Memoria, diritti civili, pandemia, decolonizzazione: i 10 stand da vedere ad Artissima


Apre l'edizione 2021 di Artissima, dal 5 al 7 novembre 2021: ecco quali sono gli stand da vedere secondo la redazione di Finestre sull'Arte.

Si apre oggi l’edizione numero 28 di Artissima, la fiera d’arte contemporanea di Torino che, dopo un anno di stop imposto dalla pandemia di Covid-19, torna dal 5 al 7 novembre 2021 negli spazi dell’Oval. “Viviamo da quasi due anni alternando ritardi ad accelerazioni, aperture a restrizioni, aspettative a rielaborazioni”, afferma la direttrice Ilaria Bonacossa. “Il tempo della creazione e della fruizione dell’arte si sono inseguiti, a volte incontrati, trovando nuove dimensioni di condivisione. Artissima non si è mai fermata e ha continuato a sostenere le gallerie e gli artisti attraverso progetti sia fisici che digitali rinnovandosi costantemente in un mondo in cui tutti i paradigmi venivano ridefiniti”.

Artissima 2021 riparte da queste premesse e dalla “convinzione che l’arte contemporanea abbia la capacità di immaginare una molteplicità di scenari futuri”, prosegue la direttrice. Un’edizione che, come tipico della fiera torinese, non manca di affrontare tutti i temi più urgenti del nostro presente: i diritti civili, la memoria, il ruolo della donna nella società, l’emarginazione, la decolonizzazione. E non mancano neppure opere che riflettono, com’era lecito attendersi, sul tema della pandemia. E non mancano comunque stand che ripercorrono importanti esperienze dei più grandi artisti internazionali, o presentano le loro ultime opere. Per dare un’idea di cosa è Artissima 2021, Finestre sull’Arte, dopo la visita alla preview di ieri, vi propone quelli che, secondo la nostra redazione, sono i 10 stand da non perdere.

Artissima 2021
Artissima 2021

1. Tucci Russo - Studio per l’arte contemporanea

La galleria torinese è tra quelle che hanno attirato maggior attenzione durante la preview di Artissima: il suo stand monografico dedicato a Richard Long (Bristol, 1945) è infatti uno dei più interessanti. La galleria propone dunque una piccola monografica dedicata all’artista che si è distinto per i suoi lavori di carattere concettuale. Famose sono le passeggiate solitarie dell’artista, lunghi cammini condotti in assenza di qualsiasi tipo di mediazione artificiale e presenza umana in luoghi e scenari selvaggi al fine di indagare ed esplorare il binomio uomo-ambiente. Testimonianze di queste esperienze sono interventi realizzati in situ e poi fotografati ma anche sculture, mappe, testi, disegni. Il pubblico di Artissima può vedere una parte di questa produzione con interessanti opere come l’installazione Human nature del 2012, e poi ancora Space Earth del 2019, l’opera di foto e testo Walking from the ocean flowing to the ocean e altro ancora.

Tucci Russo - Studio per l'arte contemporanea
Tucci Russo - Studio per l’arte contemporanea

2. Laveronica

Lo stand della galleria di Modica ci parla del nostro tempo. I due lavori di Alejandra Hernández, Juan and Sara e Esteban and Juan Pablo, sono parte della serie Their Altars del 2019, i cui soggetti sono ritratti dal vivo in tempi pre-pandemici: la ritrattistica dà modo di scavare a fondo e conoscere le persone, tramite coppie che sfidano le nozioni di norme gender, relazione sentimentale, affetto e via dicendo. E poi ancora l’omaggio a Boccioni di Igor Grubić (Unique forms of continuity in context of revolution del 1995), l’opera Europe will kneel to receive the anti-colonial spirit di Daniela Ortiz che si prende una rivincita sul passato coloniale del Belgio e in particolare sul violento regime imposto dalla potenza europea sul Congo, le belle immagini casuali di Giovanni De Lazzari, l’indagine su cui si può “sentire” una città di Adelita Husni-Bey e molto altro.

