Zuppa di verdura sul Seminatore di Van Gogh. Sangiuliano: “Atto molto grave. La giustizia farà il suo corso”


Attivisti ambientalisti hanno lanciato zuppa di verdura sul Seminatore di Van Gogh esposto in mostra a Roma. "Un atto molto grave. Non si può danneggiare un’opera d’arte importante per protestare per l’ambiente", ha dichiarato il ministro della Cultura Sangiuliano. 

Un’altra azione degli ambientalisti verso un’opera d’arte: questa mattina attivisti del gruppo Ultima generazione, costola italiana di Extinction Rebellion, sono entrati a Palazzo Bonaparte a Roma, dove è in corso la mostra Van Gogh con cinquanta opere provenienti dal Museo Kröller Müller di Otterlo, pagando regolarmente il biglietto, e arrivati davanti al Seminatore hanno lanciato sul dipinto zuppa di verdura. L’opera era protetta da un vetro. Dopo aver compiuto il gesto, gli attivisti si sono incollati alla parete urlando slogan contro l’uso del carbone e sul cambiamento climatico. È intervenuta subito la sicurezza che ha chiuso le sale della mostra e allontanato i visitatori.

Nel pomeriggio il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è andato personalmente a Palazzo Bonaparte, lasciando alcune dichiarazioni: “Sono venuto qui per stigmatizzare che a mio avviso si è trattato di un atto molto grave perché siamo un Paese democratico che disciplina e rende possibile e libere tutte le forme di protesta. Tra l’altro se si vuole protestare per l’ambiente (che è una cosa che sta a cuore anche alla mia persona e nella cui tutela dobbiamo impegnarci quotidianamente) tutti quanti lo si può fare, e lo si è fatto tantissimo attraverso libere manifestazioni, diffusione di volantini, opuscoli, manifesti, libri: ci sono tante modalità per esprimere la propria sensibilità verso l’ambiente. Però non si può danneggiare un’opera d’arte importante, di un grande autore, testimone del nostro tempo e del passato, e quindi questo atto non va bene. Ovviamente adesso la giustizia farà il suo corso; c’è un’indagine dei carabinieri che accerterà i fatti, le modalità, qual era la vera volontà. Per fortuna l’opera era protetta bene (mi riempie di gioia il fatto che non sia stata seriamente danneggiata); poi la magistratura farà il suo lavoro, ma dobbiamo impegnarci affinché queste cose non accadano e soprattutto fare capire a questi giovani che non è questo il modo con il quale si possono esprimere delle idee che possono avere anche un loro fondamento”. “Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta. Peraltro il nostro patrimonio culturale va tutelato proprio dalle conseguenze del cambiamento climatico. Questo ennesimo gesto non può quindi passare come legittima espressione di protesta. È giusto, proprio oggi, ricordare che i reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e che gli autori sono perseguibili penalmente”, ha ribadito. 
“Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare. Le misure di sicurezza adottate hanno fatto sì che l’impatto sia stato quasi impercettibile, non avendo potuto portare all’interno della mostra né borse, né zaini né altro di voluminoso”, ha aggiunto Iole Siena, Presidente di Arthemisia, società che ha organizzato la mostra in collaborazione con il museo di Otterlo. “L’opera non ha subito nessun danno, ed è quello che conta. Ciò detto, ritengo che il gesto mediatico - perché di questo si tratta - sia decisamente da condannare, un’azione stupida fatta da gente stupida. Che ottiene l’effetto esattamente contrario a quello voluto, perché identificare gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa, tutt’altro. Non è facendo azioni orribili che si crea consenso sui temi importanti, e di certo non è distruggendo l’arte che salveranno il pianeta. Alla fine, le opere non hanno subito danni, musei e mostre beneficiano di un’attenzione mediatica importante, gli unici che ne escono con le ossa rotta, condannati dall’opinione pubblica e senza risultati concreti, sono proprio i manifestanti”.  

“Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta. Peraltro il nostro patrimonio culturale va tutelato proprio dalle conseguenze del cambiamento climatico. Questo ennesimo gesto non può quindi passare come legittima espressione di protesta. E’giusto, proprio oggi, ricordare che i reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e che gli autori sono perseguibili penalmente”.
“Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare. Le misure di sicurezza adottate hanno fatto si che l’impatto sia stato quasi impercettibile, non avendo potuto portare all’interno della mostra né borse, né zaini né altro di voluminoso”, ha aggiunto Iole Siena, Presidente di Arthemisia, società che ha organizzato la mostra in collaborazione con il Kröller-Müller Museum.
"L’opera non ha subito nessun danno, ed è quello che conta.
Ciò detto, ritengo che il gesto mediatico - perché di questo si tratta - sia decisamente da condannare, un’azione stupida fatta da gente stupida. Che ottiene l’effetto esattamente contrario a quello voluto, perché identificare
gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa, tutt’altro.
Non è facendo azioni orribili che si crea consenso sui temi importanti, e di certo non è distruggendo l’arte che salveranno il pianeta.
Alla fine, le opere non hanno subito danni, musei e mostre beneficiano di un’attenzione mediatica importante, gli unici che ne escono con le ossa rotte, condannati dall’opinione pubblica e senza risultati concreti, sono proprio i
manifestanti".
“Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta. Peraltro il nostro patrimonio culturale va tutelato proprio dalle conseguenze del cambiamento climatico. Questo ennesimo gesto non può quindi passare come legittima espressione di protesta. E’giusto, proprio oggi, ricordare che i reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e che gli autori sono perseguibili penalmente”.
“Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare. Le misure di sicurezza adottate hanno fatto si che l’impatto sia stato quasi impercettibile, non avendo potuto portare all’interno della mostra né borse, né zaini né altro di voluminoso”, ha aggiunto Iole Siena, Presidente di Arthemisia, società che ha organizzato la mostra in collaborazione con il Kröller-Müller Museum.
"L’opera non ha subito nessun danno, ed è quello che conta.
Ciò detto, ritengo che il gesto mediatico - perché di questo si tratta - sia decisamente da condannare, un’azione stupida fatta da gente stupida. Che ottiene l’effetto esattamente contrario a quello voluto, perché identificare
gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa, tutt’altro.
Non è facendo azioni orribili che si crea consenso sui temi importanti, e di certo non è distruggendo l’arte che salveranno il pianeta.
Alla fine, le opere non hanno subito danni, musei e mostre beneficiano di un’attenzione mediatica importante, gli unici che ne escono con le ossa rotte, condannati dall’opinione pubblica e senza risultati concreti, sono proprio i
manifestanti".

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Zuppa di verdura sul Seminatore di Van Gogh. Sangiuliano: “Atto molto grave. La giustizia farà il suo corso”


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