“Tourist ho home”, “Yankee go home”. Nei giorni in cui il Comune di Firenze “ripristinava” il vincolo per mettere in affitto breve le abitazioni del centro storico, per le strade di Firenze sono comparse queste scritte contro i turisti. Come fosse una brutta cosa, al pari magari di “razzisti andate via”, il turismo sta acquisendo una accezione negativa identificata nel responsabile dello ‘snaturamento’ della normale vita quotidiana di chi abita quelli che per altri sono luoghi del desiderio vacanziero. Lo abbiamo visto in Spagna, e in particolare alle Baleari, a Barcellona e alle Canarie dove gli abitanti sono scesi in piazza per contestare e respingere la presenza di turisti a casa loro. Manifestazioni di migliaia di persone con tanto di cartelli con proprio lo slogan “tourist go home”, azioni dimostrative come l’uso delle pistole ad acqua contro i turisti seduti ai tavolini dei bar.
Delle scritte comparse a Firenze Via delle Oche, in Oltrarno, e su un parapetto del Ponte alle grazie, ne ha dato notizia Repubblica, e quella che richiama il “nemico” americano, lo yankee, ricorda le contestazioni anni Settanta. Firenze è una città molto scelta dagli statunitensi sia per le vacanze sia per far studiare i figli un semestre in Italia: basti anche pensare che sono 40 le università americane (52 in Toscana) che hanno la sede distaccata in riva d’Arno con 18 mila iscritti ai corsi ogni anno.
Le scritte sono state ripulite velocemente, e sono il segno che il dibattito politico sugli affitti turistici si sta inasprendo. Di sicuro la partita non è finita perché dopo la sentenza del TAR dello scorso luglio l’amministrazione comunale è dovuta correre ai ripari inserendo una variante nello strumento urbanistico comunale (il Poc - Piano Operativo comunale) facendo tornare in essere lo stop all’autorizzazione di nuovi immobili su questo mercato. La variante al Piano operativo che inserisce nel nuovo strumento urbanistico la norma per bloccare nuovi affitti turistici brevi nel centro Unesco di Firenze è stata approvata dal Consiglio comunale il 30 luglio. Obiettivo dichiarato è quello di favorire la permanenza della residenza in centro storico e migliorare le condizioni di abitabilità attraverso l’inserimento della distinzione ’residenza temporanea’ all’interno della tipologia ’uso residenziale’ e stabilendo quindi il divieto di insediamento nel nucleo storico Unesco dell’uso per residenza temporanea. “La variante adottata oggi è un segnale importante”, ha detto la sindaca Sara Funaro dopo il voto, “per una città in cui è diventato difficile trovare affitti per i cittadini che ci vivono, per quelli che vengono a studiare o a vivere nella nostra città. Abbiamo la responsabilità di dare risposte su questo tema, per avere da una parte un turismo sostenibile e dall’altra una città accessibile, che possa avere sempre più residenti. Siamo convinti dei provvedimenti presi fino a oggi e di quello che abbiamo rinnovato oggi in Consiglio comunale”. Ma sono già stati annunciati ricorsi e quindi questo era solo il secondo round.
La sindaca ha commentato con preoccupazione le scritte contro i turisti: “Vogliamo evitare tutto ciò. Quando ho avuto vari confronti in questi giorni avevo portato ad esempio la situazione di Barcellona dove tanti cittadini sono scesi in piazza ed ho detto che a Firenze dobbiamo intervenire per evitare di arrivare a questo. Le scritte non vanno bene. Bisogna tutelare i residenti e lavorare per un turismo sostenibile”, si legge su Repubblica, e dalle stesse pagine interviene il presidente nazionale di Federalberghi Bernabò Bocca, che è anche presidente della fondazione bancaria della città, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze: dichiara “Tutto possiamo permetterci meno che di demonizzare il turismo, tanto più il turismo americano. Sono d’accordissimo con la sindaca Funaro – continua Bocca – e con la battaglia sugli affitti brevi e per un turismo sostenibile. Ma l’Italia oggi vive di quel turismo e noi dobbiamo accoglierlo a braccia aperte. Il turista viene visto come un nemico perchè il residente non trova più la casa e gli studenti del Polimoda non sanno più dove stare anche per via degli affitti brevi. Limitarli o contingentarli risolverebbe in buona parte il problema. Questo governo ha fatto il Cin che è un primo passo ma serve una legge nazionale che dia facoltà ai sindaci di governare il fenomeno. E non si tratta di difendere la proprietà privata perchè sulle piattaforme non affitta la ‘zia Lina’, ci sono soggetti che investono su appartamenti in affitto turistico 365 giorni l’anno e a casa mia questa è un’attività commerciale. Di overtourism però non voglio sentir parlare, non si può criminalizzare il settore e va fermato l’effetto domino”.
Foto: TTG Italia
Tourist go home: a Firenze e non solo le scritte contro i turisti |
L'autore di questo articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.