Turismo, in Italia è boom di turisti americani


Con la primavera è ripartita anche la stagione turistica, e si registra un vero boom di turisti americani. Alcuni dati dagli operatori di settore.

In attesa di vedere l’effetto che fa (come direbbe Enzo Jannacci) la Venere-influencer sui viaggiatori stranieri, possiamo già dire che in Italia il turismo è ripartito alla grande e tra gli stranieri i primi sono gli americani. Ed è un dato che si consolida visto che già l’anno scorso ci fu una vera invasione a stelle e strisce dopo le restrizioni da Covid, segno che il nostro paese continua a rappresentare meta privilegiata per le aspettative di viaggio del turista statunitense. Forse alla ricerca dell’Italian style e del buon vivere italiano iconico nel mondo che non tramonta mai. Gli States ormai hanno raddoppiato i voli da e per l’Italia e ad esempio a Fiumicino si registra una presenza di oltre 100mila passeggeri al giorno tra partenze ed arrivi.

Il turismo viaggia al doppio della velocità degli altri settori economici e i numeri sciorinati in questi giorni da importanti centri studi ne dimostrano l’importanza. Il mese di aprile in Italia ha coinciso con festività come la Pasqua e i ponti del 25 aprile e 1 maggio ma la primavera è da sempre il periodo della ripartenza della stagione turistica anche per chi viene da fuori. E così se si calcola che in tutto tra ponte del 25 aprile e 1 maggio sono stati 17 milioni gli italiani in viaggio (9 milioni per la festa della Liberazione e 8 per la Festa dei lavoratori), secondo uno studio di Aica Confindustria alberghi, a questi vanno aggiunti gli stranieri che vedono come prima nazionalità di provenienza gli Stati Uniti, appunto, seguiti da tedeschi, francesi, inglesi, svizzeri e spagnoli. E la località più abita è Roma.

“Nessuna sorpresa dai ponti di primavera, si conferma il trend positivo dello scorso anno”, ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, “ma quello che ci fa ben sperare in prospettiva è la tenuta e la continuità del turismo internazionale che dimostra, in questo momento, una particolare attenzione verso il nostro paese. Un’opportunità che dobbiamo e vogliamo cogliere per consolidare anche il mercato dei prossimi mesi regalando a questi viaggiatori un’esperienza di accoglienza made in Italy da raccontare”.

Ma risposte positive arrivano anche da altri mercati come il Brasile che sta ricominciando a muovere numeri importanti e dai primi segnali di ritorno dei turisti cinesi. In Termini di occupazione camere questo si traduce in oltre il 90% di occupazione a Venezia, 85% a Roma seguita da Firenze con un buon 75%. È interessante anche il risultato di Milano e Torino con rispettivamente il 67 e il 65% delle camere prenotate.

Per Confturismo Confcommercio (studio condotto da Istituto Piepoli) gli statunitensi indicano l’Italia al 75% come la destinazione prescelta tra quelle possibili in Europa. Sulla stessa lunghezza d’onda Federalberghi che, confermando i numeri dei 17 milioni in viaggio grazie al loro studio ACS Marketing Solutions, stima il volume d’affari intorno ai 7,4 miliardi di euro “I risultati attuali”, afferma Bernabò Bocca presidente di Federalberghi, “fanno immaginare una buona performance nella prospettiva della prossima estate. Prudentemente staremo a guardare, impostando la rotta con un ‘avanti tutta’”. Gli americani, dopo una lunga assenza, stanno tornando: “Siamo stati aiutati anche da un buon cambio col dollaro”, ha commentato al TG2 il direttore Generale di Federalberghi, Alessandro Massimo Nucara, “e gli stranieri rappresentano più della metà del nostro mercato”. Su quello interno i dati mostrano un apprezzamento prima non scontato della nostra ricettività: “Più del 90% degli italiani che va in vacanza durante questi ponti”, afferma soddisfatto Nucara, “rimane in Italia. Due anni fa ci restavamo perché eravamo costretti, adesso potremmo andare ovunque, questo la dice lunga sull’apprezzamento che abbiamo per la nostra capacità come sistema. E l’albergo continua ad essere la destinazione preferita: oltre il 30% degli italiani in questi giorni andrà in hotel, subito dopo seguono le case di proprietà”.

Per Confesercenti-Centro studi turistici, ancora una volta a trainare il mercato sono le gettonatissime città d’arte, ma un forte interesse è stato rilevato anche per le località collinari e dei laghi. Un buon recupero, rispetto al ponte del 25 aprile, è previsto per le località costiere e montane. Complessivamente il tasso medio di saturazione rilevato sulle piattaforme di prenotazione si attesta al 77% della disponibilità, cioè 7 punti in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nelle città e nei centri d’arte si stimano tassi di saturazione medi dell’86%, ma anche le aree dei laghi e della collina, entrambe con un tasso medio dell’80%. Sale di qualche punto la presenza nelle strutture delle località marine (74%) e montane (69%). Il movimento di vacanzieri sarà percepito maggiormente nelle regioni del Nord Est e del Centro (tasso medio dell’80%), mentre per il Nord Ovest e il Sud-Isole la saturazione media rilevata è rispettivamente del 76% e del 71%. Tra le regioni, Lazio (89%) e Campania (84%) sono le più prenotate.

Secondo lo studio Federalberghi i principali motivi che hanno portato gli italiani a far vacanza nei giorni dei ponti primaverili sono stati la ricerca del relax e del divertimento dove le attività principali dei giorni attorno al 25 aprile hanno visto la cultura al primo posto con visita a musei o mostre (22,9%) e a monumenti (21,4%) seguiti da passeggiate (36,5%), escursioni e gite (32,8%). Situazione simile per i programmi del viaggio per il ponte del primo maggio dove visita al patrimonio culturale (musei o mostre 24,5%, monumenti e siti archeologici 24%) sono in cima alle intenzioni dei viaggiatori, seguiti da passeggiate (41%), escursioni e gite (29,4%).

Immagine: Roma, la scalinata di Trinità de’ Monti

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