Al via oggi la XVIII edizione di Fotografia Europea. Protagonista l'identità europea


Si apre oggi la XVIII edizione di Fotografia Europea, festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea. Filo conduttore di quest’anno è l’identità europea. 

Si apre oggi la XVIII edizione di Fotografia Europea, festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea prodotto e promosso da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio Emilia con il contributo della Regione Emilia-Romagna, nato nel 2006 per riflettere attraverso il mezzo fotografico sulle complessità della contemporaneità seguendo la lezione del fotografo reggiano Luigi Ghirri, il cui archivio è conservato a Reggio Emilia.

Vincitore dell’edizione 2022 dei Lucie Awards a Los Angeles, il premio più ambito nel settore, quale miglior Photo Festival of the Year, il festival coinvolge fino all’11 giugno 2023 diversi luoghi della città con mostre che ruotano attorno a un tema specifico. Europe matters: visioni di un’identità inquieta: questo il tema scelto. Partendo da una riflessione sull’idea di Europa e sugli ideali che la costituiscono, le mostre metteranno in luce domande sulla condizione attuale del mondo multiculturale e globalizzato che viviamo, un mondo in cui l’Europa non esercita più, ormai da tempo, quell’egemonia spirituale e materiale che per secoli le è stata riconosciuta. Gli artisti tracceranno quindi, attraverso il mezzo fotografico, le linee dinamiche e incerte di un’identità sempre più mobile e variegata, con l’intento di dare senso all’inquietudine che la attraversa.

I progetti selezionati dalla direzione artistica del Festival, composta da Tim Clark (editor 1000 Words & curator Photo London Discovery), Walter Guadagnini (storico della fotografia e Direttore di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia), e Luce Lebart (storica della fotografia, co-autrice del fondamentale volume Une histoire mondiale des femmes photographes, curatrice di mostre e ricercatrice sia per la Collezione dell’Archive of Modern Conflict che in modo indipendente) faranno riferimento proprio a questo tema. Sarà un’edizione caratterizzata, oltre che dalla qualità delle mostre, anche dal livello degli incontri, delle conferenze, delle presentazioni di libri e dalle attività educational che saranno organizzate durante il festival (in questo articolo le mostre di Fotografia Europea 2023: da Sabine Weiss a Luigi Ghirri).

“L’edizione di Fotografia Europea di quest’anno sceglie il tema dell’identità europea come filo conduttore di una serie di mostre e di eventi di grande interesse e prestigio”, ha affermato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi. “Credo sarà quantomai importante partecipare, per formarsi un’idea propria e confrontarci tutti assieme sull’argomento di più stretta attualità del momento, ma anche per scoprire lo sguardo altro che gli artisti sempre sanno posare su contesti ed eventi che ci coinvolgono più da vicino. L’Europa è stata ed è ancora un grande progetto politico, sociale ed economico che ha portato questo continente, all’indomani della seconda guerra mondiale, a scegliere la via della cooperazione e della pace. Tuttavia da idealità desiderabile e agognata dalle giovani generazioni oggi quella europea è una identità in molti casi contestata, divisiva, fonte di rivendicazioni incrociate. La guerra in Ucraina che da un anno si è affacciata sul nostro continente ha ulteriormente messo a dura prova il sogno di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, che a Ventotene, confinati, scrissero il celebre manifesto: Per un’Europa Libera e Unita”.

“In un momento come quello che stiamo vivendo era importante per noi provare a parlare d’Europa attraverso gli sguardi degli artisti”, ha dichiarato l’assessora alla Cultura di Reggio Emilia Annalisa Rabitti. “In particolare ci siamo chiesti quale fosse la vera natura dell’Europa, dai confini oggi più che mai incerti e fragili. Da qui il titolo della nuova edizione di Fotografia Europea: ’Europe matters: visioni di un’identità inquieta’, un viaggio ai margini delle criticità e dei problemi del nostro continente. È una mostra potente, profondamente “politica”, che ha uno sguardo profondo verso la complessità dell’attualità, verso il mondo: le immagini che vediamo è come se ci dessero uno ”schiaffo“, come se provocassero in noi un risveglio per metterci davanti agli occhi l’inquietudine e le criticità che ruotano intorno all’idea di identità. Per questo motivo e per il significato che porta con sè, trovo che questa sia una edizione importante, imperdibile e soprattutto necessaria, che non potevamo non fare”.

