La cultura finalmente si mobilita: “non siamo tempo libero”. Tutti in piazza il 16/12


La cultura non è tempo libero: con questa consapevolezza, tutto il settore ha indetto una mobilitazione di piazza per il 16 dicembre.

La cultura si mobilita e scende in piazza, al grido di “non siamo tempo libero”. Chiusa da novembre (si registrano solo le timidissime riaperture degli archivi e delle biblioteche che possono garantire però solo servizi su prenotazione: tutto il resto è chiuso), snobbata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte che non ha neppure menzionato il tema nell’ultima conferenza stampa, e bastonata nel Recovery Plan (il settore cultura e turismo è il meno finanziato dell’intero piano), la cultura si trova, in questa fase, in un momento di grande difficoltà. Ma non è questo un buon motivo per arrendersi all’evidenza dei fatti, ed è per questo che alcuni collettivi, molto attivi durante la crisi dovuta alla pandemia di Covid-19, hanno lanciato una mobilitazione di piazza per il 16 dicembre.

Tra i gruppi che partecipano, figurano Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali, Forum dell’Arte Contemporanea, Art Workers Italia, Link Coordinamento Universitario, Rete della conoscenza, Wunderkammer Dislocata, Zei Spazio Sociale e altri.

“La chiusura indistinta di spazi essenziali per la cultura, la cura del corpo e della mente e lo scambio di pensiero che è stata messa in atto dal governo per arginare il contagio”, si legge nella petizione su Change.org dove gli organizzatori hanno esplicitato le loro intenzioni, “ha dimostrato ancora una volta l’assenza di una chiara progettualità. I nostri settori sono stati bistrattati e relegati ai margini, considerati mero intrattenimento: lo svago di cittadini impegnati ad attraversare velocemente le città ogni giorno per consentire al Paese di continuare a produrre. L’associazionismo, il mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport sono settori permeanti nel tessuto sociale, non sono il passatempo per qualcuno, sono una possibilità per molti, una salvezza per tanti. Non essendo stati riconosciuti come tali gli spazi dedicati a questi settori sono stati fortemente penalizzati dalle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria. Vi invitiamo a riflettere su come tutt’ora permanga questa condizione nonostante sia ormai stato assodato che non si tratta di luoghi dedicati al tempo libero, ma una risorsa da sfruttare e non da sacrificare: sono spazi con una dignità, che presentano un immediato ritorno in termini di utilità e che devono essere riconosciuti come tali”.

Tre le richieste: riconoscimento (perché il lavoro dei professionisti dela cultura non è tempo libero), risorse (perché la cultura non è un sovrappiù, ma è essenziale), e spazi (perché senza spazi per la cultura la società soffoca). La mobilitazione avrà carattere nazionale e, assicurano gli organizzatori, si terrà nel rispetto delle regole del distanziamento e del porto di mascherina necessarie.

“Sappiamo che il settore è percorso da sentimenti diversi, rabbia, frustrazione, rassegnazione”, spiega Alice Battistella, attivista di Mi Riconosci. “Ma sappiamo anche che in tante e tanti hanno voglia e bisogno di far sentire la propria voce in un momento in cui l’ideale è manifestare in piccoli gruppi, abbiamo voluto utilizzare lo strumento del gruppo online per fare in modo che chiunque voglia partecipare a questo percorso lo possa fare fin dai momenti dell’organizzazione. Nei prossimi giorni, dopo averne discusso, annunceremo la data e la lista delle città coinvolte, che ci auguriamo sarà più ricca possibile”. Per poter avere maggiori informazioni è stato attivato un apposito canale Telegram, al quale ci si può unire per seguire la preparazione in vista della manifestazione e quindi il suo svolgimento.

La cultura finalmente si mobilita: “non siamo tempo libero”. Tutti in piazza il 16/12
La cultura finalmente si mobilita: “non siamo tempo libero”. Tutti in piazza il 16/12


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