Austria, 10 architetture contemporanee da vedere a Innsbruck e dintorni


La regione di Innsbruck, centro del Tirolo austriaco, sorprende per il perfetto equilibrio tra la vivacità urbana e l’imponente scenario alpino. Di conseguenza è diventata terra di... architettura contemporanea. Ecco 10 opere architettoniche contemporanee da non perdere, simboli di innovazione e dialogo con il territorio.

La regione di Innsbruck in Austria, incarna un equilibrio sorprendente tra l’energia dinamica della vita urbana e l’ambiente alpino che avvolge la città. Il territorio si estende ben oltre il capoluogo tirolese, includendo oltre 40 località circostanti, ciascuna con identità e atmosfere differenti. In totale, sono sei le aree che compongono questa destinazione così articolata: la città vera e propria, la valle dell’Inntal, Kühtai con la Sellraintal, l’altopiano di Mieming, la zona meridionale e il territorio occidentale. In pochi altri luoghi il passaggio dall’eleganza culturale di un centro storico a un sentiero panoramico di montagna è così immediato: bastano pochi minuti per passare da una visita ai monumenti cittadini a un’escursione tra le vette.

La città di Innsbruck, capoluogo del Tirolo rappresenta il primo centro austriaco di rilievo che si incontra superando il passo del Brennero, a circa un’ora e mezza da Bolzano. La città vanta inoltre un ricco patrimonio culturale, frutto dell’influenza dei conti tirolesi e della dinastia asburgica. E per chi è affascinato dall’architettura contemporanea, non mancano le occasioni per stupirsi: ecco le 10 costruzioni da non perdere nella città di Innsbruck.

1. Zaha Hadid, il Trampolino di Bergisel

All’ingresso di Innsbruck, chi arriva in auto si imbatte in una struttura che non passa inosservata: il Trampolino di Bergisel. Più che un impianto sportivo, si tratta di un segno architettonico audace, concepito da Zaha Hadid. La costruzione, completata nel 2002, unisce funzionalità e visione artistica: al suo interno convivono una rampa per il salto con gli sci, una terrazza panoramica e un caffè sospeso con vista aperta sulla città e le cime alpine. Il suo profilo dinamico e slanciato, che richiama la sagoma di un cobra pronto all’attacco o di un tacco a spillo, ha contribuito a consolidare la fama dell’architetta irachena, che due anni dopo avrebbe ricevuto il Premio Pritzker, diventando la prima donna a ottenere tale onorificenza.

Zaha Hadid, Trampolino di Bergisel© Innsbruck Tourismus
Zaha Hadid, Trampolino di Bergisel© Innsbruck Tourismus

2. Zaha Hadid, le stazioni della Hungerburgbahn

Sempre firmate Hadid, le stazioni della Hungerburgbahn tracciano un legame con il paesaggio. Inaugurate nel 2007, si distinguono per le loro superfici levigate e ondulate, ispirate alle forme del ghiaccio in fusione. L’insieme si fonde con il contesto naturale, restituendo un’opera tecnica e poetica al tempo stesso, premiata a livello internazionale per la sua audace leggerezza.

Zaha Hadid, Stazione Hungerburg © Innsbruck Tourismus
Zaha Hadid, Stazione Hungerburg © Innsbruck Tourismus

3. Dominique Perrault, le Rathausgalerien

A Innsbruck, la spinta verso il contemporaneo trova espressione in progetti che ridefiniscono il volto urbano senza cancellarne la storia. Le Rathausgalerien, firmate dall’architetto francese Dominique Perrault, dimostrano come l’architettura possa dialogare con il passato attraverso trasparenze e geometrie essenziali. L’edificio, che accoglie il municipio insieme a spazi commerciali e ristoranti, si distingue per le sue ampie vetrate che catturano e rifrangono il paesaggio alpino. Al centro del cortile, il tetto in vetro policromo realizzato dal pittore e scultore Daniel Burenaggiunge un tocco artistico, filtrando la luce in giochi cromatici inaspettati. Salendo al settimo piano, il bar 360° regala una visione a tutto tondo sulla città e sulle cime che la circondano.

4. David Chipperfield, il Kaufhaus Tyrol

Non meno conosciuto è il Kaufhaus Tyrol, progettato da David Chipperfield. Qui, linee pulite e materiali raffinati, vetro, cemento bianco e inserti in marmo, disegnano una facciata solida. All’interno, l’atrio centrale, inondato di luce naturale, si apre come una piazza verticale. Passerelle e ascensori trasparenti guidano il visitatore in un’esperienza architettonica dinamica.

