Londra si prepara ad accogliere un evento culturale di grande portata: il 13 settembre 2025 apre infatti il David Bowie Centre presso il V&A East Storehouse sull’East Bank del Queen Elizabeth Olympic Park. Questa nuova casa permanente ospiterà l’immenso archivio di David Bowie (Londra, 1947 – New York, 2016) e aprirà per la prima volta al pubblico, offrendo un’immersione senza precedenti nella vita e nell’opera di una delle figure più influenti della musica e della cultura del XX e XXI secolo. L’accesso al Centro sarà gratuito, sebbene regolato da prenotazioni, rendendo questo tesoro culturale accessibile a tutti.
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha elogiato il Centro definendolo “incredibile” e “un must per i fan di David Bowie”, poiché offrirà “un’affascinante visione della vita e del lavoro di uno degli artisti più influenti di Londra”. Khan ha anche sottolineato che “per la prima volta, questa immensa collezione è disponibile al pubblico – ed è gratuita”. Non sarà solo un museo, ma una risorsa per la ricerca e un deposito funzionante, completo di aree di lettura e una sala studio. Cuore pulsante dell’iniziativa è la possibilità di interagire direttamente con l’archivio, che conta più di 90.000 oggetti. Attraverso l’innovativo servizio “Order an Object”, sarà inoltre possibile prenotare un appuntamento individuale per esaminare di persona gli articoli desiderati. Il successo è già evidente: nella prima settimana di attivazione del servizio, sono stati richiesti oltre 500 oggetti: il più ambito tra questi è una redingote disegnata da Alexander McQueen e David Bowie stesso per il concerto del suo 50° compleanno nel 1997. Il servizio è disponibile sette giorni su sette e i visitatori possono prenotare fino a cinque articoli per visita. Gli articoli cartacei come schizzi, disegni, scritti, testi, ritagli di stampa e stampe fotografiche possono essere invece consultati previo appuntamento con il team degli Archivi, disponibile il giovedì e il venerdì. Entrambi i metodi di prenotazione richiedono un preavviso di almeno due settimane. La ricerca nell’archivio David Bowie è disponibile online.
Il Centro si articola in nove mini-esposizioni a rotazione, che presenteranno circa 200 oggetti e cimeli. Gli allestimenti esploreranno diverse tematiche e aspetti dell’archivio, dal processo creativo di Bowie alle sue molteplici personalità, passando per i suoi collaboratori e le sue influenze musicali. Uno spazio centrale è dedicato all’esplorazione più approfondita dell’archivio, dove i visitatori con un biglietto per le esposizioni possono consultare alcuni “topic boxes” contenenti selezioni curate di riproduzioni di materiale d’archivio.
L’esperienza visiva sarà arricchita da venti costumi e capi d’abbigliamento più rappresentativi di Bowie, sospesi nelle loro speciali custodie, dai look di Ziggy Stardust creati da Freddie Burretti fino all’abito da sposo Thierry Mugler del 1992. Un nuovo film mostrerà performance e video musicali che coprono l’intera carriera di Bowie, e un’installazione interattiva, The Library of Connections, traccerà l’ampio impatto di Bowie sulla cultura popolare, da sitcom come Friends alle creazioni di moda di Issey Miyake senza tralasciare l’influenza sulla musica contemporanea di artisti come Lady Gaga, Charli XCX, Janelle Monáe e Kendrick Lamar.
Il David Bowie Centre promette anche nuove rivelazioni, portando alla luce aspetti inediti del processo creativo di Bowie. Tra gli inediti più significativi spicca The Spectator, un musical mai realizzato, ambientato nella Londra del XVIII secolo, al quale Bowie stava lavorando fino alla sua morte nel 2016. Bowie aveva condotto ricerche approfondite su artisti, scrittori, comunità queer, criminali ed esecuzioni pubbliche per illustrare una società londinese sulla soglia della modernità. In mostra ci saranno il suo blocco note, schede e una serie di post-it che delineano eventi storici, potenziali personaggi e possibili scene per il musical ambientato intorno a Covent Garden nel Settecento, inclusi personaggi storici e inventati. Il musical si sarebbe aperto con la drammatica esecuzione pubblica del famigerato criminale Jack Sheppard, avvenuta il 16 novembre 1724.
