Botticelli, scoperto il disegno di una Madonna sotto il Vir Dolorum che andrà in asta


Regala una straordinaria sorpresa il Vir Dolorum di Botticelli che andrà in asta il 27 gennaio: dalle immagini agli infrarossi è infatti emerso il disegno di una Madonna, segno che la tavola era stata preparata per tutt’altra immagine. 

Andrà in asta il prossimo 27 gennaio da Sotheby’s, in quella che immaginiamo sarà la vendita dell’anno, il Vir Dolorum di Sandro Botticelli, a un anno esatto dalla vendita record di 92,2 milioni di dollari del Ritratto di giovane con medaglione battuto esattamente un anno fa. Opera di cui parlano ormai tutti, e che ha regalato un’ulteriore sorpresa poco prima della vendita: dalle analisi tecniche è infatti emerso un disegno che Botticelli aveva cancellato, il profilo di una Madonna, scoperto grazie alle analisi agli infrarossi.

Il dipinto si trova in buone condizioni, situazione che ha facilitato l’attribuzione del quadro a Botticelli. È opera riferita alla tarda maturità, ma vi compaiono tutti gli elementi tipici della sua pittura: le analisi in particolare hanno rimarcato il modellato degli incarnati, resi con pennellate delicate di marrone e rosa su tonalità tenui, e poi sono state rinvenute incisioni sulla superficie pittorica che definiscono la croce sopra al capo di Gesù (quella delle incisioni era una pratica tipica di Botticelli e di molti altri artisti, che incidendo la superficie ottenevano delle guide per tracciare alcuni elementi della composizione). Ma soprattutto, le analisi tecniche hanno svelato, come anticipato, un disegno che l’artista aveva cancellato.

Sandro Botticelli, Vir Dolorum (tempera e olio su tavola, 69 x 51,4 cm)
Sandro Botticelli, Vir Dolorum (tempera e olio su tavola, 69 x 51,4 cm)

Grazie alla riflettografia è stato possibile scoprire un disegno parziale e non correlato al Vir Dolorum, una Madonna col Bambino che consente dunque di affermare con certezza che la tavola era stata inizialmente preparata per un’immagine completamente diversa. Per vederli occorre ruotare l’immagine: le analisi hanno fatto emergere i contorni di quelle che sembrano essere una Madonna e un Gesù Bambino nelle prime fasi dell’elaborazione. Le due figure appaiono vicine al bordo superiore della composizione, sono in posizione molto ravvicinata, con le guance che si sfiorano, in un’iconografia che, rileva Sotheby’s nella scheda del dipinto, deriva dall’immagine della Vergine Eleousa comune nella tradizione greca e adattata da molti pittori italiani del Rinascimento. La testa del Bambino si presenta con lo sguardo rivolto verso l’alto, è tenuta dalla mano sinistra della Madonna, e sono visibili anche le fitte pieghe del suo mantello della Vergine. La Madonna fu poi sostituita con il Vir Dolorum.

L’indagine ha dunque consentito di avere un’idea più chiara del processo che ha portato alla realizzazione di quest’opera. Quanto al Vir Dolorum, sono state trovate tracce di numerose modifiche apportate da Botticelli durante l’elaborazione della composizione. Sono visibili aggiustamenti, ad esempio, nella posizione di alcune spine sulla tempia di Gesù, una modifica alla posizione delle sopracciglia di Cristo, un leggero spostamento del profilo del suo mento e un abbassamento della ferita di Cristo al costato. I netti cambiamenti che si osservano nelle mani di Cristo sottolineano ulteriormente, secondo gli esperti, la paternità di Botticelli: il riferimento in particolare è ai contorni raffinati delle dita e alla loro collocazione nello spazio. Oltre al notevole spostamento nello scorcio del pollice sinistro di Cristo, il suo dito medio su quella stessa mano era originariamente concepito come visibile al di fuori della ferita aperta, un’idea che Botticelli alla fine cambiò nella redazione finale del dipinto.

Immagine agli infrarossi col contorno della Madonna col Bambino
Immagine agli infrarossi col contorno della Madonna col Bambino
Immagine agli infrarossi col contorno della Madonna col Bambino
Immagine agli infrarossi col contorno della Madonna col Bambino evidenziato

Da dove proviene il dipinto? Le prime notizie del Vir Dolorum risalgono all’Ottocento. All’epoca, l’opera faceva parte della raccolta del politico britannico Edward John Sartoris (1814–1888) e di sua moglie Adelaide Kemble Sartoris (1815–1879), famosa cantante d’opera e nipote della celebre attrice Sarah Siddons e di John Philip Kemble. L’opera passò di mano in mano tra gli eredi fino ad arrivare alla pronipote di Adelaide, Pamela Margaret Stanley, che vendette il dipinto nel 1963 (anche allora in una sta da Sotheby’s), quando fu acquistato dall’attuale proprietario.

Adelaide ed Edward Sartoris erano ben inseriti nella società britannica del tempo ed erano abituali frequentatori dei circoli intellettuali e artistici dei luoghi in cui vivevano e soggiornavano, in particolare Roma, Parigi e Londra (Adelaide, in particolare, strinse amicizia con Frederic Leighton, uno dei maggiori pittori inglesi di fine Ottocento). Non sappiamo però come siano entrati in possesso del Vir Dolorum: i Sartoris avevano una collezione ricca di Old Masters italiani, tra i quali anche un Gentile da Fabriano oggi conservato alla National Gallery of Art di Washington come parte della Samuel H. Kress Collection. Se però non conosciamo il passato del dipinto, conosciamo cosa succederà dopo la vendita: il dipinto è stato infatti richiesto per la mostra Botticelli and Renaissance Florence: Masterworks from the Uffizi, che si terrà al Minneapolis Institute of Art dal 15 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023. Se verrà concesso in prestito, il pubblico americano avrà un’importante occasione per ammirare l’opera dal vivo.


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