Quando la Gioconda venne esposta alla Pinacoteca di Brera a Milano


Il 29 e 30 dicembre 1913 la Gioconda di Leonardo da Vinci fu esposta alla Pinacoteca di Brera in un particolare allestimento curato da Ettore Modigliani. Una fotografia svela questo allestimento.

La Gioconda di Leonardo da Vinci è uno dei capolavori più celebri della storia dell’arte, ma pochi conoscono la sua storia controversa e travagliata. Nel 1911, infatti, la celebre tavola fu rubata dal Louvre di Parigi, scatenando un vero e proprio caso internazionale. Il furto fu risolto due anni dopo, quando il ladro, Vincenzo Peruggia, fu arrestato a Firenze mentre cercava di vendere il dipinto a un antiquario.

Vista la situazione amichevole tra Italia e Francia, si decise di esporre la Gioconda alle Gallerie degli Uffizi a Firenze, alla Galleria Borghese a Roma e alla Pinacoteca di Brera a Milano.

Leonardo da Vinci, La Gioconda (1503-1513 circa; olio su tavola, 77 x 53 cm; Parigi, Louvre)
Leonardo da Vinci, La Gioconda (1503-1513 circa; olio su tavola, 77 x 53 cm; Parigi, Louvre)
La folla dei visitatori davanti all’allestimento della Monna Lisa alla Pinacoteca di Brera. (Foto © “Illustrazione Italiana”)
La folla dei visitatori davanti all’allestimento della Monna Lisa alla Pinacoteca di Brera. (Foto © “Illustrazione Italiana”)

Nella città meneghina, il pubblico poté ammirare la Gioconda alla Pinacoteca di Brera, in un allestimento curato da Ettore Modigliani, all’epoca soprintendente del museo milanese. La Monna Lisa fu posizionata nella Sala IV su un grande pannello in compagnia di alcune opere realizzate da allievi e seguaci di Leonardo, suscitando molta curiosità nella popolazione milanese. A sinistra della Gioconda furono collocate la Madonna dell’Albero di Cesare da Sesto e la Madonna con il Bambino di Francesco Napoletano (Francesco Galli), mentre a destra sono stati esposti la Madonna col Bambino e l’agnellino di “Ferrando spagnolo” (Fernando Yañez o Ferrando Llanos) e il disegno della Testa di Cristo a pietre colorate realizzato da un artista lombardo come esercizio di copia del volto di Cristo dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

La Gioconda fu esposta alla Pinacoteca di Brera solo per due giorni, il 29 e 30 dicembre 1913, ma l’afflusso di visitatori fu incredibile. Il primo giorno furono staccati ben diciottomila biglietti, mentre la sera, a entrata gratuita, sessantacinquemila visitatori varcarono l’ingresso della Pinacoteca per ammirare il celebre ritratto che il giorno seguente sarebbe partito per tornare in Francia. Il bilancio della mattina della seconda giornata fu altrettanto positivo, ma nel pomeriggio il dipinto partì per Parigi via treno, dove era atteso al Salon Carré del Louvre dal presidente della Repubblica Raymond Poincaré e dall’intero governo francese nell’entusiasmo collettivo.

La mostra milanese della Gioconda è stata un momento unico nella storia dell’arte e della cultura, che ha visto la celebre tavola protagonista di un’impresa che ha unito due nazioni in un comune entusiasmo. Ancora oggi, la Gioconda continua ad essere uno dei quadri più ammirati e studiati al mondo, un simbolo universale dell’arte che continua ad affascinare il pubblico di ogni età e provenienza.


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