Agli Uffizi in mostra un confronto tra due gruppi di Niobidi


Dal 14 novembre 2022 al 12 marzo 2023, agli Uffizi una mostra mette a confronto il gruppo dei Niobidi della raccolta medicea, un insieme di 13 statue di epoca romana rinvenute nel Cinquecento, con le nove statue del mito di Niobe trovate a Ciampino nel 2012 e oggi conservate a Tivoli.

Dal 14 novembre e fino al 12 marzo 2023, a Firenze la Galleria degli Uffizi dedica una mostra al mito della Niobe esponendo, a fianco delle tredici celebri statue delle Niobidi, appartenenti alla raccolta del museo, un altro gruppo scultoreo recentemente scoperto nel settore termale di un’antica villa romana. I due principali gruppi scultorei dedicati al mito della Niobe sono esposti per la prima volta insieme agli Uffizi.

Le tredici statue degli Uffizi rappresentano l’uccisione dei figli di Niobe, tragica protagonista del racconto mitologico: madre di sette figli maschi e sette figlie femmine, si era vantata per la sua fecondità, paragonandosi alla dea Latona, madre di Apollo e Artemide, e ritenendo che le spettassero onori divini. Per la sua superbia, fu punita da Apollo, che uccise i figli, e Artemide, che invece sterminò le figlie. Il mito è rappresentato dalle tredici celebri statue di epoca romana oggi conservate nell’omonima sala in Galleria: per la mostra ne vengono affiancate altre nove, da un gruppo scultoreo recentemente scoperto a Ciampino.

Le tredici statue degli Uffizi furono rinvenute nei primi mesi del 1583 tra le mura aureliane, nella vigna di Gabriele e Tomaso Tommasini, e trasferite poi a Firenze solo nel 1770. Ora i Niobidi fiorentini si confronteranno con l’altro gruppo scultoreo, attualmente conservato nel Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, complesso architettonico parte dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este. Le nove sculture furono rinvenute nel 2012 in un’ampia vasca prossima al settore termale di un’antica villa nella periferia di Roma, in parte frammentarie, ma che, ancora una volta, ricomponevano il mito di Niobe.

È possibile approfondire il tema sul sito degli Uffizi: da oggi, infatti, su uffizi.it è visitabile la mostra virtuale dedicata ai due gruppi marmorei.

Durante l’esposizione, ci saranno inoltre visite con esplorazione tattile su alcune sculture della Sala della Niobe. Sono aperte a tutti, ma rivolte a piccoli gruppi (massimo 5 persone): per partecipare occorre prenotarsi scrivendo a uffiziaccessibili@cultura.gov.it ed essere in possesso del biglietto d’ingresso. Si terranno il 22 novembre, 6 dicembre, 10 e 24 gennaio, 7 e 21 febbraio, con inizio alle ore 10.

“l gruppo di statue dei Niobidi fiorentini è stato per secoli uno dei principali interessi dei protagonisti del Grand Tour”, afferma Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. “Il confronto diretto fra le sculture recentemente scoperte a Ciampino e quelle medicee consentirà di meglio apprezzarne le affinità e le discontinuità, permettendo, al tempo stesso, di far maggior luce sui prototipi da cui dipendono. La sala di Niobe, ora più che mai, merita il suo nome, ospitando una folla di sculture che narrano la crudeltà degli dei e la stoltezza degli uomini”.

“I due gruppi, degli Uffizi e di Tivoli”, sottolinea Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, “possono essere interpretati come tableau vivant, una sorta di performance solidificata al cui interno la narrazione si struttura in maniera cinematografica. Essi assurgono pertanto a modelli espressivi della medesima matrice. In questo senso il gruppo del Santuario integra sostanzialmente quello degli Uffizi. La politezza e la perfezione di quest’ultimo sono indice e manifestazione di un pensiero kantiano di distanza e padronanza della ragione sull’emotività, dove è il controllo l’unica arma a disposizione. Nel complesso di Tivoli, invece, la corruzione fisica della materia sembra suggerirci una descrizione più attenta alla forza primigenia, quasi junghiana e ctonia, residuo esistenziale e poroso di una tragedia apocalittica”.

Agli Uffizi in mostra un confronto tra due gruppi di Niobidi
Agli Uffizi in mostra un confronto tra due gruppi di Niobidi


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