A Milano i ritratti del Romanticismo: Hayez e il suo tempo a Palazzo Borromeo d’Adda


A Milano, dal 13 novembre al 13 dicembre 2025 Palazzo Borromeo d’Adda apre le porte alla mostra Hayez e il suo tempo. Ritratti della Milano Romantica, un viaggio nella città dell’Ottocento attraverso otto dipinti e otto disegni del maestro veneziano, simbolo del sentimento e dell’identità nazionale.

Milano riscopre la stagione del suo romanticismo attraverso la pittura di Francesco Hayez (Venezia, 1791 – Milano, 1882), interprete per eccellenza del sentimento ottocentesco e testimone della nascita della nazione italiana. Dal 13 novembre al 13 dicembre 2025, negli ambienti storici di Palazzo Borromeo d’Adda, sarà allestita la mostra Hayez e il suo tempo. Ritratti della Milano Romantica, un progetto curato dalla Galleria W. Apolloni in collaborazione con Brun Fine Art, che riporta al centro della scena culturale la Milano di Manzoni e Verdi, crocevia di passioni, idee e arte. L’esposizione, allestita nel salone dei ritratti del piano nobile, si inserisce in una programmazione che mira a valorizzare la città come capitale del Romanticismo italiano, celebrando la stagione in cui pittura, musica e letteratura dialogavano in un linguaggio comune di emozione e modernità.

La cornice scelta per la mostra non è casuale. Palazzo Borromeo d’Adda, in via Manzoni 41, rappresenta uno dei luoghi più significativi della vita culturale milanese. Costruito in stile neoclassico a partire dal 1820 su progetto dell’architetto Girolamo Arganini, il palazzo fu per tutto l’Ottocento un centro di incontro tra artisti, intellettuali e politici. Il poeta Giuseppe Parini vi legò il suo nome dedicando al giovane Febo d’Adda, figura eminente della nobiltà lombarda, l’ode Alla Musa. Anche Stendhal, durante il suo soggiorno milanese, restò affascinato dalla bellezza dell’edificio, descrivendolo nella sua autobiografia Vie de Henry Brulard come “una meraviglia di architettura e armonia”. Oggi, a distanza di due secoli, il palazzo torna a essere teatro di un dialogo tra arte e storia, ospitando le opere di Hayez e restituendo alla città quella vocazione culturale che ne ha fatto un punto di riferimento per l’Europa romantica.

Francesco Hayez, L’incoronazione di Gioas (1840 circa; olio su tela, 84 x 108 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, L’incoronazione di Gioas (1840 circa; olio su tela, 84 x 108 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, Autoritratto in costume di Giulio Romano (1828; matita, penna e acquerello su carta, 19,5 x 19 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, Autoritratto in costume di Giulio Romano (1828; matita, penna e acquerello su carta, 19,5 x 19 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)

In mostra figurano otto dipinti e otto disegni tra i più rappresentativi dell’opera di Hayez, molti dei quali raramente esposti al pubblico e ancora in collezioni private. Le opere illustrano l’evoluzione artistica del pittore veneziano, dalla formazione neoclassica all’affermazione del linguaggio romantico. Tra i dipinti spiccano Giuseppe spiega i sogni e L’educazione di Achille, realizzati durante il periodo di studio a Roma, dove l’artista fu accolto nel circolo di Antonio Canova. In queste opere giovanili si riflettono l’influenza della scultura neoclassica e la tensione verso un’arte capace di coniugare ideale e sentimento. Di grande suggestione è anche Gioas re a sette anni, in una versione differente rispetto a quella conservata al Museo Revoltella di Trieste. Il dipinto mostra la cura di Hayez per la resa dei costumi e delle ambientazioni, mentre la dimensione psicologica del giovane re anticipa quella introspezione che diverrà cifra costante della sua arte.

