L'arte può convincere le persone a vaccinarsi contro il Covid? La risposta dagli USA


Negli Stati Uniti, i Centers for Disease Controls and Prevention hanno sviluppato alcune risorse per impiegare l’arte come aiuto alla campagna vaccinale: può dunque l’arte convincere le persone a vaccinarsi? Secondo i CDC sì, ecco perché. 

L’arte può aiutare la campagna vaccinale? Secondo i Centers for Disease Controls and Prevention (CDC), l’agenzia federale degli Stati Uniti per la salute pubblica, la risposta è affermativa: così, i CDC hanno pubblicato sul loro sito web una pagina con indicazioni su come impiegare l’arte per spronare le persone a vaccinarsi, rivolta soprattutto agli uffici sanitari che intendono collaborare con gli artisti a tale scopo. Sono due gli strumenti messi a disposizione: una guida e un database di opere e progetti che, attraverso un approccio basato sull’arte, cercando di incrementare le soglie dei vaccinati.

“L’impegno artistico e culturale”, afferma l’agenzia statunitense, “può generare la domanda della comunità per i vaccini COVID-19 rendendo la vaccinazione una scelta accessibile e socialmente supportata. Gli artisti locali possono comunicare le informazioni sui vaccini in un modo che spesso le rende più comprensibili, più facili da memorizzare, culturalmente rilevanti e attuabili”. Quali sono le modalità? Ecco cosa dicono i CDC: “Comprendere il valore e le sinergie della collaborazione con artisti locali, mediatori culturali e organizzazioni artistiche e culturali per promuovere comportamenti salutari; Sviluppare partenariati efficaci e durevoli per promuovere la fiducia nei vaccini attraverso un approccio più coinvolgente, su misura, culturalmente reattivo e sostenibile; Stimolare programmi più accessibili, equi e reattivi che riducano le barriere alla fiducia e alla diffusione dei vaccini”. La guida sviluppata dai CDC intende inoltre rispondere ad alcune domande pratiche: “Come trovare e coinvolgere artisti, mediatori culturali e organizzazioni artistiche e culturali? Come costruire partnership eque e durature per la risposta al COVID-19 e le vaccinazioni in senso più ampio? Come superare le sfide e gli ostacoli comuni nei partenariati intersettoriali?”.

Infine, come detto, la pagina include anche un database di opere e progetti: sviluppata dal Center for Arts in Medicine dell’Università della Florida (dal cui sito è raggiungibile): questa risorsa si configura come una raccolta open access di progetti, organizzazioni e professionisti che utilizzano approcci basati sull’arte e sulla cultura per promuovere la fiducia e l’adozione del vaccino contro il COVID-19.

“Le comunità di tutta l’America”, afferma la dottoressa Jill Sonke, direttrice del Center for Arts in Medicine dell’Università della Florida, “sono ricche di beni artistici e culturali a cui le persone si rivolgono sia nei momenti belli che in quelli difficili. Le partnership che utilizzano le conoscenze e i punti di forza sia della sanità pubblica che dei settori dell’arte e della cultura possono potenziare e accelerare la fiducia e l’adozione dei vaccini”. L’idea nasce dalla constatazione, rilevata anche da pubblicazioni in materia, che artisti e mediatori culturali siano percepiti come comunicatori fidati che possono connettersi con le persone in modalità capaci di penetrare più profondamente rispetto alla tradizionale comunicazione sulla salute pubblica. Sonke spiega che, poiché le arti sono radicate nella cultura e nel luogo, possono modulare le informazioni sui vaccini adattandole a popolazioni specifiche e renderle più rilevanti dal punto di vista personale e culturale.

Tra le organizzazioni coinvolte c’è, ad esempio, la compagnia di arte sperimentale DASH, nota per le sue mostre anticonvenzionali. DASH presenterà, il prossimo 18 agosto ad Atlanta, un’opera d’arte pubblica su larga scala intitolata Back to NOW, una grande proiezione a tema vaccinazionio di cinque metri, firmata dall’artista Nikita Gale. “Questo progetto è importante per me perché colpisce letteralmente da vicino”, ha detto Gale. “Ho molti familiari e amici che vivono ad Atlanta e sappiamo quali siano i fatti: quasi il 100% dei decessi correlati al COVID che si verificano oggi avvengono tra i non vaccinati”.

“Nelle comunità e attraverso le culture, le arti sono fondamentali per il modo in cui le persone comunicano, danno significato e guidano l’azione collettiva e il cambiamento sociale”, conclude Sonke. “Come i professionisti della salute pubblica, allo stesso modo gli artisti e i mediatori culturali lavorano per creare comunità più sane ed eque. Per portarci dall’altra parte di questa pandemia il prima possibile, la forza delle loro forze combinate è più che mai necessaria”.

Tre opere d’arte a tema vaccino: Get Your Ticket Back Into the World’ di Fernanda Diaz Pizarro, Let’s Unite di Alexandria Hall e Vaccines For All di Sarah Imran.

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