Forlì, Musei San Domenico

Musei d'Italia

2013, Terza puntata

Ricavato nelle sale di un antico convento, il complesso museale di San Domenico a Forlì è sede ogni anno di importanti mostre ma ospita anche una raccolta permanente dove si custodiscono importanti e interessanti opere d'arte. Il complesso è composto dal Museo Archeologico, che raccoglie reperti di diverse epoche, e dalla Pinacoteca, con un nucleo fondamentale di opere medievali e rinascimentali. Imperdibili le opere dei pittori forlivesi, come Marco Palmezzano e Francesco Menzocchi, oltre a pitture di grandi artisti come Lorenzo Costa, Ludovico Carracci, il Cavalier d'Arpino e Guido Cagnacci. La Pinacoteca conserva anche uno dei dipinti più celebri del Seicento, la "Fiasca di fiori", al centro di un acceso dibattito attributivo, nonché la Ebe, elegante scultura capolavoro di Antonio Canova.

In questa nuova puntata di Musei d’Italia siamo a Forlì, città della Romagna che fa della cultura un suo punto di forza. Molto spesso mostre, incontri ed eventi culturali hanno luogo proprio qui e il grande protagonista è il complesso museale di San Domenico. Nato dalla riqualificazione del convento di San Giacomo Apostolo dell’ordine dei Domenicani (per questo verrà chiamato anche chiesa di San Domenico), dal 2006 è sede di bellissime e curatissime mostre temporanee: in ordine cronologico, la prima fu dedicata a Marco Palmezzano, pittore forlivese del Rinascimento, a seguire Guido Cagnacci, Antonio Canova, Melozzo da Forlì, la mostra “Fiori” nella quale erano esposte opere dal Seicento a fine Ottocento in cui il filo conduttore era rappresentato dai fiori, la mostra monografica su Adolfo Wildt, per finire con la mostra in corso in questo periodo (fino a giugno 2013) “Novecento - Arte e vita in Italia tra le due guerre”.

Il complesso museale di San Domenico comprende il Museo Archeologico e la Pinacoteca. Il primo raccoglie molti ritrovamenti che sono stati fatti nell’area forlivese, che risalgono addirittura al Paleolitico. Da ricordare la stele di San Varano, il corredo della tomba di Carpena, la Venere di Schiavonia e la statuetta bronzea di Bes, divinità egizia, ma sono presenti anche raccolte lapidarie, bassorilievi, statue, monete.

La Pinacoteca si estende su 20 sale: iniziamo dalla prima, dove troviamo il Trittico con storie della Vergine e Santi realizzato dal Maestro di Forlì (fine 1200), proseguiamo con un pittore del XIV secolo detto Augustinus che rappresenta una Testa di Santo e il Corteo dei Magi con i santi Pietro, Paolo e Girolamo; nella quarta sala ammiriamo la bella e celebre Dama dei Gelsomini di Lorenzo di Credi e due opere del Beato Angelico.

Ilaria all'ingresso del complesso museale San Domenico di Forlì
Ilaria all'ingresso del complesso museale San Domenico di Forlì

Successivamente troviamo opere di Antonio Rossellino per poi arrivare alla galleria dell’ala destra dove è esposto il Crocefisso con la Madonna e i Santi Francesco, Chiara, Giovanni Evangelista e Maddalena, realizzato da Marco Palmezzano.

Continuiamo nell’ala sinistra con opere di Palmezzano (come l’Annunciazione, la Sant'Elena con la croce e la Madonna in trono tra i santi Bartolomeo e Antonio da Padova), di Baldassarre Carrari, Lorenzo Costa e Livio Agresti. Di quest’ultimo molto belle le raffigurazioni di personaggi dell’Antico Testamento. Proseguendo possiamo vedere dipinti di Francesco e Pier Paolo Menzocchi, mentre nella sala diciassette vediamo San Francesco che riceve le stigmate realizzato dal Cavalier d’Arpino.

La sala successiva è dedicata interamente a Gian Francesco Modigliani e alle sue opere, tra cui la Natività della Vergine, la Presentazione della Vergine al Tempio e Storie Eucaristiche. Per concludere troviamo dipinti di Ludovico Carracci, l’Allegoria dell’Astrologia di Guido Cagnacci e la famosa Fiasca con fiori di attribuzione ancora incerta.

Nell’area delle mostre temporanee, in una sala che porta proprio il suo nome, ci appare bellissima e delicatissima la Ebe di Canova, un capolavoro da farci rimanere incantati a lungo davanti a questa meraviglia dell’arte italiana e che la Pinacoteca civica di Forlì vanta di possedere. Altra opera da considerare è il Pestapepe, un affresco raffigurante un uomo che tiene in mano un enorme pestello per macinare le spezie ed è attributo a Francesco del Cossa.

Come ho detto precedentemente, Forlì è una città legata alla cultura e preparata ad accogliere con attenzione ai minimi dettagli gli appassionati di arte che soggiornano qui per visitare le varie mostre temporanee che ogni anno il complesso di San Domenico ospita. Addirittura negli alberghi vi viene dato un “pacchetto mostra” contenente la cartina della città, informazioni sull’esposizione e buoni sconto per il catalogo mostra e per i ristoranti convenzionati. Città consigliatissima per chi non ci fosse ancora stato, ma anche per chi, come noi, ha voluto ripetere l’esperienza numerose volte.



Informazioni utili



I Musei San Domenico sono a Forlì in Piazza Guido da Montefeltro, ai margini del centro storico della bella città romagnola. Il complesso museale si raggiunge agevolmente sia con i mezzi propri, data l'abbondanza di parcheggi nelle immediate vicinanze (anche se quasi tutti a pagamento), sia con i mezzi pubblici: dalla stazione si può decidere di arrivare al museo con una passeggiata attraverso il centro di Forlì (circa mezz'ora a piedi), oppure prendendo la linea numero 1 degli autobus, e scendere in piazza Saffi, nel cuore di Forlì: da piazza Saffi al museo ci si impiega poco più di cinque minuti. Per informazioni sul museo, per vedere le immagini di gran parte delle opere esposte, per orari e biglietti, consigliamo la visita al sito web ufficiale, ospitato sul sito del Comune. Forlì è una città che merita davvero di essere visitata!


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Ilaria Baratta








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