In mostra poi una chitarra inedita dell’era Ziggy Stardust, il primo strumento di Bowie (un sassofono acquistato dal padre nei primi anni Sessanta), una vasta collezione di scritti, schizzi, storyboard, testi manoscritti e inediti, opere d’arte digitali, spartiti e corrispondenza, che offrono approfondimenti personali sul suo processo creativo e sulle idee dietro alcuni dei suoi progetti che hanno definito un’epoca. Ci sarà poi il ciak utilizzato per il film L’uomo che cadde sulla Terra (1976), materiali e costumi relativi al concerto del 50° compleanno di Bowie nel 1997, disegni originali delle copertine degli album Hours e Lodger, articoli che tracciano la creazione dei suoi ultimi album, The Next Day (2013) e Blackstar (2016), inclusi costumi, poster e oggetti di scena come gli uccelli origami realizzati da Bowie per la copertina di NME dell’ottobre 2013.
Per Blackstar, saranno esposti schizzi di Bowie, un costume decorato a mano da Bowie per il video musicale Lazarus del 2016 (che fa riferimento a un’iconica sessione fotografica del 1975 di Steve Schapiro), oltre a opere d’arte e premi di Bowie.
Il David Bowie Centre è stato progettato dalla società di architettura IDK, con sede a Londra e Parigi. L’approccio progettuale ha voluto celebrare il carattere straordinario di David Bowie stesso, bilanciando la funzionalità di un deposito con l’arte della messa in scena. Il design di IDK, definito “aperto e inclusivo”, si ispira al metodo creativo di Bowie di “tagliare e riorganizzare” le idee, unendo elementi diversi per formare qualcosa di nuovo, sorprendente e vivo. Mike Lim, James Pockson e Roddy Bow, Direttori di IDK, hanno affermato: “È stato un privilegio lavorare con il V&A nell’esplorare i molti e diversi mondi di David Bowie, rendendo il suo archivio accessibile al pubblico. Nel progettare il David Bowie Centre, abbiamo cercato di celebrare la notevole eredità di Bowie attraverso un archivio funzionante che ispiri creatività, scoperta e apprendimento". Al progetto hanno collaborato anche Fieldwork Facility per il wayfinding, ZNA per l’illuminazione, Structure Workshop per le strutture e P3R per gli impianti meccanici ed elettrici.
L’impatto del Duca Bianco continua così a risuonare quasi un decennio dopo la sua morte, e la sua influenza sul design, sulla cultura visiva e la sua ispirazione per i creativi di oggi trovano una casa nel David Bowie Centre, destinato a diventare un punto di riferimento globale per i fan, gli studiosi e chiunque sia interessato al potere trasformativo dell’arte del musicista britannico.
Il David Bowie Centre è stato reso possibile grazie alla generosità della David Bowie Estate, della Blavatnik Family Foundation e della Warner Music Group, che hanno supportato l’acquisizione dell’archivio da parte del Victoria & Albert Museum (V&A). Il direttore del V&A, Tristram Hunt, ha espresso la sua soddisfazione: “Siamo entusiasti di curare l’incredibile archivio di Bowie, rivelando nuove intuizioni sulla sua creatività e la sua eredità, e di aprirlo a tutti al V&A East Storehouse, in dialogo con la collezione del V&A che abbraccia 5.000 anni di arte, design e performance”. Sir Leonard Blavatnik, fondatore della Blavatnik Family Foundation, ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di sostenere il David Bowie Centre al V&A East Storehouse, onorando un’icona culturale senza tempo”.
Madeleine Haddon, curatrice del V&A East, ha detto: “Bowie è stato un creativo multidisciplinare pionieristico – musicista, attore, scrittore, performer e icona culturale – che ha lavorato in un modo in cui molti giovani creativi oggi si muovono fluidamente tra le discipline. Era affascinato dalla forma musicale moderna e dal XVIII secolo come soglia della modernità, plasmato dall’Illuminismo, dai progressi nelle arti, nella scienza e nella filosofia. I suoi progetti per The Spectator, tra gli altri progetti creativi che possono essere ammirati nelle mostre, rivelano la sua continua spinta a sperimentare idee e forme creative che sfidano i limiti per tutta la sua vita e la sua carriera, così come il suo meticoloso processo creativo, che i visitatori possono approfondire attraverso il suo archivio e nelle mostre inaugurali del David Bowie Centre”.
Il Centro è situato all’interno del V&A East Storehouse, inaugurato il 31 maggio 2025. Questo dinamico deposito museale immerge i visitatori in oltre mezzo milione di opere che abbracciano ogni disciplina creativa, dalla moda al teatro, dallo streetwear alla scultura, dalle icone del design ai pionieri del pop. È aperto sette giorni su sette, dalle 10:00 alle 18:00, con aperture serali fino alle 22:00 ogni giovedì e sabato. Fuori dal David Bowie Centre, e accessibile senza biglietto, un ulteriore allestimento mette in evidenza il lavoro del team di catalogazione dell’archivio di David Bowie e una serie di nuove rivelazioni emerse durante questo lavoro.
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