Dal 15 settembre 2025, Sliding, il progetto espositivo permanente che valorizza i capolavori della collezione artistica del Gruppo Unipol nella sede di CUBO presso la Unipol Tower di Milano, accoglie una nuova opera: Germoglio di Gigi Guadagnucci, scultura in marmo realizzata nel 1991, che prende il posto di Virgo, Rectangle Twist di Beverly Pepper. Il titolo Sliding – traducibile come “scorrevole, mobile” – era stato scelto proprio per sottolineare la natura dinamica di questo allestimento. L’intento è infatti quello di far ruotare, nel tempo, le opere della raccolta, offrendo al pubblico un percorso sempre rinnovato. Il passaggio dall’opera di Pepper a quella di Guadagnucci rappresenta lo spirito del progetto: una mostra in continua evoluzione, per stabilire nuove relazioni tra linguaggi, materiali ed epoche diverse, e restituire la varietà infinita con cui si può percepire la realtà.
Dopo aver ricevuto una solida formazione nelle botteghe di scultura di Massa, nel 1936 Guadagnucci si trasferisce prima a Grenoble e poi a Parigi. Sarà proprio la capitale francese, dove vivrà per oltre vent’anni a partire dagli anni Cinquanta, a offrirgli il fertile contatto con le correnti artistiche e spirituali del Novecento europeo. Pur confrontandosi con le avanguardie, l’artista rimane legato al marmo, materiale che gli consente di mantenere un dialogo con la tradizione classica e la sapienza artigianale apuana. La sua ricerca, pur personale e autonoma, trova il suo fulcro nel rapporto con la natura.
Germoglio appartiene alla fase matura della produzione dell’artista, in cui la forma si fa più essenziale. L’opera, imponente nelle dimensioni (162x58x47 cm), coniuga leggerezza e dinamismo, unendo astrazione e figurazione e trovando un equilibrio tra forma, spazio e ritmo. Si riflette qui la volontà di Guadagnucci di rinnovare l’uso del marmo con un linguaggio moderno, in grado di dialogare anche con la sensibilità del pubblico contemporaneo.
Rimane invece invariato il nucleo delle altre opere in esposizione: Features of Italy (1961) di Larry Rivers, mappa dell’Italia riletta in chiave ironica; PP_T011.A12 - 3D Scans Series (2016) di Quayola, che indaga il confine tra fisico e digitale attraverso la rielaborazione tecnologica di forme classiche; DiecialCUBO (2022) di Stefano Ronci, installazione che intreccia materiali e linguaggi contemporanei ponendo al centro la relazione tra opera, spazio e spettatore; e infine Artificial Botany – Unseen Flora (2023) del collettivo fuse*, serie di immagini visionarie che uniscono naturale e digitale, reale e artificiale.
Pur appartenendo a periodi, linguaggi e materiali diversi – dal marmo all’acciaio, dal collage al neon, fino alle installazioni multimediali – tutte le opere dialogano tra loro. Ogni lavoro conserva una propria autonomia, ma allo stesso tempo contribuisce a costruire un discorso corale che attraversa codici espressivi differenti e apre nuove possibilità interpretative.
Nell’immagine: Gigi Guadagnucci, Germoglio (1985-1991; marmo, 150 x 50 x 33 cm)
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Milano, una scultura di Gigi Guadagnucci nel nuovo allestimento della collezione della Unipol Tower |
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