David Chipperfield, Kaufhaus Tyrol © Innsbruck Tourismus
David Chipperfield, Kaufhaus Tyrol © Innsbruck Tourismus

5. La Haus der Musik

La Haus der Musik rappresenta un punto d’incontro tra innovazione architettonica e vocazione culturale. Aperta al pubblico nel 2015, la struttura ha rimpiazzato le vecchie sale civiche con un centro multifunzionale dedicato alla musica e allo spettacolo. La facciata, interamente in vetro, si trasforma con il variare della luce naturale, alternando riflessi, trasparenze e sfumature che ne mutano l’aspetto nell’arco della giornata. L’edificio si inserisce tra due simboli della città, il Palazzo Imperiale e il Teatro di Stato del Tirolo.

Haus der Musik © Innsbruck Tourismus
Haus der Musik © Innsbruck Tourismus

6. Johannes Wiesflecker e Rainer Schmidt, la Sparkassenplatz

La Sparkassenplatz (poco distante dalla Haus der Musik) è diventata uno dei luoghi più vivaci del centro grazie a un intervento firmato dagli architetti Johannes Wiesflecker e Rainer Schmidt. La piazza, oggi animata da locali, negozi e spazi di incontro, si distingue per un’installazione luminosa di Peter Sandbichler che, giorno dopo giorno, cambia tonalità creando un’atmosfera sempre diversa. Al posto del verde tradizionale, un sistema verticale di griglie verdi ospita piante alpine, reinterpretando il concetto di natura urbana.

Johannes Wiesflecker e Rainer Schmidt, Sparkassenplatz © Innsbruck Tourismus
Johannes Wiesflecker e Rainer Schmidt, Sparkassenplatz © Innsbruck Tourismus

7. Heinz Tesar, il BTV Stadtforum

Nel centro storico di Innsbruck, il BTV Stadtforum firmato da Heinz Tesar cattura lo sguardo con la sua facciata scolpita e la torre angolare che segna l’angolo dell’edificio come un segnale urbano. Al suo interno, ambienti ampi e luminosi accolgono sia i visitatori sia chi vi lavora, mentre la sala centrale, con i suoi 20 metri di altezza, si impone come spazio simbolico: un vuoto verticale pensato per favorire incontri, scambi e rappresentazione istituzionale.

Heinz Tesar, BTV Stadtforum © Innsbruck Tourismus
Heinz Tesar, BTV Stadtforum © Innsbruck Tourismus

8. Rainer Köberl, Thomas Giner, Erich Wucher, Andreas Pfeifer, l’ex birreria Adambräu

Un altro esempio di riuso architettonico riuscito si trova nell’ex birreria Adambräu. Il complesso industriale è stato trasformato nel 2003-2004 in sede del centro aut. architektur und tirol, grazie all’intervento congiunto degli architetti Rainer Köberl, Thomas Giner, Erich Wucher e Andreas Pfeifer. Pur aggiornando l’edificio alle nuove esigenze espositive, il progetto ha mantenuto intatta la forza della struttura originale. Una grande parete in vetro è stata inserita nella vecchia sala di produzione, aprendo lo spazio verso la stazione ferroviaria e stabilendo una connessione visiva con il movimento urbano. Oggi il centro ospita mostre, incontri e conferenze che dedicati al dibattito sull’architettura contemporanea.

9. Il complesso di Leben am Sonnenhangne

Anche sul fronte dell’abitare, Innsbruck mostra un volto contemporaneo. Il complesso residenziale Leben am Sonnenhangne è un esempio eloquente: privo di angoli retti, si sviluppa seguendo un sinuoso movimento ondulatorio che richiama le curve del paesaggio circostante. La sua conformazione è soprattutto funzionale: ogni alloggio infatti è orientato a sud, con ampie finestre e balconi che assicurano luce naturale durante tutto l’arco della giornata, rafforzando il legame tra architettura e ambiente.

10. Snøhetta, il Sentiero delle Prospettive

Tra le esperienze più affascinanti nei dintorni della città, il Sentiero delle Prospettive, nei pressi della stazione Seegrube e progettato dallo studio norvegese Snøhetta, alterna scorci panoramici a installazioni che integrano citazioni di Ludwig Wittgenstein. Il percorso unisce il pensiero filosofico, paesaggio e design in un cammino contemplativo.

Snøhetta, Sentiero delle Prospettive ©Innsbruck Tourismus
Snøhetta, Sentiero delle Prospettive ©Innsbruck Tourismus


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.



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