Dal 6 dicembre 2025 al 12 febbraio 2026 Palazzo d’Accursio a Bologna ospita la mostra Pietro Pietra (1885-1956). La forza del segno, promossa dall’Associazione Bologna per le Arti e curata da Daria Ortolani. L’esposizione, organizzata in occasione dei 140 anni dalla nascita dell’artista, presenta ottantadue opere originali tra incisioni, disegni, acquerelli e dipinti, provenienti dall’archivio storico della famiglia Pietra e da collezioni private. Si tratta di un percorso antologico che restituisce la complessità di una figura centrale nel panorama grafico bolognese tra Ottocento e Novecento. Il nucleo principale della mostra comprende disegni dal vero e acqueforti dedicate al mondo animale, accanto a un gruppo di acquerelli che ritraggono scorci della Bologna amata dall’artista. Nelle sue vedute, Pietra unisce la precisione prospettica e il gusto architettonico con un senso narrativo e teatrale che restituisce la vitalità urbana. Le figure umane, ridotte a tratti essenziali, diventano elementi di misura e ritmo nella composizione, conferendo profondità e movimento. Le sue immagini raccontano una città ormai scomparsa, segnata dai restauri e dalle demolizioni di fine Ottocento, di cui l’artista ricostruisce la memoria attraverso la sensibilità dell’acquerello, sospesa tra realismo e visione.
Accanto al tema urbano, la mostra dedica ampio spazio alle rappresentazioni animali che costituirono una parte fondamentale della produzione di Pietra. Lo studio condotto tra il 1914 e il 1915 presso il Giardino Zoologico di Roma fu decisivo per lo sviluppo della sua poetica. Nei suoi disegni, realizzati con rigore naturalistico e una spiccata intensità espressiva, ogni creatura appare colta nella propria individualità. Leoni, tigri, cani, gatti e cavalli emergono con forza plastica ma anche con una componente empatica, che anticipa un approccio più moderno e rispettoso verso il mondo animale. In queste immagini, la precisione anatomica si intreccia con un’indagine psicologica, in cui il tratto sintetico e rapido diventa mezzo per tradurre il movimento e la vitalità del soggetto. La ricerca grafica di Pietro Pietra si colloca nella tradizione bolognese ottocentesca, ma al tempo stesso ne amplia i confini con un linguaggio personale fondato sulla libertà del segno e sulla sperimentazione tecnica.
L’artista utilizza con disinvoltura acqueforte, puntasecca, penna acquerellata e pittura a olio, rivelando un’attenzione costante alla resa luministica e alla struttura compositiva. Il suo interesse per la sintesi e per la costruzione dinamica dell’immagine rimanda alla lezione leonardesca sul moto interiore, principio che guida la sua rappresentazione del reale. L’esposizione propone anche un percorso di educazione visiva e tecnica. L’intento è quello di restituire valore alla pratica dell’incisione, spesso rimasta ai margini della storia dell’arte italiana. Per questo, accanto al catalogo monografico, verrà pubblicato un compendio pratico sulle principali tecniche incisorie, entrambi editi da Paolo Emilio Persiani nel 2025. L’iniziativa si inserisce nel contesto della rinascita grafica promossa da Cesare Ratta e Stanislao Petri, all’interno della quale Pietra occupa un posto di rilievo come incisore innovativo del primo Novecento. L’acquaforte, in particolare, rappresenta per lui il mezzo espressivo più autentico, capace di fondere tecnica, introspezione e linguaggio personale.
La mostra sarà accompagnata da un programma di eventi collaterali. Il 15, 22 e 29 gennaio 2026, alle ore 17, torneranno i Dialoghi Culturali a Palazzo d’Accursio, un ciclo di conferenze a ingresso gratuito che coinvolgerà studiosi e storici dell’arte nella Cappella Farnese. L’Associazione Bologna per le Arti organizzerà inoltre visite guidate e momenti di approfondimento, con la collaborazione dei tirocinanti dell’Università di Bologna e dell’Accademia di Belle Arti, disponibili ogni giorno in mostra per accompagnare i visitatori in percorsi tematici gratuiti. Il progetto gode del patrocinio dell’Università di Bologna, dell’Accademia di Belle Arti, del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Collegio Artistico Venturoli.
Pietro Pietra nacque a Bologna il 28 gennaio 1885 in una famiglia d’arte: il padre Giulio Cesare, restauratore e insegnante di disegno, ne indirizzò la formazione. Studiò all’Accademia di Belle Arti e all’Istituto Professionale per le Arti Figurative, allievo di maestri come Giovanni Bedini, Carlo Casanova, Giuseppe Tivoli e Pompeo Fortini. Si distinse presto come incisore e disegnatore, specializzato nella rappresentazione del mondo animale attraverso tecniche come acquaforte, acquatinta, puntasecca e xilografia. Alla pratica del disegno dal vero affiancò una ricca produzione di acquerelli, tra cui la serie Vecchia Bologna, dedicata alla città natale. Parallelamente si dedicò alla pittura a olio, al carboncino, al pastello e alle arti decorative e scenografiche: tra i suoi lavori si ricordano le decorazioni della Cappella di San Giuseppe nella Chiesa di San Paolo di Ravone (1933) e della Sala degli Zoologi di Palazzo Caprara Montpensier (1934, oggi perdute).
Negli anni Quaranta collaborò come illustratore per riviste per ragazzi e partecipò a numerose esposizioni, tra cui le mostre della Società Francesco Francia, le International Print Makers Exhibition di Los Angeles (1921–1938) e la International Exhibition of Etching di New York (1923–1924). Nel 1924 tenne una personale presso la Galleria del Circolo di Cultura di Bologna. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1956, la sua opera è stata riscoperta a partire dagli anni Settanta attraverso retrospettive e mostre, in particolare alla Galleria D’Azeglio. Oggi sue opere sono conservate al MAMbo, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e al Sistema Museale dell’Università di Bologna, oltre che in numerose collezioni private.
| Titolo mostra | Pietro Pietra (1885-1956). La forza del segno | Città | Bologna | Sede | Palazzo d'Accursio | Date | Dal 06/12/2025 al 12/02/2026 | Artisti | Pietro Pietra | Curatori | Daria Ortolani | Temi | Bologna, Disegni, Arte grafica |
Per inviare il commento devi
accedere
o
registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo
l’accesso.