“Io sono un drago”: a Milano in mostra la vera storia di Alessandro Mendini


Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain si uniscono per rendere omaggio ad Alessandro Mendini, grande designer che ha influenzato le rivoluzioni del pensiero e del costume nel Novecento e nel nuovo millennio, con una mostra in programma dal 13 aprile al 13 ottobre 2024.

Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain si uniscono per rendere omaggio ad Alessandro Mendini, figura di spicco nell’architettura, nel design, nell’arte e nella teoria che ha influenzato le rivoluzioni del pensiero e del costume nel Novecento e nel nuovo millennio. Dal 13 aprile al 13 ottobre 2024, lo spazio del Cubo a Milano ospiterà la retrospettiva Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini, realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini e curata da Fulvio Irace, con un progetto di allestimento firmato da Pierre Charpin. Nell’Impluvium, dal 16 aprile al 13 ottobre 2024, verrà presentata un’installazione ideata da Philippe Starck.

Questi due progetti inediti, concepiti appositamente per gli spazi del Palazzo dell’Arte, sono frutto del profondo legame che sia Triennale sia Fondation Cartier hanno avuto con Mendini nel corso degli anni. Tra i progetti realizzati da Mendini presso la Triennale vi sono l’installazione Architettura sussurrante (1979) nell’ambito della 16ª Esposizione Internazionale, la mostra Quali Cose Siamo (2010) e il Teatro dei Burattini (2015), quest’ultimo progettato insieme al fratello Francesco e situato nel giardino della Triennale. Con la mostra Fragilisme (2002) presso la Fondation Cartier, Mendini ha elaborato uno dei concetti fondamentali del suo pensiero teorico. Dieci anni dopo è stato invitato a concepire l’allestimento di Histoires de voir, oltre ad immaginare opere site-specific e partecipare a mostre della Fondation Cartier in tutto il mondo. Numerose opere di Mendini sono presenti nelle collezioni delle due istituzioni e verranno esposte nella retrospettiva.

La mostra, presentata in collaborazione con Elisa e Fulvia Mendini – Archivio Alessandro Mendini, è curata da Fulvio Irace con un progetto di allestimento di Pierre Charpin, designer che ha collaborato più volte con Mendini. Nel Cubo di Triennale saranno esposti oltre 400 lavori di formati, materiali e soggetti differenti, provenienti da numerose collezioni pubbliche e private, inclusi l’Archivio Alessandro Mendini, la Fondation Cartier, Triennale, il Museo Abet Laminati, il Groninger Museum, il Vitra Design Museum, Alessi e Bisazza.

Il titolo della mostra Io sono un drago riprende uno dei più emblematici autoritratti di Alessandro Mendini e vuole mettere in evidenza la complessità della sua figura all’interno della scena del design, dell’architettura e dell’arte internazionale. L’esposizione mira a restituire lo sguardo di Mendini sul mondo, la sua empatia verso gli oggetti di uso quotidiano, e il mistero della poesia che riesce a trasformare anche ciò che è comune in una sorpresa che rivela l’incanto del quotidiano.

Il progetto espositivo, curato da Pierre Charpin, interpreta il concetto del “drago” come un insieme di tematiche caratteristiche del “metodo Mendini”: un insieme di isole tematiche che contraddistinguono i vari momenti storici e, al tempo stesso, i fili di continuità sotterranei che conferiscono all’apparente eterogeneità della sua ricerca un’essenziale coerenza, basata sulla sua stessa esperienza umana. Entrando nella grande sala, i visitatori saranno immersi in un unico ambiente sottolineato da un grande asse che idealmente collega la Petite Cathédrale alla Tête Géante sullo sfondo della scala di Muzio: una piccola architettura e una grande testa che esemplificano il lavoro di Mendini sui diversi livelli della percezione.

