Milano, Elisa Sighicelli trasforma i vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli in arte onirica


Elisa Sighicelli rilegge la collezione degli antichi vetri di Murano del Museo Poldi Pezzoli di Milano con la fotografia: un viaggio tra trasparenze e illusioni.

Un gioco di trasparenze, riflessi e metamorfosi visive: è questo il cuore della mostra Vitroepifanie, personale di Elisa Sighicelli (Torino, 1968) che il Museo Poldi Pezzoli di Milano apre al pubblico dal 21 febbraio al 20 maggio 2025, trasforma la collezione di vetri antichi del museo in un universo onirico attraverso il linguaggio fotografico.

Proseguendo nella sua tradizione di dialogo tra arte antica e contemporanea, il museo milanese ha invitato Sighicelli a confrontarsi liberamente con le proprie collezioni. L’artista ha scelto di concentrarsi sulla raffinata raccolta di vetri di Murano, che comprende oltre duecento pezzi dal XV al XIX secolo. In particolare, il suo sguardo si è posato sulle forme fantasiose della sezione barocca e, in modo particolare, sui suggestivi trick glasses, i cosiddetti bicchieri a sorpresa.

Questi oggetti, progettati per giochi conviviali, nascondono un ingegnoso meccanismo: possono essere riempiti senza che il liquido fuoriesca solo se si ottura un foro a metà del gambo. Nella Venezia barocca erano protagonisti di scherzi e brindisi, strumenti di socialità e divertimento. Oggi, nelle opere di Sighicelli, diventano entità quasi liquide, sospese tra realtà e astrazione.

Elisa Sighicelli, Halos (2025; stampa fine art a pigmenti, 167 x 125 cm)
Elisa Sighicelli, Halos (2025; stampa fine art a pigmenti, 167 x 125 cm)
Elisa Sighicelli, Oris (2025; stampa fine art a pigmenti, 167 x 125 cm)
Elisa Sighicelli, Oris (2025; stampa fine art a pigmenti, 167 x 125 cm)
Elisa Sighicelli, Vitrodomes (2025; stampa fine art a pigmenti, 167 x 125 cm)
Elisa Sighicelli, Vitrodomes (2025; stampa fine art a pigmenti, 167 x 125 cm)

Un viaggio tra sogno e materia

Le fotografie di Sighicelli esplorano le qualità visive e simboliche del vetro, un materiale che unisce fragilità e resistenza, solidità e trasparenza. Attraverso cambiamenti di scala, sfocature e inversioni tra positivo e negativo, l’artista trasfigura i trick glasses in forme fluide e instabili, che sembrano liquefarsi nello spazio. Questi oggetti, nati per stupire e ingannare il bevitore, si trasformano in apparizioni irreali, quasi fossero organismi monocellulari osservati al microscopio.

Il termine Vitroepifanie, che dà il titolo alla mostra, allude proprio a questa dimensione di rivelazione e metamorfosi: il vetro diventa protagonista di epifanie luminose, in cui la percezione si fa instabile e sfuggente.

“Sono stata molto colpita dalla reinterpretazione che Elisa Sighicelli ha fatto dei nostri vetri antichi”, dichiara Alessandra Quarto, direttore del Museo. “Un modo per farli rivivere e per mettere in luce la loro caratteristica di oggetti ingannevoli così come il carattere ludico che li rendeva capolavori di tecnica, l’apice di ciò che i soffiatori di vetro potevano realizzare all’epoca. L’artista, mette in atto una metamorfosi simile a quella dei maestri vetrai e ci restituisce una visione totalmente nuova di questi preziosissimi e divertenti oggetti”.

La collezione di vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli di Milano
La collezione di vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli di Milano
La collezione di vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli di Milano
La collezione di vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli di Milano
La collezione di vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli di Milano
La collezione di vetri antichi del Museo Poldi Pezzoli di Milano

Un’installazione pensata per il Museo

Le opere in mostra sono state concepite per dialogare con gli spazi del Poldi Pezzoli, e in particolare con la Stanza del Collezionista, situata al primo piano accanto alla sala che ospita i vetri antichi. In questo ambiente raccolto e intimo, le fotografie di Sighicelli avvolgono il visitatore in un’atmosfera sospesa, in cui il passato si mescola con il contemporaneo. Decostruendo le gerarchie tradizionali tra arti maggiori e minori, tra decorazione e scultura, tra oggetto e immagine, l’artista mette in discussione la percezione stessa della materia. Il vetro, fragile ma eterno, si fa metafora della trasformazione e della memoria.

Questa non è la prima volta che Elisa Sighicelli si confronta con le collezioni museali. Negli anni, ha realizzato progetti espositivi ispirati agli spazi e ai capolavori di istituzioni come Palazzo Madama a Torino, il Museo Pignatelli a Napoli, il Castello di Rivoli e la GAM di Milano. In ogni occasione, la sua pratica si è sviluppata come un’indagine sulla relazione tra immagine, luce e architettura.

Con Vitroepifanie, la tradizione della grande vetreria veneziana incontra una nuova dimensione di interpretazione, dove la fotografia diventa strumento di esplorazione e reinvenzione. Il Museo Poldi Pezzoli, fedele alla visione del suo fondatore, continua così a essere un luogo di confronto tra epoche e linguaggi, capace di rinnovare lo sguardo sul patrimonio artistico.


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Franca Manenti Valli

L'autrice di questo articolo: Franca Manenti Valli

Franca Manenti Valli (Reggio Emilia, 1930) è architetto e storica dell'architettura. Laureata in Architettura all'Università di Firenze ha lavorato a lungo con il suo studio, fondato assieme al marito Giovanni Manenti, nell'ambito del restauro degli edifici storici, soprattutto rinascimentali. Studiosa dei sistemi metrici antichi e dei loro collegamenti con la simbologia teologica, ha analizzato i rapporti forma-misura-numero di alcune opere leonardesche e di diversi edifici antichi. Dal 1996 al 2002 è stata consigliere dell’Istituto Beni Culturali dell’Emilia-Romagna, inoltre ha insegnato alla facoltà di Architettura di Firenze e all'Ateneo Pontificio di Roma.



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