Il mondo dell’archeologia si concentra su Tavşanlı Höyük, importante sito dell’età del bronzo situato nell’Anatolia occidentale (compresa nell’attuale Turchia), dove gli scavi condotti nel corso del 2025 hanno portato alla luce un cospicuo numero di reperti di straordinario interesse storico. Secondo quanto annunciato dal Ministro della Cultura e del Turismo turco, Mehmet Nuri Ersoy, sono stati individuati idoli risalenti a circa 4.500 anni fa, realizzati in materiali differenti quali marmo, osso e terracotta. La scoperta rappresenta una delle più importanti degli ultimi anni nell’ambito degli insediamenti dell’età del bronzo nell’area occidentale dell’Anatolia e fornisce nuove chiavi di lettura sulle pratiche religiose e sulle modalità di produzione dell’epoca.
Gli scavi condotti a Tavşanlı Höyük hanno permesso di rinvenire inoltre sette idoli in argilla con forma antropomorfa disposti fianco a fianco attorno a una cava posta al centro di un edificio, segnalando la possibile connessione tra attività quotidiane, lavorazione dei materiali e riti religiosi. La disposizione degli idoli e la loro collocazione nel contesto della cava forniscono nuovi elementi per comprendere l’organizzazione spaziale e le gerarchie sociali presenti all’interno dell’insediamento.
“Quest’anno” afferma il ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy, sono state fatte scoperte molto importanti a Tavşanlı Höyük, uno dei più grandi centri dell’età del bronzo dell’Anatolia occidentale. Sono stati rivelati idoli fatti di marmo, osso e terracotta, che risalgono a 4.500 anni fa. 7 idoli a forma umana situati fianco a fianco intorno al focolare fanno luce sui rituali religiosi del periodo. Le ceramiche incomplete ci permettono di capire i processi di produzione. Gli scavi in spazi ancora stretti offrono indizi unici sulla vita religiosa, culturale ed economica dell’età del bronzo. Vorrei ringraziare i preziosi scienziati che hanno svolto il lavoro, in particolare i nostri team della Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei”.
Oltre agli idoli finiti, gli scavi hanno riportato alla luce numerosi campioni di ceramica incompleti, i quali costituiscono una fonte importante per lo studio dei processi di produzione e delle tecniche artigianali dell’epoca. I frammenti consentono di analizzare la sequenza operativa utilizzata per la realizzazione dei manufatti, dal trattamento dei materiali fino alla cottura finale, offrendo informazioni dettagliate sulle competenze artigianali e sull’organizzazione del lavoro a Tavşanlı Höyük. Gli archeologi evidenziano come tali reperti possano contribuire a ricostruire non solo le pratiche produttive, ma anche il contesto economico e sociale dell’insediamento. Il progetto di scavo proseguirà fino alla metà di dicembre 2025 e si prevede che ulteriori campagne permettano di raccogliere dati ancora più approfonditi sull’età del bronzo nell’area occidentale dell’Anatolia. Gli studiosi coinvolti ritengono che i ritrovamenti possano fornire nuovi spunti per la comprensione dei rapporti tra produzione, vita quotidiana e ritualità, ampliando il quadro conoscitivo sull’organizzazione degli insediamenti dell’epoca.
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