Importante risultato del Ministero della Cultura della Spagna che ha appena pubblicato l’inventario dei beni sequestrati durante la Guerra Civile e la dittatura di Francisco Franco. I lavori di catalogazione sono cominciati l’anno scorso e il dicastero preposto alla cultura è il primo a conformarsi alla Legge 20/2022 sulla “Memoria Democratica”. La ricerca è stata effettuata dalla Direzione Generale dei Beni Culturali e delle Belle Arti nelle collezioni dei musei statali gestiti direttamente dal Ministero dei Beni Culturali.
I sequestri risalgono all’epoca in cui il governo della Repubblica creò l’Ente del Tesoro Artistico (JTA), un’istituzione dedita alla protezione dei beni culturali dai saccheggi e dai bombardamenti e alla loro custodia in depositi sicuri. Quando le truppe ribelli occuparono i territori, crearono il Servizio di Difesa del Patrimonio Artistico Nazionale (SDPAN) che, alla fine della guerra, ebbe il compito di restituire le opere ai proprietari. I beni non restituiti finirono depositati in diverse istituzioni e musei.
Sono stati individuati nove musei statali che tra le loro collezioni conservano beni provenienti dai sequestri effettuati durante la Guerra Civile e nell’immediato dopoguerra: a Madrid, il Museo del Costume-Centro Ricerche sul Patrimonio Etnologico, il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Nazionale del Romanticismo, il Museo Nazionale delle Arti Decorative, il Museo Nazionale di Antropologia, il Museo dell’America e il Museo Sorolla; a Valencia, il Museo Nazionale della Ceramica e delle Arti Suntuarie “Gonzalez Martí”; a Valladolid, il Museo Nazionale di Scultura. Inoltre è stato individuato un dipinto conservato presso la sede del Ministero dei Beni Culturali con la stessa provenienza.
Oggetti come gioielli, stoviglie, ceramiche, pezzi tessili e arredi liturgici, oltre ad alcuni dipinti, sculture e mobili, costituiscono la maggior parte dei 5.126 pezzi documentati come provenienti da sequestri effettuati dalla Repubblica per salvaguardare temporaneamente i beni di interesse artistico e che non furono mai restituiti ai proprietari dalla dittatura franchista alla fine della guerra.
Nel Museo delle arti decorative sono stati individuati anche pezzi della collezione Weissberger, sequestrati dal Tribunale delle responsabilità politiche al collezionista e mercante d’arte José Weissberger, accusato di collaborazionismo col governo repubblicano. Sebbene le opere gli siano state restituite una volta assolto dalle accuse, i pezzi depositati nel museo sono ancora lì conservati. Sono gli unici fondi individuati nel Ministero della Cultura che provengono dai sequestri attuati dalla dittatura franchista.
L’inventario è già pubblicato online sul sito del Ministero della Cultura. All’interno del portale, oltre all’elenco dei beni, è possibile trovare le schede della maggior parte dei pezzi, un lavoro che continua e che si prevede verrà completato nelle prossime settimane. Allo stesso modo sono stati digitalizzati anche i libri d’inventario della Soprintendenza al Tesoro Artistico, scaricabili dal web. Accanto al lavoro di ricerca nelle collezioni dei musei statali, è stato svolto un intenso lavoro di digitalizzazione e descrizione della documentazione conservata presso l’Archivio di Stato, anch’essa accessibile in rete. Inoltre, l’Istituto dei Beni Culturali di Spagna (IPCE) ha digitalizzato la documentazione della Giunta Delegata Repubblicana di Madrid e del Servizio di Recupero Artistico, istituzione franchista incaricata di restituire i sequestri alla fine della guerra. I libri delle firme, i verbali o gli inventari del Consiglio possono essere scaricati sul sito creato per l’occasione, oltre ad avere accesso ad ulteriore documentazione attraverso il catalogo digitale denominato ’Archivio di Guerra’.
Il portale web comprende, a complemento, una raccolta esaustiva della normativa relativa al sequestro dei beni durante la Guerra Civile e la dittatura franchista. È organizzato secondo tre grandi blocchi: regolamenti del governo della Seconda Repubblica durante la Guerra Civile; regolamenti del regime instaurato dalle truppe ribelli durante la Guerra Civile; e regolamenti del governo della dittatura franchista. Questo corpus costituisce la raccolta più completa pubblicata, ad oggi, su un portale dell’Amministrazione e aiuterà le persone interessate alla materia ad avere un accesso ordinato ai diversi testi legislativi in materia.
La predisposizione e la pubblicazione dell’inventario rappresentano i primi passi nel percorso verso la restituzione dei beni sequestrati. La volontà del Ministero della Cultura è quella di restituire ai legittimi proprietari tutti i beni identificabili. A tal fine è stata richiesta una relazione alla Procura dello Stato, pervenuta nei giorni scorsi, nella quale vengono indicati i criteri generali per procedere alle restituzioni. Pertanto, chi individua un bene di propria proprietà può presentare la propria richiesta all’anagrafe del Ministero, e le richieste verranno studiate caso per caso.
Spagna, il Ministero della Cultura pubblica elenco dei beni sequestrati durante la dittatura |