Giulia Cenci vince la XXI edizione del Premio Cairo


È l’artista cortonese Giulia Cenci la vincitrice della XXI edizione del Premio Cairo: si è aggiudicata la vittoria con l’opera “Untitled”, una vasca che ospita un lupo, riflessione su corpo organico e corpo artificiale.

È Giulia Cenci (Cortona, 1988) la vincitrice della XXI edizione del Premio Cairo, il tradizionale riconoscimento che Cairo Editore assegna ogni anno a un artista italiano sotto i 40 anni d’età. La giovane artista toscana ha vinto il premio che valorizza la giovane arte italiana con la sua opera Untitled.

Nata a Cortona nel 1988, Giulia Cenci si forma all’Accademia di Belle arti di Bologna e alla St. Joost Academy a Breda, in Olanda. Finalista al MAXXI Bulgari Prize 2020, tra i traguardi più importanti si ricordano le mostre Tallone di ferro al Museo Novecento (Firenze, 2021), Futuruins a Palazzo Fortuny (Venezia, 2019) e la partecipazione, nel 2022, alla 59a Biennale Arte di Venezia.

I protagonisti delle opere di Giulia Cenci sono ibridazioni di uomo, animale e macchinario. Nel caso dell’opera realizzata per il Premio Cairo, Untitled, un lupo (il calco di una sagoma da tassidermista) è immerso in una vasca idromassaggio: la sua postura distesa può ricordare quella di un uomo che si gode il refrigerio, ma anche quella di un animale esanime oppure morto. La vasca è aperta a lasciare intravedere le sue componenti interne, come se fosse anch’essa un organismo o come se facesse parte di un unico corpo assieme al lupo. Con il suo abituale uso di materiali di recupero associato alla tecnica del calco, l’artista porta così avanti la sua riflessione su “corpo organico e corpo artificiale”, come spiega lei stessa.

Giulia Cenci, Untitled (vasca da bagno, resina, polveri, pigmenti, 83,5 x 193,5 x 82,5 cm)
Giulia Cenci, Untitled (vasca da bagno, resina, polveri, pigmenti, 83,5 x 193,5 x 82,5 cm)
Giulia Cenci. Foto di Marc Raubig
Giulia Cenci. Foto di Marc Raubig

“Mi preme esplorare il rapporto con i macchinari che abbiamo creato: sono nostre estensioni, ma allo stesso tempo siamo sottomessi a essi”, sottolinea Giulia Cenci. Spesso organizzati in installazioni complesse ed estese a un’intera stanza, in questo caso sotto forma di singolo elemento scultoreo/installativo, “i lavori dell’artista”, spiega il critico Stefano Castelli, “corteggiano il macabro e il paradossale spingendo lo spettatore a interrogarsi su ciò che sta vedendo. La repulsione iniziale porta anche a un rispecchiamento nell’opera da parte di chi guarda, a interrogativi sulla deriva tecnologica contemporanea, sull’idea di violenza soggiacente ed esplicita, ma anche sulla resistenza dell’individuo in un mondo complesso e per molti versi ostile”.

Questa la motivazione della giuria, composta da Gabriella Belli, Luca Massimo Barbero, Ilaria Bonacossa, Lorenzo Giusti, Andrea Viliani ed Emilio Isgrò:Quando la condizione umana risulta sconvolta da un presente ostile e inquietante, gli artisti sanno farsi interpreti lucidi della realtà. Per aver saputo rappresentare con potenza formale l’incontro tra esseri viventi e mutazioni tecnologiche, tra naturale e artificiale, tra identità e alterità, la giuria assegna all’unanimità il 21° Premio Cairo all’opera Untitled di Giulia Cenci”. La sua opera ha vinto il premio di 25.000 euro.

Giulia Cenci ha avuto la meglio su altri diciannove concorrenti: Thomas Braida, Bros, Elia Cantori, Linda Carrara, Valentina De’ Mathà, Luca Di Luzio, Federica Di Pietrantonio, Alice Faloretti, Bruno Fantelli, Andrea Fontanari, Gaia Fugazza, Alessandro Gerull, Corinna Gosmaro, Cecilia Granara, Giulio Malinverni, Jacopo Martinotti, Adinda-Putri Palma, Diego Scroppo, Marta Spagnoli.


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