Laveronica
Laveronica

3. Car Drde

La galleria bolognese propone due giovani, James Collins (Darlington, 1992) e Giulio Saverio Rossi (Massa, 1988), un artista da riscoprire, ovvero Piero Manai (Bologna, 1951 - 1988) e un artista affermato, Damien Meade (Limerick, 1969). Collins si è già distinto a livello internazionale per le sue opere che esplorano e mettono in discussione il confine tra pittura e scultura (i suoi lavori nascono dalla sovrapposizione di molteplici strati di pittura a olio che creano una superficie frastagliata e ruvida, caratterizzata da un aggetto molto pronunciato), mentre il lavoro di Rossi è un ripensamento, in chiave critica, analitica e concettuale, del ruolo odierno della pittura in contrapposizione alla dimensione del digitale. Manai, prematuramente scomparso a soli 37 anni, è artista non riducibile a nessuna delle pratiche artistiche in voga tra anni Settanta e Ottanta: anzi, è artista che riunisce varie suggestioni, dalla Transavanguardia all’espresisonismo tedesco. Infine, Meade propone opere che sono il risultato di un complesso processo creativo tramite una interessante stratificazione di media: scultura, fotografia e pittura a olio.

Car Drde
Car Drde

4. Gian Marco Casini Gallery

Nella sezione delle New entries si distingue la galleria livornese che propone uno stand dedicato al lavoro del messicano (ma che vive a Livorno) Juan Pablo Macías (Puebla, 1974): la sua è una ricerca sull’anarchismo come critica della rappresentazione, che si articola in diversi processi prendendo forme differenti, ovvero progetti editoriali, poesia, video, installazioni e performance che servono come ambiti per evidenziare diverse situazioni prodotte dall’incontro tra potere-sapere e insurrezione-sapere, o tra il sistema della rappresentazione e l’emotività. Spiccano le sue opere testuali realizzate con rami di ulivo, la cui idea è curiosamente nata nel 2020 mentre l’artista stava raccogliendo olive: Macías cominciò a vedere lettere sui rami degli alberi, e decise di utilizzare proprio i rami, tenuti assieme da fili, per trascrivere citazioni di diversi pensatori che Macías aveva raccolto per il progetto On air. Le forme irregolari di queste lettere incidono lo spazio bianco che le ospita, come fossero degli anti-neon.

Gian Marco Casini Gallery
Gian Marco Casini Gallery

5. Boccanera Gallery

La galleria diretta da Giorgia Lucchi Boccanera partecipa alla Main Section di Artissima con uno stand intitolato “Controtempo” e dedicato al tema del tempo, nella sua definizione più ampia, che sembra aver caratterizzato l’esperienza della pandemia che ha colpito il mondo all’inizio del 2020: il tema è affrontato con una selezione di cinque artisti giovani e affermati ovvero Debora Hirsch, Cristian Avram, Federico Seppi, Gabriele Grones e Andrea Fontanari. Spiccano proprio le opere del giovanissimo Andrea Fontanari (Trento, 1996), presente in esposizione con due dipinti di grande formato, Grey telephone e Telephone del 2021. L’artista trentino dipinge ritagli di tempo che tagliano frammenti di immagini dove la rappresentazione, quasi un fermo sequenza cinematografico, sembra non essere mai finita. In generale, nelle opere dei cinque artisti presentati da Boccanera Gallery, gli elementi descritti in pittura e in scultura diventano microcosmi dove si misurano eventi fatti di veloci, a volte impercettibili, andate e ritorni.

Boccanera Gallery
Boccanera Gallery

6. Galleria Giampaolo Abbondio

Giampaolo Abbondio è presente alla Main Section di Artissima con uno stand monografico interamente dedicato alla cubana María Magdalena Campos-Pons (Matanzas, 1959), con un progetto a cura di Francesca Pasini. María Magdalena Campos-Pons fonda da sempre la propria ricerca su concetti di portata universale quali la storia e la memoria umana e territoriale, l’identità personale e di genere, la religione e la cultura di appartenenza. Il linguaggio artistico di Campos-Pons attinge direttamente alla propria esperienza biografica, portandola in quanto donna ed espatriata a porre l’attenzione su questioni di forte risonanza come i movimenti per i diritti civili delle popolazioni nere, i grandi flussi migratori e le disparità sociali e di genere. Le opere scelte da Francesca Pasini si collocano in un periodo di tempo che corrisponde quasi alla storia della galleria stessa: dai primi lavori fotografici, in cui l’artista ritraeva se stessa ponendo al centro della riflessione il corpo femminile in relazione con oggetti, simboli e pose rituali riconducibili alla sfera di valori e tradizioni della sua cultura di origine, passando per le grandi installazioni dei primi anni Duemila e fino alle atmosfere liquide delle grandi carte che interpretano i fenomeni naturali e sociali connessi al mare nell’area geografica di Captiva Island in Florida. L’ampia gamma di media utilizzati interpreta la grande varietà di tematiche da sempre care all’artista.

