Vini d'artista: Cantina La-Vis rilancia la storica linea Ritratti con sei nuove etichette ispirate all’arte


La cantina trentina rinnova la linea nata nel 1988 con sei vini d’eccellenza e nuove etichette firmate dall’artista Margherita Paoletti. Un progetto che unisce viticoltura, tradizione e arte, riaffermando l’identità territoriale delle Colline Avisiane.

Cantina La-Vis, storica cooperativa vitivinicola trentina, annuncia il rilancio della Linea Ritratti, una delle sue collezioni più rappresentative, con l’introduzione di sei nuove etichette ispirate ad altrettante opere d’arte originali. La nuova edizione della linea nasce dall’intento di unire innovazione e memoria, tracciando quindi un percorso che valorizza il legame tra il vino, il territorio e la cultura visiva contemporanea. A incarnare questa visione sono sei vini selezionati, Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Cabernet Sauvignon, Lagrein e Pinot Nero, pensati esclusivamente per il canale Horeca.

Il nuovo progetto Ritratti nasce da un percorso collettivo, frutto della sinergia tra soci, agronomi ed enologi, che cooperano ogni giorno in uno scambio continuo di know-how ed esperienza”, racconta Ezio Dallagiacoma, direttore tecnico ed enologo di Cantina La-Vis. “Non si tratta di un semplice cambio estetico, ma di un’evoluzione che rinnova lo spirito del passato per affrontare le sfide attuali. Il cambiamento climatico ci spinge infatti a ripensare al lavoro in vigna e noi lo facciamo con nuovi protocolli, trasformando le difficoltà in opportunità. Tutto parte dall’ascolto, dall’osservazione e dalla capacità di comprendere la terra. Da qui nascono vini che danno voce al territorio attraverso le mani e il pensiero di chi lo coltiva”.

Nata nel comune trentino di Lavis, alle pendici delle Colline Avisiane e lungo il corso impetuoso del torrente Avisio, Cantina La-Vis si radica in un territorio naturalmente vocato alla viticoltura. Il nome stesso richiama la forza delle acque che scendono dalle montagne: vis (forza), dal latino, racchiude infatti l’energia primigenia che ispira l’intero progetto cooperativo. Fondata nel 1948 da quattordici viticoltori locali, La-Vis è il frutto di una visione collettiva nata nel secondo Dopoguerra, quando la fiducia nella condivisione e nella qualità delle proprie uve spinse i produttori a unirsi per creare un progetto solido e duraturo. L’impegno originario viene simboleggiato da un bassorilievo in legno che, ancora oggi, mostra gli stemmi dei comuni fondatori: Lavis, Giovo e Meano. Lungo i decenni, la cantina ha saputo allargare i propri orizzonti, accogliendo nel 1969 la realtà di Salorno e unendo nel 2003 le competenze della Cantina Valle di Cembra, rafforzando ulteriormente il legame con l’intero territorio trentino. Ma la forza di La-Vis risiede anche nella sua visione del tutto nuova. A partire dagli anni Ottanta, la cantina ha promosso il progetto di Zonazione, tracciando con rigore la Carta dei Suoli e ponendosi come pioniera in Trentino nel valorizzare le caratteristiche microclimatiche e geologiche di ciascun vigneto. Un approccio che ha anticipato le attuali sfide ambientali, trasformandole in un’opportunità per una viticoltura più consapevole e resiliente. La collaborazione continua con istituti di ricerca locali ha alimentato la diffusione del know-how e rafforzato il senso di appartenenza tra i 400 soci, che oggi coltivano circa 400 ettari di vigneti.

Le bottiglie della Linea Ritratti. Foto: Federico Masini
Le bottiglie della Linea Ritratti. Foto: Federico Masini
I vigneti La Vis
I vigneti La Vis
La cantina La Vis
La cantina La Vis

La proposta enologica della cantina è ampia e variegata, capace di abbracciare sia vitigni autoctoni come Nosiola e Teroldego, sia varietà internazionali come Chardonnay e Sauvignon. Le referenze si articolano in due principali linee di prodotto: i Classici, espressione continua e affidabile del lavoro cooperativo, e Ritratti, collezione che esprime l’anima più profonda e distintiva dei singoli vigneti, dove la ricerca diventa arte. E proprio la linea Ritratti è stata oggetto, nel 2025, di un rinnovamento: si tratta di un percorso di riscoperta dell’identità della cantina ha portato a una nuova veste grafica e a una selezione di vini che restituisce in chiave contemporanea il dialogo tra natura e uomo, tra sapere agricolo e sensibilità artistica. Nel corso degli anni, l’eccellenza dei vini La-Vis è stata riconosciuta da numerose guide e concorsi nazionali e internazionali. Tra i riconoscimenti più prestigiosi spiccano i bollini d’oro del concorso The WineHunter e il titolo di “Top Wine” assegnato dalla guida Slow Wine.

