Roma, emerge una nuova porzione dei Fori Imperiali, con importanti scoperte


A Roma termina lo scavo di via Alessandrina, che ha fatto riemergere una nuova porzione dei Fori Imperiali e ha condotto a ritrovamenti definiti eccezionali dalla Sovrintendenza Capitolina.

A Roma si è concluso lo scavo archeologico di via Alessandrina e le ricerche degli archeologi hanno portato alla luce una nuova porzione dei Fori Imperiali, con alcuni ritrovamenti, come una testa di età imperiale identificata con il dio Dioniso e oltre sessanta frammenti del fregio d’armi, che la Sovrintendenza Capitolina definisce “eccezionali”. Con lo stesso aggettivo, l’istituto definisce anche il risultato dello scavo, grazie al quale è possibile ora ammirare in un unico colpo d’occhio la piazza del Foro di Traiano con il complesso monumentale dei Mercati di Traiano.

Grazie al nuovo scavo, avvenuto sotto la direzione di scavo di Roberto Meneghini e la direzione scientifica di Claudio Parisi Presicce, è stato rimosso il tratto settentrionale, lungo circa sessanta metri, della via Alessandrina che collegava l’attuale piazza del Foro di Traiano a largo Corrado Ricci. La via costituiva l’asse principale del quartiere Alessandrino, sorto alla fine del XVI secolo a opera del cardinale, nipote di papa Pio V, Michele Bonelli detto l’Alessandrino, così soprannominato in quanto nato a Bosco Marengo, vicino ad Alessandria. L’asse viario fu fatto tracciare attorno al 1570: collegava l’area urbanizzata del Foro di Traiano con la Basilica di Massenzio, che a quel tempo si credeva fosse il Foro della Pace. Come “Cardinal Nepote”, il Bonelli promosse infatti, nel corso degli anni Ottanta del XVI secolo, la bonifica di tutta la vasta zona soggetta ad impaludamento (da cui il toponimo di “Pantani”) compresa tra la Colonna Traiana e la Velia, con la riattivazione della Cloaca Massima e poi con la stesa di un potente interro che rialzò e uniformò il livello rispetto al ristagno delle acque.

La completa demolizione del quartiere tra il 1924 e il 1932 per l’apertura della via dell’Impero, l’attuale via dei Fori Imperiali, ha privato via Alessandrina del suo originario tessuto abitativo, e di conseguenza il tracciato superstite, attraversando i Fori di Augusto, di Nerva e di Traiano, rendeva difficile la comprensione dei resti degli antichi complessi architettonici. Gli scavi hanno indagato i livelli relativi all’abbandono e alla frequentazione medievale dell’area: questi strati hanno restituito i più importanti reperti architettonici marmorei pertinenti agli alzati dei complessi forensi. A partire dall’età medievale essi vennero progressivamente destrutturati e, alla fine del X secolo, l’area dell’antico Foro di Traiano venne gradualmente urbanizzata fino ad assumere, nel XIII secolo, l’aspetto tipico dei quartieri residenziali basso medievali, con le case a più piani allineate a schiera lungo gli assi stradali che vissero fino all’impaludamento della zona e al recupero della stessa grazie all’intervento del cardinal Bonelli.

Al fine di rendere meglio leggibili i resti antichi, è maturata la decisione di rimuovere l’antica via Alessandrina (oggi infatti il tratto superstite della strada appare decontestualizzato dal suo originario tessuto abitativo, e divide le aree archeologiche dei Fori di Augusto, Nerva e Traiano rendendone difficile la comprensione): una decisione accolta dalla Commissione paritetica MiBACT-Roma Capitale, istituita nel 2014, per l’elaborazione di uno studio per un Piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’Area Archeologica Centrale di Roma. La Commissione, accogliendo quanto era già stato proposto nelle Linee Guida del 2008, ha sottolineato la necessità di procedere alla riunificazione visiva e fisica delle aree monumentali dei Fori di Traiano, Augusto e Nerva, con la conseguente eliminazione del tracciato stradale di via Alessandrina. Lo scavo di via Alessandrina, dopo una campagna preliminare nel 2016, si è svolto ininterrottamente da marzo 2018 fino allo scorso novembre sotto la direzione scientifica degli archeologi della Sovrintendenza. L’intervento, di elevato valore scientifico, ha permesso di acquisire molti dati significativi per la ricostruzione della storia del centro monumentale della città di Roma, riportando alla luce una nuova porzione della piazza del Foro di Traiano, oltre ai resti delle abitazioni del quartiere medievale, le cui fondazioni poggiavano direttamente sulla piazza del Foro di Traiano, ormai privato della sua pavimentazione originaria a lastre in marmo bianco, di cui restano bene evidenti le impronte sulla malta di preparazione.