La mostra presenta inoltre un piccolo ma prezioso inedito, la Maddalena penitente, per la quale posò la sua amante Carolina Zucchi e che arricchisce il catalogo del pittore con un soggetto da lui più volte affrontato negli anni Venti e Trenta dell’Ottocento. Ispirata al modello di Canova ma reinterpretata con sensibilità tutta romantica, l’opera rivela la tensione interiore dell’artista e la sua capacità di fondere bellezza ideale e pathos umano. Tra le opere degne di nota anche il bozzetto per la Sete dei Crociati sotto le mura di Gerusalemme (1838), l’opera più ambiziosa di Hayez, eseguita tra il 1833 e il 1850 e destinata al Palazzo Reale di Torino dov’è tuttora conservata, e anche una statuetta in gesso di Alessandro Puttinati (Verona, 1801 – Milano, 1872), che raffigura Hayez con pennello e tavolozza, capace di restituire una presenza imponente, quasi monumentale, una qualità che richiama il celebre monumento in bronzo di Francesco Barzaghi, eretto accanto al Palazzo di Brera.

Francesco Hayez, Allegoria dell’Ordine Politico di Ferdinando I d’Austria (studio per il soffitto della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale) (1836; matita e penna su carta, 33,5 x 49 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, Allegoria dell’Ordine Politico di Ferdinando I d’Austria (studio per il soffitto della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale) (1836; matita e penna su carta, 33,5 x 49 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, Maddalena penitente (ritratto di Carolina Zucchi come Maddalena) (1822 circa; olio su tavola, 33,5 x 29 cm; Collezione Brun Fine Art)
Francesco Hayez, Maddalena penitente (ritratto di Carolina Zucchi come Maddalena) (1822 circa; olio su tavola, 33,5 x 29 cm; Collezione Brun Fine Art)
Francesco Hayez, Testa tagliata del conte di Carmagnola (1834; olio su tela, 33,5 x 61,8 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, Testa tagliata del conte di Carmagnola (1834; olio su tela, 33,5 x 61,8 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, La sete dei crociati (1838; olio su tela, 58 x 89,5 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)
Francesco Hayez, La sete dei crociati (1838; olio su tela, 58 x 89,5 cm; Roma, Collezione W. Apolloni)

Hayez attraversò quasi un secolo di storia italiana, testimoniando attraverso la pittura i cambiamenti politici e culturali che portarono all’unificazione. Celebrato da Giuseppe Mazzini come “vate della nazione”, condivise con Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi gli stessi ideali di libertà e di riscatto civile. Il suo linguaggio, sospeso tra allegoria e realismo, fece di lui un “pittore civile”, interprete dei destini collettivi e al tempo stesso indagatore della psicologia individuale. Nei suoi ritratti, in particolare, Hayez seppe cogliere l’identità di una società in trasformazione, dando volto e forma al nuovo cittadino moderno, diviso tra aspirazione e malinconia.

“Con Ritratti della Milano Romantica vogliamo restituire alla città la memoria di una stagione straordinaria, in cui arte, musica e letteratura dialogavano tra loro con un’intensità unica”, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa. “Milano non fu soltanto un centro creativo, ma un vero laboratorio di modernità e sentimento, che continua a ispirarci nella contemporaneità.”

Il percorso espositivo invita il pubblico a riscoprire il ruolo della città nell’Ottocento, quando tra le sue vie si intrecciavano le esperienze di artisti, scrittori e musicisti. Nei salotti milanesi e nelle accademie nacquero le grandi opere del Romanticismo italiano: I Promessi Sposi, il Nabucco, e i ritratti di Hayez che diedero volto alla nuova sensibilità dell’epoca.

L’allestimento di Hayez e il suo tempo propone un dialogo diretto tra opere e spazio architettonico. I ritratti, disposti lungo le pareti del salone neoclassico, dialogano con gli stucchi, gli specchi e i lampadari d’epoca, restituendo al visitatore l’atmosfera delle dimore milanesi ottocentesche. Ogni dipinto è accompagnato da un apparato critico che ne illustra la storia collezionistica, le fonti letterarie e il contesto culturale. Il percorso si conclude con un richiamo al legame tra arte e identità: così come Hayez dipingeva l’Italia che stava nascendo, oggi Milano torna a interrogarsi sul proprio ruolo di capitale culturale europea, luogo di dialogo tra memoria e innovazione.

La mostra è aperta dal lunedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 18. Ingresso libero.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraHayez e il suo tempo. Ritratti della Milano Romantica
CittàMilano
SedePalazzo Borromeo d'Adda
DateDal 13/11/2025 al 13/12/2025

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