La Pinacoteca di Brera lancia un messaggio di sostegno ai bambini dell’Ucraina colpiti dalla guerra. “In ogni guerra”, si legge in una nota appena diffusa dall’istituto, “i bambini sono sempre quelli che soffrono di più. Mentre i loro padri, fratelli e zii rischiano la vita; le famiglie vengono distrutte; le madri cercano riparo con i loro figli nei rifugi antiaerei per cercare di proteggersi, evitando il peggio”. Nelle prossime settimane e forse anche nei prossimi mesi centinaia di migliaia di bambini correranno grandi rischi. È per questo che il museo di Milano si schiera dalla parte dei bambini: “Siamo a favore dei loro diritti, sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite: il diritto di vivere in pace, di essere liberi dalla paura, di crescere e apprendere serenamente. Qui alla Biblioteca Braidense e alla Pinacoteca di Brera, crediamo nell’enorme potere di ricordare e imparare dal nostro passato, ricordando altre guerre devastanti; da quelle di Napoleone alla Prima guerra Mondiale, ai feroci bombardamenti della Seconda guerra Mondiale che hanno ridotto Brera in macerie. Non dimentichiamo: quando le bombe cadono c’è solo morte e distruzione”.
Il museo riporta anche la testimonianza di un bambino tedesco di dieci anni intrappolato a Dresda nel 1945: “Dopo qualche minuto sentimmo un rumore orribile: i bombardieri. C’erano esplosioni continue. Lo scantinato si riempì di fumo e fuoco e fu danneggiato; saltò la luce, i feriti lanciavano grida atroci. Spaventati a morte, ci precipitammo fuori dallo scantinato [...] La nostra strada era irriconoscibile. Ovunque fuoco, nient’altro che fuoco. Per strada c’erano veicoli incendiati e carri pieni di rifugiati, persone, cavalli, e tutti gridavano per paura di morire. Vidi donne, bambini e anziani feriti aprirsi varchi tra le macerie e il fuoco. [...] Non si può descrivere! Un’esplosione dopo l’altra. Era una scena incredibile, il peggiore degli incubi. Tutte quelle persone orrendamente bruciate e ferite. Respirare era sempre più difficile. Faceva buio e tutti cercavamo di lasciare lo scantinato in un panico inconcepibile. La gente calpestava i morti e i moribondi, abbandonava le valigie o se le vedeva strappare di mano dai soccorritori. Vedemmo la strada in fiamme, gli edifici devastati e quell’incendio terribile. Mia madre ci mise addosso coperte e cappotti bagnati presi da una tinozza d’acqua. Vedemmo cose orribili: adulti rattrappiti dalle fiamme, pezzi di gambe e braccia, cadaveri, intere famiglie carbonizzate, torce umane che correvano qua e là, autobus di rifugiati civili bruciati, soccorritori e soldati morti, gente che chiamava e cercava figli e parenti, e ovunque fuoco, solo fuoco, e per tutto il tempo il vento caldo dell’incendio respingeva la gente nelle case in fiamme da cui cercava di fuggire. Non posso dimenticare questi dettagli atroci. In tutta quella tragedia mi ero completamente scordato del mio decimo compleanno. Ma il giorno dopo mia madre mi fece una sorpresa, un pezzo di salsiccia elemosinato dalla Croce Rossa. Fu il mio regalo di compleanno”.
“Siamo chiamati a fare tutto il possibile per sostenere coloro che vivono l’incubo della guerra, con la nostra resistenza, le nostre donazioni, le nostre azioni”, continua il museo. “Per questo, come istituzione culturale, rendiamo disponibile online la nostra collezione di libri per bambini in ucraino, nella speranza che possano essere letti ai più piccoli spaventati e rifugiati in casa o sottoterra. La voce umana e il sapere possono essere d’aiuto e dare conforto”.
Il direttore della Pinacoteca, James Bradburne, dichiara: “Io posso soltanto dire che per la prima volta in tanto tempo abbiamo una guerra sulla terra europea: una guerra è una delle cose più terribili del mondo. E non soltanto perché crea disagio e danni, problemi economici: perché soffrono persone, perché persone muoiono, perché padri, figli e zii vanno al fronte, e chi soffre di più sono i bambini. Oggi vorrei dichiarare il sostegno dei nostri istituti di cultura per i bambini dell’Ucraina, che sono adesso nelle metropolitane insieme alle loro famiglie, spaventati, timorosi, ansiosi. Dobbiamo stare con loro, insistere sul rispetto dei diritti dei bambini, dobbiamo aiutarli, dobbiamo sostenerli nelle loro sofferenze. Dobbiamo stare con loro e urlare mai più guerra”.
Immagine: Pinacoteca di Brera. Foto di James O’Mara
Dalla Pinacoteca di Brera un messaggio di sostegno per i bambini dell'Ucraina |