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso sei nuclei tematici distinti: “Identikit”: Mostra la serie degli autoritratti realizzati da Mendini lungo tutta la sua vita, utilizzando tecniche e formati diversi; “La sindrome di Gulliver”: Presenta una successione di oggetti fuori scala, dalle grandi dimensioni della Poltrona di Proust e della Petite Cathédrale, fino alle riduzioni di alcuni progetti realizzati per Alessi; “Architetture”: Espone i lavori architettonici dell’Atelier Mendini, inclusi il Groninger Museum, il Mediazentrum Madsack ad Hannover, le stazioni della Metropolitana di Napoli e i progetti recenti in Corea del Sud come l’Olympic Stadium e il quartiere Posco a Seul; “Fragilismi”: Dedicato alla ricerca che ha portato al manifesto del “fragilismo”, concepito da Mendini su invito della Fondation Cartier, come un elogio della fragilità della terra in un mondo segnato dalla guerra e dalla violenza; “Radical Melancholy”: Sezione dedicata agli anni del radical design, in cui Mendini è stato uno dei principali teorici; “Stanze”: Presenta tre delle camere progettate da Mendini, ambienti immersivi che raccolgono citazioni, ricordi, sogni e incubi. Inoltre, nella sala cinema verrà proiettato un documentario di Francesca Molteni che ripercorre la vita e l’opera di Alessandro Mendini. Il catalogo della mostra, edito da Electa e disponibile in italiano e inglese, contiene il regesto delle opere esposte, una vasta selezione di fotografie dei principali progetti di Mendini e una serie di saggi di autori internazionali, insieme a testimonianze di committenti e amici che hanno condiviso le avventure creative e progettuali dell’artista.

Alessandro Mendini (1931-2019), figura poliedrica dell’architettura, del design e dell’arte, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama culturale italiano e internazionale. Nato a Milano, Mendini è stato non solo un prolifico creatore di oggetti e ambienti, ma anche un teorico e un critico attento, contribuendo in modo significativo al rinnovamento del design italiano. Durante la sua carriera, Mendini ha diretto importanti riviste di architettura e design, tra cui “Casabella”, “Modo” e “Domus”, mettendo in luce le tendenze emergenti e promuovendo nuove idee nel campo del design. Il suo lavoro e quello compiuto con il movimento Alchimia hanno ricevuto ampio riconoscimento internazionale, con monografie pubblicate in varie lingue. Mendini ha creato un universo fiabesco di oggetti, mobili, ambienti, dipinti e architetture, caratterizzato da una fusione di forme, colori e materiali audaci e innovativi. La sua collaborazione con aziende internazionali e il suo ruolo di consulente per diverse industrie, soprattutto in Asia, hanno contribuito a diffondere la sua visione creativa a livello globale. Riconosciuto con numerosi premi e onorificenze, tra cui tre Compassi d’Oro per il design e il prestigioso European Prize for Architecture, Mendini ha ricevuto anche quattro lauree Honoris Causa in riconoscimento del suo eccezionale contributo al mondo dell’arte e del design. Il suo lavoro, caratterizzato da una dualità tra un’approccio solitario e introverso e una propensione all’attività di gruppo, ha spaziato dalla realizzazione di opere individuali a progetti collaborativi con gruppi da lui costituiti. Nel 1989 ha fondato l’Atelier Mendini insieme al fratello architetto Francesco Mendini, con il quale ha dato vita a progetti iconici come il Museo di Groningen in Olanda e le Stazioni dell’Arte della Metropolitana di Napoli in Italia, lasciando un’impronta indelebile nel panorama architettonico contemporaneo.

I Partner della mostra Abet Laminati e Ramun, il Media Partner Domus, il Partner Design e Architettura Idealista e i Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano sostengono Triennale Milano per questa mostra.

Immagine: Interno di un interno, mobili e oggetti Proust in una stanza, Spazio Dilmos Milano, 1991 Progetto con Massimo Caiazzo, Maria Christina Hamel, Annalisa Margarini, Cristina Marino, Claudia Mendini, Franco Migliaccio, Jesus Moctezuma, Fabio Sergio Rotella, Sara Rossi. Ambiente rivestito in laminato Proust di Abet laminati. Foto Emilio Tremolada – Archivio Alessandro Mendini

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraIo sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini
CittàMilano
SedeTriennale di Milano
DateDal 13/04/2024 al 13/10/2024
ArtistiAlessandro Mendini
CuratoriPierre Charpin
TemiDesign

“Io sono un drago”: a Milano in mostra la vera storia di Alessandro Mendini
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