Atleta di Lisippo, per la Corte europea il Getty Museum deve restituire la scultura all'Italia


La Corte europea dei Diritti umani ha stabilito che l’Italia ha tutto il diritto di confiscare e di chiedere la restituzione dell’Atleta di Fano al Getty Museum di Malibù: la Corte ha infatti respinto il ricorso del Paul Getty Trust, riconoscendo quindi la legittimità dell’azione intrapresa dall’Italia. 

Prosegue ancora l’annosa questione dell’Atleta di Fano, la scultura in bronzo del quarto secolo a.C., attribuita all’artista greco Lisippo, che venne ripescata nel 1964 da un peschereccio al largo di Fano e che venne successivamente venduta illegalmente al Getty Museum di Malibù, in California. La Corte europea dei Diritti umani ha ora stabilito all’unanimità che l’Italia ha tutto il diritto di confiscare e di chiedere la restituzione dell’Atleta di Fano al museo di Malibù: la Corte ha infatti respinto il ricorso presentato dal Paul Getty Trust per violazione della protezione della proprietà, riconoscendo quindi la legittimità dell’azione intrapresa dall’Italia per recuperare la scultura.

I giudici hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. E che diverse norme internazionali inoltre sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione. Nella sentenza la Corte ha dichiarato che il Paul Getty Trust si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. E ha constatato che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

Nel giugno del 2018 il gip di Pesaro aveva disposto il sequestro della scultura, ma pochi giorni dopo il Getty aveva fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale di Pesaro. A dicembre dello stesso anno la Corte di Cassazione aveva reso definitiva la confisca esecutiva della scultura disposta a giugno dal gip di Pesaro, imponendo al museo americano di far tornare l’opera in Italia, ma il Getty non ha rivisto la sua posizione sulla vicenda. Poi la questione è finita alla Corte europea.

“La Corte europea di Strasburgo ha riconosciuto con una sentenza inequivocabile i diritti dello Stato italiano. I giudici sono stati chiari al riguardo della proprietà della statua ‘Atleta vittorioso’, ritrovata nelle acque vicine alla costa marchigiana e poi trafugata all’estero. Proseguiremo con rinnovata determinazione la nostra azione per riaverla presto in Italia”, così ha commentato la notizia il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Nella sentenza odierna”, ha aggiunto, "la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso del Paul Getty Trust, riconoscendo che le azioni intentate dal governo italiano per ottenere la restituzione della statua in bronzo denominata Atleta Vittorioso, nota come Atleta di Fano, sono corrette e non violano le disposizioni della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo sulla tutela della proprietà privata”.

A seguito della sentenza odierna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il governo italiano riavvierà i contatti con le autorità statunitensi per l’assistenza nella attuazione del provvedimento di confisca.

Atleta di Lisippo, per la Corte europea il Getty Museum deve restituire la scultura all'Italia
Atleta di Lisippo, per la Corte europea il Getty Museum deve restituire la scultura all'Italia


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