A Carrara crolla una parte della cinta muraria dell’antico Castello di Moneta che domina l’omonima collina a fianco della città. Le mura, di origini quattrocentesche come il castello, hanno ceduto a causa delle forti piogge che nei giorni scorsi hanno colpito l’alta Toscana. Il tratto di mura interessato dal crollo era già stato dichiarato pericoloso il 16 marzo scorso, quando si era verificato un primo cedimento, ed era stato anche lanciato un allarme sui quotidiani locali. A interessarsi alla situazione del castello erano stati alcuni sodalizi locali: la sezione apuo-versiliese di Italia Nostra, la Pro Loco Fossola-Moneta e la Pro Loco Salviamo il Castello di Moneta.
“Le intense piogge dei giorni scorsi”, dicevano i comitati già lo scorso 23 marzo sul quotidiano Il Tirreno, “hanno accentuato il rischio frane presente sui rilievi appenninici. Se ne è avuta conferma a Moneta, borgo dalla storia millenaria dominata da un castello edificato dai genovesi Campofregoso. Signori di Carrara alla metà del secolo XV, oggi di proprietà del Comune. Un settore delle mura, nel tratto meridionale, minaccia di cedere”. Una parte rilevante dell’antico borgo di Moneta è di proprietà privata, e le associazioni il mese scorso accusavano il Comune (che aveva fatto un primo sopralluogo) e il proprietario di “rimpallo delle responsabilità”: la richiesta dei comitati era quella di convocare la Soprintendenza di Lucca e Massa-Carrara per effettuare un sopralluogo finalizzato alla stesura di un protocollo d’intesa tra pubblico e privato per salvare il castello.
Poi, il 21 marzo, un’ordinanza della sindaca Serena Arrighi imponeva ai proprietari di presentare, entro 15 giorni, un progetto di interventi di messa in sicurezza del tratto meridionale delle mura. Secondo i comitati, serviva una puntellatura del segmento di mura del XV secolo adiacente alla rocca, perché minacciava “di crollare da un momento all’altro”.
Tutto inutile, perché l’altro ieri, sotto la pioggia incessante, proprio quel tratto di mura è definitivamente crollato. Secondo il proprietario del terreno interessato dalla frana, la colpa del cedimento sarebbe da imputare al Comune (proprietario del castello), responsabile di alcuni lavori risalenti a circa vent’anni fa, sul fossato del castello, da cui è stato estratto materiale, poi depositato a ridosso del muro di cinta ora crollato. “Sono stati fatti sopralluoghi coi vari funzionari, assessori, delle varie amministrazioni”, ha dichiarato il proprietario a Noi TV, “è sempre stato sollevato questo problema e hanno sempre girato la testa dall’altra parte”.
Il gruppo “Salviamo il Castello di Moneta”, tuttavia, non si dà per vinto: “non c’è troppo tempo da perdere”, scrive Luigi Giovanelli del comitato sul gruppo Facebook di “Salviamo il Castello di Moneta”. La frana, infatti, “potrebbe allargarsi e investire parte del Castello”: di conseguenza, le parti interessate “non possono permettersi di perdere tempo”. Secondo Giovanelli, “tocca al Comune trovare un accordo, una soluzione insieme al privato, perché la situazione va risolta. Non possiamo perdere questo castello”.
Foto: Salviamo il Castello di Moneta
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Carrara, crolla tratto delle mura quattrocentesche del Castello di Moneta |