Le 10 opere da non perdere a Flashback 2018


Le 10 opere da non perdere all'edizione 2018 di Flashback, dal 1° al 4 novembre al Pala Alpitour di Torino. Ecco la selezione di Finestre sull'Arte, in-kind partner della fiera.

Flashback si conferma una delle fiere d’arte più interessanti del panorama nazionale: anche l’edizione di quest’anno, ispirata al libro Le rive di un altro mare di Chad Oliver, propone, com’è tipico di Flashback, uno straordinario mix di opere antiche e opere moderne, all’insegna dell’idea che l’arte è tutta contemporanea. La selezione operata dalle direttrici, Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, è particolarmente raffinata e di elevatissima qualità, e ha attirato alla preview collezionisti da gran parte dell’Italia oltre che dall’estero (in particolare dalla Francia, data la vicinanza geografica ma data anche l’attenzione che il paese transalpino tradizionalmente riserva alle fiere d’arte italiane). Finestre sull’Arte è in-kind partner di Flashback: siamo stati alla preview e vi proponiamo la nostra selezione di dieci opere d’arte da non perdere tra gli stand della fiera.

Per coloro che vogliono visitare Flashback, l’appuntamento è a Torino da oggi, 1° novembre, fino al 4 novembre, con apertura dalle 11 alle 20. Biglietti: intero € 10; ridotto € 8 (riduzioni previste per legge); ridottissimo € 5 per Abbonamento Torino Musei, Abbonamento Musei Lombardia Milano, Torino + Piemonte Contemporary Card, Touring Club Card; gratuito: giovedì 1 novembre Abbonamento Torino Musei, Abbonamento Musei Lombardia Milano, Torino + Piemonte Contemporary Card, Touring Club Card, mef, gratuità previste per legge.

Di seguito la nostra selezione.

1. Nicolò di Pietro, Sant’Agostino (1405 circa)
Il Sant’Agostino di Niccolò di Pietro (documentato a Venezia dal 1394 al 1430) è uno dei più interessanti fondi oro di Flashback: di grande eleganza (si notino gli ornamenti dei paramenti liturgici del santo vescovo, ma anche i raffinatissimi rilievi a pastiglia adoperati per nimbo e medaglione, e che ci indicano che ci troviamo in un pieno contesto tardogotico adriatico), mostra il santo non solo con i suoi attributi da vescovo, ma anche con l’abito nero degli agostiniani. Nel 1998 è stato anche esposto all’importante mostra Fioritura tardogotica nelle Marche, curata da Paolo Dal Poggetto (la scheda del catalogo all’epoca fu curata da Andrea de Marchi, a cui spetta l’attribuzione all’artista veneziano). L’opera è presentata a Flashback da Maison d’Art.

Niccolò di Pietro, Sant'Agostino

2. Jacopo della Pila, Allegoria della Temperanza (1470-1480 circa)
Questa scultura rappresenta una Allegoria della Temperanza attribuita a Jacopo della Pila (notizie dal 1471 al 1502). In marmo, presenta i modi tipici dell’artista milanese (ma napoletano d’adozione: fu infatti a lungo attivo in Campania), del quale si hanno tuttavia pochissime notizie: la nostalgica eleganza formale, che alle porte del Cinquecento continua a guardare all’arte tardogotica, è la cifra stilistica che più caratterizza lo scultore. L’opera è presentata a Flashback da F&F Antichità.

Jacopo della Pila, Temperanza

3. Eleazaro Oldoni, Natività (fine XV secolo)
L’opera a doppia faccia del vercellese Eleazaro Oldoni (Vercelli, notizie dal 1478 al 1517) era una delle opere più attese di questa edizione di Flashback e durante la preview e l’inaugurazione ha catalizzato gran parte dell’attenzione: finora data come opera di anonimo, a Torino è presentata con attribuzione a Oldoni che va così ad arricchire lo scarno catalogo del pittore. Rappresenta sul recto una Natività e sul verso un Volto di Cristo (il velo della Veronica). L’opera è presentata a Flashback da Benappi.

Eleazaro Oldoni, Natività

4. Macrino d’Alba e Maestro di San Martino Alfieri, Sant’Ambrogio (fine XV secolo)
Questo Sant’Ambrogio faceva parte di un polittico smembrato realizzato in maniera congiunta da Macrino d’Alba (vero nome Gian Giacomo de Alladio, Alba, 1460 circa - 1520) e da un altro pittore anonimo, identificato semplicemente come “Maestro di San Martino Alfieri”. Si trattava di un polittico a sportelli (allo stand viene riproposta anche una ricostruzione) in cui la maniera di Macrino e quella del Maestro di San Martino, un artista di cultura francese, apparivano molto simili (ed è dunque databile alla fine del Quattrocento, periodo in cui questo tipo di cultura caratterizzò, benché per poco tempo, l’arte di Macrino). L’opera è presentata a Flashback da Moretti Fine Art.

