Ancora un’importante scoperta archeologica arriva dalla Bulgaria, dove solo pochi giorni fa veniva data la notizia del ritrovamento di una statua del dio Hermes di epoca romana. Lo scorso giugno (anche se la notizia è stata data in questi giorni), a seguito di alcune ricerche di archeologia subacquea nei siti del Golfo di Burgas nel mar Nero, e per la precisione al largo della baia di Chengene (letteralmente “baia degli zingari”), situata a circa 8 chilometri a sud della città portuale di Burgas. Nelle acque gli archeologi hanno infatti trovato almeno un centinaio di oggetti di vetro (112 per la precisione) risalenti all’epoca dell’Impero ottomano. Fino all’inizio della spedizione subacquea di quest’anno, le collezioni di reperti in vetro del Museo di Storia Nazionale e del Museo di Storia Regionale di Burgas comprendevano 310 vasi frammentati e interi, che sono stati accuratamente descritti e pubblicati. Le ricerche nelle acque della baia, finanziate con risorse del Comune di Burgas, sono state organizzate dal Museo Storico Regionale della città bulgara, condotte da un team guidato dal professor Ivan Hristov, e hanno interessato cinque zone situate in diverse località della baia.
La scoperta fa seguito al ritrovamento di decine di frammenti di oggetti di vetro nel 2020 e nel 2021. Il fondale si trova ad una profondità di -2, -2,5 metri, e si presume che sia possibile che il vetro sia stato versato da una nave o da un carico durante una tempesta, le cui conseguenze furono aggravate dalla presenza di rocce affioranti. La probabilità che il relitto della nave che trasportava i vasi di vetro si trovi vicino al luogo del ritrovamento dei frammenti di vetro è peraltro molto alta, secondo gli studiosi. La base di questa ipotesi è fornita da diversi frammenti di catene d’ancora in ferro e di vasi ceramici altamente frammentati rinvenuti sott’acqua che portano tracce della produzione ceramica in generale per il Basso Medioevo e il Rinascimento.
Il principale risultato di questa scoperta, fa sapere il Museo di Storia Regionale di Burgas, è la localizzazione dell’area con la maggiore concentrazione di reperti di vetro. I nuovi reperti rappresentano un’importante fonte di informazioni sul tema poco studiato del consumo, del commercio e della produzione del vetro nei Balcani durante il periodo tardo ottomano. Quanto agli oggetti ritrovati, è stata avanzata l’ipotesi che i vasi siano stati molto probabilmente prodotti in una bottega sull’isola di Murano, nella seconda metà del XVI secolo o all’inizio del XVII secolo.
I nuovi reperti saranno esposti nel Museo Archeologico della città di Burgas dopo la conservazione da parte di specialisti.