuito alla rimodulazione della struttura di Roma. Il progetto deriva da Agency for Better Living, presentato al Padiglione Austria della Biennale di Architettura 2025, e mette a confronto le esperienze di Roma e Vienna rispetto alle possibili forme dell’abitare nel contesto di crisi ambientale e sociale. Al MACRO vengono presentate pratiche spontanee di riutilizzo e spazi caratterizzati da resilienza e diversità, considerati come generatori di strategie di adattamento sociale ed ecologico.

Parallelamente alle mostre inaugura il cinema del MACRO, una nuova sala pensata come infrastruttura permanente. Nei primi mesi di attività il cinema sarà aperto dal venerdì alla domenica. Dal’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, la rassegna Cine-città, a cura di Sergio Sozzo e Sara Pirone e realizzata in collaborazione con il CSC-Cineteca Nazionale, è dedicata alla scena cinematografica romana. Ogni venerdì sono previste proiezioni introdotte da registe e registi emergenti che presenteranno il proprio ultimo film, mentre la domenica mattina il programma propone visioni della città attraverso opere selezionate e introdotte da autori italiani e internazionali attivi a Roma. L’intera stagione è accompagnata da un articolato public program che comprende concerti, performance, incontri, presentazioni, proiezioni e momenti di approfondimento. A questo si affiancano le attività dei Servizi educativi, formazione e didattica, che contribuiscono a rafforzare l’idea del museo come spazio aperto alla collettività e accessibile a pubblici diversi.

Abitare le rovine del presente. Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma
Abitare le rovine del presente. Veduta dell’allestimento della mostra al MACRO, Roma, 2025. Foto: Ela Bialkowska OKNOstudio. Su concessione di MACRO, Roma

Dichiarazioni

“Con la riapertura del MACRO”, dice Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale, “Roma amplia ancora di più la sua già ricca proposta culturale, con un museo che, valorizzando le positive esperienze degli anni passati, vuole rafforzare la propria identità ibrida, aperta alle molteplici forme dell’arte contemporanea. In questa sua nuova stagione, il MACRO conferma la sua vocazione a dialogare con le tendenze internazionali e, allo stesso tempo, restituisce la vitalità della scena contemporanea romana ampliando anche le sue modalità di fruizione con bar, sala studio, un nuovo cinema e uno spazio per. musica, performance e attività culturali. Voglio ringraziare per il prezioso lavoro svolto in questa fase di rilancio la direttrice Cristiana Perrella, il Palexpo di Marco Delogu e l’assessorato alla Cultura di Massimiliano Smeriglio”.

“La riapertura del MACRO è un segnale forte di restituzione alla cittadinanza di un presidio culturale in grado di abbracciare, come già ci racconta la stagione espositiva dedicata a Roma e tutti gli eventi costruiti attorno ad essa, pensati per i cittadini”, afferma Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura di Roma Capitale. Il MACRO genererà partecipazione e comunità, grazie alle proposte della nuova direttrice Cristiana Perrella e al lavoro che abbiamo fatto insieme nel rendere questo presidio culturale permanente uno spazio ibrido, dotato di una rinnovata e ricchissima biblioteca, di una sala cinema, pur continuando ad essere un museo con le sue esposizioni e che nutre il rapporto con gli artisti. Un presidio pubblico che parte con un weekend di festa completamente gratuito e che si innesta nell’infrastruttura culturale che stiamo costruendo per Roma. Dove si incontrano le idee, dove c’è partecipazione, cresce la comunità cittadina, la libertà e si dà voce alle diverse anime della città, si sprigionano energie. Con l’obiettivo che anche il MACRO contribuisca, insieme alle altre strutture e ai presidi culturali romani, a rafforzare la visione di una città proiettata nello scenario internazionale”.

“Da oggi il MACRO è uno dei luoghi in cui la città può tornare a riconoscersi ritrovando la propria energia”, continua Marco Delogu, Presidente di Azienda Speciale Palaexpo. “Un museo contemporaneo ha il compito di creare connessioni, di offrire strumenti per leggere il presente e di sostenere quelle comunità creative che rendono Roma una capitale culturale viva e complessa. La nuova stagione del MACRO va in questa direzione: mette in dialogo linguaggi e generazioni, favorisce l’emergere di nuove prospettive e ricompone il tessuto di relazioni che alimenta la vita culturale della città. Un museo che può svolgere un ruolo decisivo nel sostenere la crescita delle comunità, alimentando apertura, confronto e quel senso di responsabilità civica che rende più forte e coeso il tessuto artistico e sociale in cui viviamo”.

“Immagino il MACRO come un organismo composito, flessibile e accogliente, capace di respirare insieme alla città e di restituirne il ritmo, le contraddizioni e le potenzialità”, conclude Cristiana Perrella,Direttrice Artistica MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma. “Roma è un luogo di inesauribile produzione di senso, dove arte, musica, cinema, letteratura e pensiero si intrecciano generando forme sempre nuove di dialogo.In questo orizzonte si inserisce anche la scelta del verso “Cara città (abbracciami)”, del giovane poeta Alberto Dubito, che abbiamo pensato non come il titolo della nuova stagione espositiva ma come un invito che il museo rivolge a Roma: un’esortazione gentile e al tempo stesso radicale affinché la città e le comunità che la abitano possano riappropriarsi del museo, amarlo, frequentarlo, viverlo come un luogo proprio. Il MACRO vuole essere tutto questo: uno spazio permeabile, che accoglie linguaggi diversi e li lascia entrare in risonanza; un luogo che riflette la complessità della città e, allo stesso tempo, la proietta verso il mondo, con uno sguardo capace di unire ciò che accade vicino a ciò che avviene altrove. Un museo che non propone soltanto mostre, ma occasioni di incontro, tempi e modi per stare insieme, per leggere il presente e immaginare il futuro”.

Informazioni sulla mostra

CittàRoma
SedeMACRO – Museo d’Arte Contemporanea
DateDal 11/12/2025 al 06/04/2026
ArtistiArtisti vari
CuratoriCuratori Vari
TemiArte contemporanea, MACRO Roma

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE


Commenta l'articolo che hai appena letto






Per inviare il commento devi accedere o registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo l’accesso.



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte