La Trasfigurazione è un dipinto di Andrea Previtali datato 1513: troviamo la firma e la data sul libro in basso a destra. Il soggetto è tipico dell'arte cristiana, benché con qualche variante rispetto alla classica iconografia. Secondo i Vangeli di Marco, Matteo e Luca, Gesù, dopo essersi recato con tre suoi discepoli (Pietro, Giacomo e Giovanni) sul monte Tabor, in Galilea, sarebbe apparso a loro trasfigurato, circondato dalla luce e rivestito d'un abito bianco, assieme ai profeti Mosè ed Elia: si tratta di uno dei miracoli operati da Gesù, ed è l'unico che operò su se stesso.
La tipica iconografia vorrebbe che Gesù venga raffigurato assieme ai due profeti: qui invece appare da solo (benché comunque abbigliato con la veste bianca), su uno splendido paesaggio di campagna, che si perde fino al mare e che vediamo a sinistra, solcato da imbarcazioni. Un paesaggio naturale, idilliaco, che ci mostra l'influenza della pittura veneta sullo stile del bergamasco Andrea Previtali (che si formò proprio a Venezia). Alle spalle di Gesù un bosco rigoglioso è dominato dalla presenza dello Spirito Santo, inviato direttamente dal cielo (vediamo i raggi dorati provenire dalle nuvole), e non presente nell'iconografia tipica della Trasfigurazione. I tre discepoli, che nella tradizionale iconografia avevano un ruolo importante e venivano rappresentati in preda alla meraviglia, nel dipinto di Previtali sono relegati sulla destra in lontananza, quasi non si distinguono.
L'opera fu eseguita a Bergamo per una famiglia bergamasca, i Cassotti, che avevano una cappella nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Bergamo, a cui era destinato il dipinto. Oggi è invece conservata presso la Pinacoteca di Brera, dove è entrata nel 1811.
18 dicembre 2015
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