Come anticipato, lo scavo ha condotto anche a una serie di rilevanti ritrovamenti: una testa di età imperiale e identificata con il dio Dioniso, rinvenuta il 24 maggio 2019, intenzionalmente riutilizzata in un muro tardomedievale come materiale da costruzione, e una seconda testa di età imperiale che raffigura probabilmente l’imperatore Augusto in età giovanile, mai mostrata al pubblico, ritrovata il 27 settembre 2019. Inoltre, le istituzioni hanno voluto mostrare una selezione degli oltre sessanta frammenti del fregio d’armi che rappresentano le spoglie belliche dei popoli vinti e quelle dei vincitori, tutte deposte a simboleggiare la raggiunta pax romana. Il motivo, noto come Fregio d’Armi del Foro di Traiano, decorava pannelli marmorei fiancheggiati da statue di guerrieri daci che coronavano il ricco fronte della Basilica Ulpia e, forse, i portici della piazza del Foro di Traiano. Inoltre è stato allestito in questa occasione unica un frammento di fregio storico, che conserva rappresentazioni figurate a rilievo sulle due facce opposte (pluteo), in marmo bianco a grana fine (marmo di Luni) ed è inquadrabile cronologicamente tra il I e il II secolo d.C. I reperti di maggior pregio sono oggetto di interventi conservativi a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il supporto dell’area conservazione di Zètema Progetto Cultura. Al Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano, in stretto legame con il luogo di rinvenimento, saranno esposti in modo permanente reperti scultorei e architettonici venuti alla luce durante lo scavo.

L’opera è stata resa possibile dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo - Parco Archeologico del Colosseo. Gli scavi sono stati realizzati grazie all’atto di mecenatismo della Repubblica dell’Azerbaigian (arrivato grazie all’azione dell’allora sindaco Ignazio Marino, che non solo si adoperò per cercare i finanziamenti, ma diede anche un importante impulso all’avvio dei lavori: nel 2013, via Alessandrina si trovava nell’abbandono e fu grazie al suo interessamento che venne riaperta al pubblico), per un importo complessivo di 1.000.000,00 €.

“Il Foro di Traiano è un capolavoro dell’urbanistica romana di cui finora non si coglieva appieno la grandiosità. Oggi è più facile capire perché la costruzione fosse definita ‘degna dell’ammirazione degli dei’”, dichiara Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali.

“L’intervento di via Alessandrina, condotto da Roma Capitale”, afferma Alfonsina Russo, direttore del Parco Archeologico del Colosseo, “si configura come un progetto di particolare importanza, in quanto restituisce alla fruizione pubblica l’area del Foro Traiano in tutta la sua ampiezza e grandiosità. L’intervento rappresenta un’azione virtuosa, che rientra a pieno titolo in una strategia di sistema pienamente condivisa dal Parco archeologico del Colosseo e da Roma Capitale e che è finalizzata a definire l’apertura di un percorso unificato tra i Fori imperiali e il Foro romano - Palatino, per una fruizione senza barriere, finalmente unitaria dell’area archeologica centrale di Roma, da rendere sempre più attrattiva e accogliente e in grado di coinvolgere il pubblico in un’esperienza culturale ed emozionale di grande fascino. Un cenno doveroso, infine, al lavoro svolto dalla Sovrintendenza Capitolina, che ha saputo coniugare, in modo mirabile, la ricerca e lo studio dei materiali e dei contesti con il racconto e la presentazione al pubblico”.

“L’Azerbaigian, che è un paese multietnico e multiculturale”, afferma Mammad Ahmadzada, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian, “è sempre stato molto attento alle culture degli altri popoli e per noi è un dovere rispettare e tutelare i beni storico-architettonici e culturali in vari paesi del mondo. Il patrimonio di Roma appartiene all’umanità, e la città eterna, capitale dell’Italia, culla della civiltà, occupa un posto speciale nel cuore del mio paese. Nel 2014, durante la visita ufficiale in Italia del Presidente Ilham Aliyev, fu firmata una convenzione tra il comune di Roma e il ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica dell’Azerbaigian, per sostenere l’intervento di scavo archeologico e valorizzazione nell’area dei Fori Imperiali—via Alessandrina. Ci ha resi davvero felici il fatto che questo scavo archeologico, sia andato oltre il suo obiettivo, portando alla scoperta di una serie di importantissimi reperti, la cui esposizione, a febbraio di quest’anno, il presidente Ilham Aliyev, in visita di Stato in Italia, ha visionato nell’aula Giulio Cesare, ospitato in Campidoglio dalla Sindaca Virginia Raggi. Siamo pronti alla valutazione di nuove opportunità di collaborazione. Nell’ambito del partenariato strategico Azerbaigian-Italia, la città di Roma deve continuare ad avere un ruolo privilegiato”.

Di seguito, alcune immagini dei lavori prima e dopo.

Via Alessandrina prima dello scavo
Via Alessandrina prima dello scavo


Via Alessandrina prima dello scavo
Via Alessandrina prima dello scavo


Veduta aerea durante i lavori di demolizione del 1932
Veduta aerea durante i lavori di demolizione del 1932


Inizio dei lavori
Inizio dei lavori


Inizio dei lavori
Inizio dei lavori


Veduta dai Mercati di Traiano durante i lavori
Veduta dai Mercati di Traiano durante i lavori


Il Foro di Traiano a fine lavori
Il Foro di Traiano a fine lavori


Il Foro di Traiano a fine lavori
Il Foro di Traiano a fine lavori


Il ritrovamento della testa di Dioniso
Il ritrovamento della testa di Dioniso


La testa di Dioniso
La testa di Dioniso dopo le operazioni di pulitura


Il ritrovamento della testa di Augusto
Il ritrovamento della testa di Augusto


La testa di Augusto dopo le operazioni di pulitura
La testa di Augusto dopo le operazioni di pulitura

Roma, emerge una nuova porzione dei Fori Imperiali, con importanti scoperte
Roma, emerge una nuova porzione dei Fori Imperiali, con importanti scoperte


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