In piena pandemia, Virginia Raggi chiede 300 mln del Recovery per rendere navigabile il Tevere


A cosa pensa la sindaca di Roma per il post-Covid? A rendere navigabile il Tevere, per copiare Parigi e Vienna: e per farlo chiede 300 milioni del Recovery Fund.

Quali sono le priorità della sindaca di Roma, Virginia Raggi, per il post-Covid? In piena pandemia, la sindaca pensa a come rendere navigabile il Tevere, e per veder solcare le acque del biondo fiume da bateau-mouche che faranno scorrazzare i turisti per offrir loro una copia dei giri in battello di Parigi, Vienna o Budapest, la prima cittadina chiede 300 milioni di euro del Recovery Fund.

Il percorso sarà di 60 km e partirà dal porto turistico di Fiumicino per inoltrarsi nel centro della capitale: il piano d’intervento è stato proposto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale, e pare sarà inserito nel Recovery Plan che il governo invierà all’Europa per accedere ai fondi Next Generation EU (questo il nome ufficiale del Recovery Fund). I 300 milioni serviranno per realizzare le infrastrutture per la navigazione e l’attracco, per le necessarie bonifiche, per la messa in sicurezza delle banchine, per il risanamento ambientale del fiume.

“Questo è un progetto di tutto rispetto”, mette le mani avanti Virginia Raggi in conferenza stampa, “che consente di mantenere il fascino del fiume, con i suoi cambi di paesaggio e vegetazione lungo il percorso, rendendolo navigabile con mezzi green. Per fare questo possiamo sfruttare la leva del Recovery Plan. I 300 milioni sono un finanziamento necessario per tutta la parte infrastrutturale, sono opere ingegneristiche complesse ma non complicate”.

“Vogliamo che Roma, così come avviene in altre Capitali europee quali Parigi, Vienna e Budapest”, ha aggiunto la sindaca, “abbia il suo fiume navigabile con battelli elettrici a disposizione di cittadini e turisti. Sarà un itinerario unico al mondo, che attraversa la storia della nostra Capitale per arrivare fino alla foce del Tevere. Il fiume rappresenta una risorsa preziosa per la città e grazie a questo piano potremo sfruttare tutte le sue potenzialità. Un’opera strategica per Roma, un progetto importante di cui si discute da decenni e che ora, grazie all’utilizzo di fondi europei, diventa sempre più concreto”.

“Quello promosso dal Mit in collaborazione con la Città Metropolitana di Roma”, le fa eco il sottosegretario ai trasporti, Roberto Traversi, anche lui pentastellato, “è un piano di intervento ambizioso che, partendo da alcuni dei progetti realizzati e poi abbandonati negli ultimi trenta anni, tira le fila di un lungo lavoro e aggiorna la lista delle opere e dei lavori necessari per garantire il ritorno alla navigabilità del fiume. Elemento caratterizzante di questo piano sono le risorse messe a disposizione dall’Europa con il Recovery Fund e il ruolo di regia ricoperto dal Mit: siamo infatti convinti che questa opera, il suo aspetto “green” e l’innovazione che rappresenta per il trasporto pubblico della Capitale rispondano a pieno alle missioni indicate dall’Europa per il migliore utilizzo dei fondi del pacchetto per la ripresa. Mai come questa volta possiamo dire che il progetto di riportare la navigazione sul Tevere dalla foce fin dentro il cuore storico della Capitale è davvero fattibile”.

In piena pandemia, Virginia Raggi chiede 300 mln del Recovery per rendere navigabile il Tevere
In piena pandemia, Virginia Raggi chiede 300 mln del Recovery per rendere navigabile il Tevere


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