“In che modo la fotografia e i fotografi contemporanei stimolano risposte alle sfide e alle situazioni che i cittadini europei sono chiamati ad affrontare? Nella nostra selezione in veste di direttori artistici, è questo lo spunto su cui si è basata la riflessione sull’esistenza di un’identità europea comune, e su quanto il mito e la memoria modellino o addirittura rafforzino il nostro senso collettivo di appartenenza. Cogliere la natura dell’Europa come comunità presenta inevitabilmente numerosi aspetti complessi e difficili: abbiamo selezionato dunque progetti fotografici che si soffermano in particolare sulle persone e sul tema dell’identità, affrontando temi come le politiche di inclusione ed esclusione e la presenza della storia e della cultura in questo momento storico. Il nostro intento è stato quello di esaminare la relazione fra vari concetti di identità nazionale e comunità democratica, nonché le realtà multiculturali dei singoli paesi europei, che hanno come scopo la ricostruzione, la solidarietà e i modi alternativi di vivere, vedere e comprendere insieme”.

Con Fotografia Europea tornano poi a colorare la città le mostre del Circuito OFF. Il progetto nasce proprio dalla partecipazione attiva dei cittadini che, accordandosi tra loro, allestiscono mostre e organizzano incontri ed eventi, in ogni angolo della città e della Provincia. Il circuito OFF è infatti sempre più sentito e amato sia da chi lo organizza e ci si riconosce, che da chi attraversa la città e si imbatte involontariamente in mostre allestite in negozi, ristoranti, bar, botteghe, sedi storiche, cortili e case private. Sono circa duecento i progetti che hanno risposto alla call di quest’anno e a questi si aggiungono i quasi trenta lavori che saranno esposti nella provincia e i venti prodotti dalle tante scuole aderenti all’OFF@School. “Quest’anno poi il festival è arricchito da una doppia inaugurazione perchè gli eventi di Fotofonia, curati da Max Casacci, non si svolgeranno solo nel weekend inaugurale del 28, 29 e 30 aprile, ma anche in quello del 6 maggio dedicato specificatamente al circuito OFF, al fine di valorizzare la sperimentazione creativa musicale e per favorire la partecipazione di visitatori e turisti”, ha sottolineato l’assessora Rabitti.

Il direttore della Fondazione Palazzo Magnani, Davide Zanichelli, ha aggiunto: “anche quest’anno si conferma la grande e diffusa passione fotografica del territorio reggiano, attraverso l’autogestione delle tante proposte del Circuito OFF. Oltre alle tante iniziative del centro storico di Reggio Emilia, è importante riconoscere come anche i comuni della provincia rispondano positivamente a questa opportunità. Dal Teatro sociale di Luzzara, Guastalla, Gualtieri, passando poi da Castelnovo di Sotto e Correggio, per arrivare a Canossa, quindi diversi appuntamenti tra Gattatico e Taneto, a Cavriago, Puianello di Quattro Castella, fino a Viano e al suo Castello”. Un’iniziativa libera e indipendente, che anno dopo anno ha saputo rinnovarsi e che continua a farlo in questa edizione, grazie a collaborazioni ed eventi collettivi che spingono sempre più il Circuito OFF di Reggio Emilia in un contesto nazionale.

Anche per l’edizione 2023 il Circuito OFF rinnova OFF SCHOOL, la sezione rivolta alle scuole di ogni ordine e grado di Reggio Emilia e Provincia. Sono circa 20 i progetti presentati dalle scuole, curati dagli stessi ragazzi ed esposti in varie modalità: nei corridoi degli istituti scolastici, in sedi dedicate in giro per la città e ancora in una campagna di affissioni cittadina, che darà visibilità all’impegno dei giovani studenti nella riflessione sul media fotografico e sulla loro interpretazione del concept di quest’anno.

Inoltre, il dipartimento didattico di Fotografia Europea, ha programmato un’intera settimana (dal 15 al 20 maggio) di incontri e workshop con fotografi affermati, dedicati proprio ai ragazzi, presso il Chiostro della Ghiara, che diventerà un punto di riferimento per chi vorrà approfondire tematiche attinenti alla fotografia contemporanea.

Per tutte le info visitare il sito https://www.fotografiaeuropea.it/

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