La Linea Ritratti, lanciata per la prima volta nel 1988, rappresentò all’epoca un momento di svolta per la viticoltura trentina. Frutto del cosiddetto Progetto Qualità, una pionieristica iniziativa di zonazione del territorio, la collezione si fondava su alcuni principi allora innovativi: riduzione delle rese per ettaro, selezione accurata delle uve e adozione di tecniche di cantina in grado di esaltare le peculiarità del terroir. Grazie alle scelte prese, i vini ottenuti si distinguevano per la loro identità e per l’elevata qualità organolettica. Oggi, a distanza di quasi quattro decenni, la cantina trentina recupera quello spirito fondativo e lo proietta in una nuova stagione di ricerca, riscoperta e rinnovato impegno per la valorizzazione della biodiversità viticola delle Colline Avisiane. Il rilancio non si limita a un aggiornamento grafico, ma riflette un percorso più ampio di evoluzione produttiva e attenzione al territorio. L’intento della linea è quello di presentare ai professionisti del settore referenze che coniughino valore enologico, attenzione all’origine e riconoscibilità estetica. Ogni bottiglia diventa anche un oggetto narrativo, grazie al lavoro dell’artista Margherita Paoletti, chiamata a reinterpretare visivamente la filosofia della collezione attraverso un ciclo pittorico dedicato. Margherita Paoletti, artista contemporanea con esperienza internazionale ma radicata nel territorio trentino, è stata selezionata in collaborazione con ADAC (Archivio trentino Documentazione Artisti Contemporanei). Alla scelta ha contribuito il curatore del Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Gabriele Lorenzoni, che è anche responsabile della Galleria Civica di Trento. È stata Paoletti a realizzare sei opere originali per le etichette della nuova Linea Ritratti. Le immagini raffigurano figure femminili circondate da elementi naturali, in una sintesi visiva che mira a evocare l’intima relazione tra l’essere umano e l’ambiente. L’approccio adottato dall’artista si allinea alla visione della cantina: raccontare il vino come espressione di un paesaggio, di un lavoro collettivo e di una cultura agricola profondamente radicata.

Margherita Paoletti e il dipinto per la bottiglia Cabernet Sauvignon
Margherita Paoletti e il dipinto per la bottiglia Cabernet Sauvignon

“Con ADAC ci occupiamo di promuovere l’attività, la conoscenza e lo studio dell’opera degli artisti trentini, con particolare attenzione ai giovani”, commenta Gabriele Lorenzoni. “L’idea che sta dietro al progetto Ritratti ci è piaciuta fin da subito e abbiamo elaborato una shortlist di candidati basandoci sulla valutazione di criteri quali la qualità del lavoro e l’originalità della ricerca, ma anche l’utilizzo di tecniche pittoriche tradizionali, il legame con il territorio e l’espressione di valori estetici e formali contemporanei. Margherita Paoletti ha sposato l’iniziativa con competenza e professionalità, creando sei dipinti unici, riportati in etichetta, che la cantina ha acquistato contribuendo a dare valore al patrimonio artistico locale”.

Ogni etichetta, dunque, diventa una componente del racconto complessivo, attraverso cui la bottiglia assume anche un valore simbolico e culturale. Il progetto grafico affida all’arte il compito di amplificare la percezione sensoriale del vino, stabilendo un legame tra forma e contenuto. Dal punto di vista tecnico, Cantina La-Vis ha deciso di adottare per l’intera linea una bottiglia bordolese dal profilo distintivo, ispirata a quella utilizzata negli anni Ottanta, epoca in cui la Linea Ritratti vide la luce per la prima volta. Anche questa scelta contribuisce a consolidare il richiamo alla tradizione, mantenendo però uno sguardo orientato al futuro. Il richiamo agli anni Ottanta diventa occasione per riaffermare il senso di continuità e la coerenza dell’identità aziendale. Il rilancio della linea investe perciò l’intera filosofia produttiva della cantina. In questo contesto, La-Vis ribadisce la volontà di operare nel rispetto delle caratteristiche pedoclimatiche delle singole parcelle, promuovendo una viticoltura sostenibile che preservi il patrimonio naturale e sociale del territorio.

In questo senso, la Linea Ritratti esprime una sintesi tra l’esperienza acquisita nel corso degli anni e una sensibilità contemporanea attenta alle tematiche ambientali. Nel contesto competitivo del mercato del vino (dove l’identità del prodotto gioca un ruolo determinante nella scelta del consumatore), il progetto mira a rafforzare la riconoscibilità della propria proposta, tramite la qualità enologica ma anche grazie a un’immagine coordinata che parla di autenticità e valorizzazione culturale. Il rilancio della linea segna dunque un passaggio per Cantina La-Vis, che nel coniugare il linguaggio del vino con quello dell’arte visiva, si propone di attualizzare il proprio messaggio fondativo. La memoria di una delle sue collezioni più rappresentative viene reinterpretata attraverso una nuova sensibilità estetica, senza rinunciare ai criteri di rigore e coerenza che da sempre caratterizzano la cantina. La-Vis riafferma quindi la propria missione. Quale? Proteggere l’identità di ogni vigneto, valorizzare le peculiarità ambientali delle Colline Avisiane, sostenere il lavoro dei soci e promuovere un modello produttivo che riconosca al vino il ruolo di testimone del territorio. La nuova Linea Ritratti incarna in questo senso una piattaforma in cui viticoltura, arte e tradizione trovano un punto d’incontro; il marchio viene così proiettato verso nuove forme di espressione e comunicazione.


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Noemi Capoccia

L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia

Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.




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