Macrino d'Alba, Sant'Ambrogio

5. Adrian van Overbeke, Ascensione (1530 circa)
Questa Ascensione di Adrian van Overbeke (Anversa, notizie dal 1508 al 1529) è un’altra delle opere più attese: proveniente da una collezione romana, era anch’essa anticamente parte di un polittico, dedicato alla Passione di Cristo. L’Ascensione ne costituiva uno sportello ed è un ritrovamento recente, di eccezionale rilevanza. Gli altri pannelli sono conservati tra diversi musei nel mondo. L’opera palesa la forte eccentricità che caratterizza Overbeke: basti vedere il Cristo che viene letteralmente risucchiato da un vortice, un’invenzione di straordinaria originalità. L’opera è presentata a Flashback da Caretto & Occhinegro.

Adrian van Overbeke, Ascensione

6. Ottavio Leoni, Ritratto di donna su fondo blu e Ritratto di donna su fondo verde (inizio XVII secolo)
Un paio di raffinatissimi ritratti a olio su argento, che ritraggono due non meglio identificate dame in abiti secenteschi: è l’opera di Ottavio Leoni (Roma, 1578 - 1630), specialista del ritratto nonché artista vicinissimo a Caravaggio (è suo il ritratto forse più celebre del grande pittore lombardo). Opere di dimensioni ridotte (sono due piccoli ovali di 5 per 3,8 centimetri), in ottimo stato di conservazione, attribuite a Leoni da Daniele Benati, studioso di arte del Seicento. L’opera è presentata a Flashback da Il Mercante delle Venezie.

Ottavio Leoni, Ritratti

7. Mattia Preti, San Matteo (1635-1640 circa)
Attribuito a Mattia Preti (Taverna, 1613 - La Valletta, 1699) da Keith Sciberras, uno dei massimi esperti dell’artista calabrese, questo San Matteo appartiene al soggiorno romano di Preti, e date le dimensioni probabilmente il dipinto era in origine parte di una serie dedicata agli apostoli. Secondo Sciberras, il San Matteo in particolare doveva essere collegato al San Giacomo Maggiore ora alla Staatsgalerie di Stoccarda e a un San Paolo e a un altro apostolo passati sul mercato circa dieci anni fa. L’opera è presentata a Flashback da Galleria Giamblanco.

Mattia Preti, San Matteo

8. Giovanni Bernardo Carbone, Ritratto di giurista con bimbo (metà XVII secolo)
Giovanni Bernardo Carbone (Genova, 1614 - 1683) fu uno dei maggiori ritrattisti della nobiltà genovese del Seicento e questo Ritratto di giurista con bimbo, attribuito all’artista da Daniele Sanguineti, specialista di arte genovese del tempo, è un esempio tipico della sua produzione: raffigura un giurista in abito nero (imposto ai nobili della Genova del tempo per ragioni di modestia e sobrietà) accompagnato da un tenero bambino che lo indica, ed entrambi i personaggi sono contraddistinti da un elevato grado di naturalismo. L’opera è presentata a Flashback da Arcuti Fine Art.

Giovanni Bernardo Carbone, Ritratto di giurista con bimbo

9. Arturo Martini, Maternità (1931)
Ricavata da un unico blocco di pietra di Finale senza modello, questa Maternità di Arturo Martini (Treviso, 1889 - Milano, 1947) spicca, quasi solitaria, in uno stand votato al minimalismo, dove la scultura compare assieme a (poche) opere di altri grandi artisti del Novecento. Opera piuttosto imponente (è alta 180 centimetri), si distingue per la sua immediatezza ammantata di forte lirismo. L’opera è presentata a Flashback da Galleria dello Scudo.

Arturo Martini, Maternità

10. Pinot Gallizio, Nettuno (1961)
Questo Nettuno è un tipico esempio di certa produzione di Pinot Gallizio (vero nome Giuseppe Gallizio, Alba, 1902 - 1964), uno dei fondatori dell’Internazionale situazionista, amico di grandi artisti come Enrico Baj, Asger Jorn, Constant, Ettore Sottsass. Molte sue opere sono contraddistinte da un alto grado d’ironia e questo Nettuno non se ne sottrae: il dio del mare è ridotto quasi a una specie di soldatino che marcia col suo tridente ben puntato... e sotto al sole. L’opera è presentata a Flashback da Galleria del Ponte.

Pinot Gallizio, Nettuno


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