Venezia, arrivano i bronzi di Valdés in piazza San Marco: l'operazione fa discutere


Arrivano le statue di bronzo di Manolo Valdés in piazza San Marco a Venezia: installate giovedì, ci rimarranno fino al 15 giugno. Giusto in tempo per coprire i primi due mesi di Biennale. Ma l’operazione fa discutere, per l’impatto dell’opera e anche per i termini economici.

Dodici grandi statue in bronzo, in piazza San Marco a Venezia, installate per la precisione in piazzetta, ovvero tra Palazzo Ducale e la Libreria Marciana: sono arrivate giovedì e ci rimarranno fino al prossimo 15 giugno, giusto in tempo per accogliere i primi visitatori della Biennale di Venezia, che aprirà il 20 aprile, e per coprire i primi due mesi d’apertura della grande rassegna internazionale, ottenendo una sicura visibilità, trovandosi nella piazza più amata e frequentata della città. Stiamo parlando de Las meninas, una serie di opere dell’artista spagnolo Manolo Valdés, parte di una mostra allestita dalla Galleria Contini, che da anni rappresenta l’ottantenne scultore.

La mostra, intitolata Las Meninas a San Marco, prevede installazioni dell’artista in piazzetta San Marco, in Riva Ca’ di Dio e in Arsenale, ed è stata chiusa a seguito di un accordo tra Contini e Vela SpA, partecipata del Comune di Venezia che si occupa delle attività di marketing cittadino oltre che degli eventi speciali, tra i quali rientra anche la rassegna di Valdés. L’accordo commerciale ha un valore di 122mila euro: in pratica, per poter esporre le opere dello spagnolo in una delle piazze più famose del mondo per quasi tre mesi, Contini pagherà circa 1.500 euro al giorno. Non male per la galleria, considerando che uno stand di medie dimensioni in una delle principali fiere d’arte italiane (che durano di solito 4-5 giorni) ha prezzi che stanno tra i 10 e i 20mila euro. Inoltre, il Comune di Venezia riceve in dono una scultura di Valdés, Reina Maria, che Contini stima 500mila euro, consegnata senza vincoli di posizionamento (lo scambio avverrà alla fine dell’esposizione) e senza oneri per l’amministrazione per il suo collocamento.

Manolo Valdés in Piazza San Marco. Foto: Contini
Manolo Valdés in Piazza San Marco. Foto: Contini
Manolo Valdés in Piazza San Marco. Foto: Comune di Venezia
Manolo Valdés in Piazza San Marco. Foto: Comune di Venezia

Si tratta tuttavia di un’operazione che sta facendo molto discutere, nonostante la mostra in piazza San Marco abbia ottenuto l’approvazione della Soprintendente: le Meninas di Valdés tendono infatti a farsi piuttosto notare, anche perché posizionate tutte in fila indiana, in uno dei luoghi simbolo di Venezia, oltre che tra quelli più percorsi dai turisti. Così, chi arriverà in piazza San Marco di qui al 15 di giugno, vedrà questa sorta di riga nera levarsi tra Palazzo Ducale e la Marciana. Le prime critiche sono giunte dalla sezione veneziana di Italia Nostra, che attraverso la propria pagina Facebook ha parlato di “Venezia-vetrina”: “Dovremmo essere contenti di questo fiorire di esposizioni d’arte e non solo temporanee (con la resa di interi palazzi a collezionisti)? Il refrain è sempre lo stesso: meglio così che i palazzi vadano in rovina. Si chiude gli occhi davanti alle conseguenze di questa estrema ‘biennalizzazione’ della città. Spariscono funzioni per i cittadini e di consequenza spariscono i cittadini. E sparisce la città. A partire dall’operazione di Palazzo Grassi, e della conversione in auditorium, con vista (come dicono con un termine abusato) ‘mozzafiato’, dello squero di San Giorgio. È questo che vogliamo? Nei nostri pensieri c’è sempre Paolo Sarpi, lo strenuo difensore, a prezzo della sua stessa vita, della Repubblica. il suo centenario, l’anno scorso, è passato quasi sotto silenzio. E non è un caso”.

Critiche anche dall’associazione “Mi Riconosci”, secondo cui il prezzo di 122mila euro pagato per l’esposizione garantirà a Contini “un effetto moltiplicatore ovvio, data la centralità delle sculture che verranno fotografate e diffuse sui social ossessivamente”. Secondo il sodalizio, Las Meninas “sono opere di qualità, non si discute. Ciò che si discute è che relazione abbiano con la Piazza, e l’opportunità di metterne 13, tutte insieme (ci sono altre due sculture di Valdés, nel pacchetto, esposte verso l’Arsenale), oggi, tanto da farle diventare il centro reale degli interessi dei turisti ignari, a scapito di Tetrarchi e capolavori marciani vari. Ciò che si dovrebbe discutere è fino a che punto sia possibile mettere in affitto spazi pubblici delle nostra città, chi può deciderlo, e perché. A Venezia il problema è più grave che altrove, con un’intera città che si trasforma in espositore per artisti che vogliono associare il proprio nome a quello della Biennale, con spazi pubblici e privati affittati a prezzo più o meno alto. Ma non è una tendenza solo veneziana, lo sappiamo bene”.


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