Addio a Bruno Ganz, indimenticato protagonista de “Il cielo sopra Berlino”


Scompare all’età di 77 anni Bruno Ganz, attore svizzero indimenticato protagonista de ’Il cielo sopra Berlino’ e altri film di successo.

È scomparso oggi a Zurigo, all’età di 77 anni, l’attore svizzero Bruno Ganz, uno dei più raffinati e versatili attori di cinema e teatro degli ultimi anni. Nato a Zurigo nel 1941, Ganz era figlio di operaio meccanico svizzero e di madre italiana, e ha recitato con grandi registi, tra i quali Wim Wenders, Werner Herzog, Ridley Scott, Francis Ford Coppola, Peter Stein.

La sua prima interpretazione risale al 1960, quando, all’età di diciannove anni, ottiene un ruolo in Der Herr mit der schwarzen Melone, per il quale tuttavia non ottiene grande successo, dovendo aspettare gli anni Settanta per la svolta della sua carriera e dedicandosi soprattutto al teatro: ed è proprio grazie al teatro che torna alla ribalta, grazie anche al riconoscimento di attore dell’anno secondo la rivista Theater heute, ottenuto nel 1973 in Germania grazie alle sue performance teatrali. È del 1976 il ritorno al cinema, con i film tedeschi Der sanfte Lauf e Sommergäste, ma la definitiva consacrazione avviene l’anno successivo con L’amico americano di Wim Wenders, in cui Ganz è protagonista assieme a Dennis Hopper (il film fu poi presentato al 30° Festival di Cannes, pur senza ottenere premi).

Dopo aver preso parte al celeberrimo Nosferatu di Werner Herzog, con Klaus Kinski nei panni del famigerato vampiro (Ganz interpreta invece la parte dell’agente immobiliare Jonathan Harker), recita in Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci (1980), dando il via a una serie di collaborazioni con registi italiani. Risale tuttavia al 1987 il ruolo per il quale forse è più celebre: l’indimenticato Damiel, l’angelo protagonista del capolavoro di Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino, premiato con la miglior regia al 40° Festival di Cannes, per il quale concorre anche alla Palma d’Oro.

In Italia, Bruno Ganz ha lavorato con Silvio Sodini interpretando, nel 2000, la parte di Fernando Girasole in Pane e tulipani (ruolo che gli vale il David di Donatello come miglior attore), e con molti altri autori: ancora con Giuseppe Bertolucci in La domenica specialmente, con Piergiorgio Gay in La forza del passato, e con Jo Baier nella produzione italo-tedesca La fine è il mio inizio, dove interpreta lo scrittore Tiziano Terzani. Negli ultimi anni ha partecipato anche ad alcuni film di largo successo di pubblico, come La caduta di Oliver Hirschbiegel (2004), pellicola famosa anche e forse soprattutto grazie alla sua magistrale interpretazione di Adolf Hitler, Un’altra giovinezza (2007) di Francis Ford Coppola, The counselor (2013) di Ridley Scott e Heidi (2015) di Alain Gsponer, dove interpreta il nonno della piccola pastorella svizzera. L’ultima interpretazione risale al 2018, quando ottiene una parte in La casa di Jack, film di Lars von Trier con Matt Dillon e Uma Thurman.

Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti da Bruno Ganz figurano, oltre al sopraccitato David di Donatello come miglior attore nel 2000, anche un Prix du cinéma suisse come miglior attore non protagonista nel 2001 (per Pane e tulipani), una nomination agli European Film Award come miglior attore protagonista nel 2004 (per La caduta), il Pardo alla Carriera al Festival di Locarno nel 2011. Ha ottenuto anche la Legion d’Onore dalla Francia, la Croce al merito di I classe dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca e la Medaglia per le scienze e per le arti dell’Austria.

Nella foto, Bruno Ganz in Il cielo sopra Berlino.

Addio a Bruno Ganz, indimenticato protagonista de “Il cielo sopra Berlino”
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