Galleria Giampaolo Abbondio
Galleria Giampaolo Abbondio

7. König Galerie

Lo stand della galleria tedesca König, diretta da Sonja Schacht, è tra i più appariscenti di tutta Artissima 2021: è infatti uno stand interamente progettato dalla svizzera Claudia Comte (Morges, 1983), che ha immaginato pareti infuocate davanti alle quali ha disposto le sue “fiamme” di legno (come Fire Coral, Yellow Sponge, Soft coral), realizzate tutte con legni diversi (come il platano, il pero e altre essenze) e i suoi dipinti circolari eseguiti tutti con un unico movimento della mano dando luogo a risultati sorprendenti.

König Galerie
König Galerie

8. 31 Project

Tra le gallerie internazionali presenti nella sezione New Entries spicca lo stand della parigina 31 Project che porta in mostra tre artisti africani: la zimbabwese Georgina Maxim (Harare, 1980), il nigeriano Kelani Abass (Lagos, 1979) e il sudafricano Aviwe Plaatjie (Città del Capo, 1988). Maxim è un’artista tessile e il suo lavoro si divide tra la pratica artistica e quella curatoriale. Le sue opere si servono delle tecniche di ricamo, cucito e tessitura al fine di decostruire, tagliare e riassemblare vestiti di seconda mano. Attraverso questa operazione, l’artista crea opere sinoglari che sfuggono a qualsiasi definizione, e lei stessa descrive il suo lavoro come un atto di memoria, una trascrizione dell’istante, di momenti vissuti e delle storie evocate da questi abiti usati. Abass, attraverso le sue opere, indaga l’importanza dell’eredità materiale e dell’archivio come un elemento di collegamento tra presente e passato: l’immagine fotografica, al centro della sua pratica, viene scomposta e analizzata in tutte le possibilità che la compongono, per portare alla luce fragili testimonianze di un’epoca passata e di una Nigeria che celebrava la sua indipendenza. Plaatjie, uno dei pittori più interessanti presenti ad Artissima, è un appassionato cronista della sua comunità: realizza infatti dipinti di carattere identitario, mettendo in scena i suoi soggetti (amici, vicini e familiari) su sfondi ispiratori e immaginari.

31 Project
31 Project

9. Galleria Doris Ghetta

Doris Ghetta si presenta ad Artissima 2021 con uno stand monografico dedicato all’artista altoatesina Martina Steckholzer (Vipiteno, 1974). Nella sua carriera, Steckholzer ha esplorato temi come la rappresentazione nelle arti, i simboli visivi di un periodo culturale e storico e il ruolo della pittura come strumento epistemologico. Ispirandosi alle opere di altri artisti e alle visite ai luoghi dedicati all’arte, Steckholzer prende le mosse dalle sue emozioni per rievocare gli episodi vissuti attraverso le sue opere. Per lo stand di Doris Ghetta, Steckholzer ha creato un dialogo tra una serie di opere dedicate allo studio della rappresentazione degli animali nelle arti visive e nella storia dell’arte con una selezione di lavori geometrici e più concettuali in cui l’artista si confronta con gli spazi dei musei, delle gallerie e delle istituzioni che ha visitato. Opere che si rifanno ai dipinti di Pieter Bruegel (e in particolare alla rappresentazione degli animali domestici e selvatici), opere in bianco e nero che esaminano le architetture e gli spazi dedicati all’arte (a partire, ovviamente, dai musei) e li reinterpretano, lavori che si ispirano a Roma e altro ancora.

Galleria Doris Ghetta
Galleria Doris Ghetta

10. Arcade

La galleria londinese porta ad Artissima i lavori di due affermati artiste internazionali, la francese Caroline Achaintre (Tolosa, 1969) e l’olandese Peggy Frank (Zevenaar, 1978). Le opere di Achaintre si muovono concettualmente al confine tra astrazione e figurazione: l’artista crea personaggi, volti, maschere, creature fantastiche e forme che stanno a metà tra oggetto e soggetto. Le sue opere astratte sono al contempo creature, oggetti animati, umane e animali allo stesso tempo, e ci portano in mondi arcaici, oscuri e misteriosi, andando alla ricerca dell’ignoto. Achaintre, per realizzare le sue opere, usa materiali come la lana, la ceramica, l’acquerello, per creare opere dal forte impatto fisico e caratterizzate da un linguaggio ricco e diversificato. Peggy Frank è invece una pittrice interessata al design d’interni, ispirandosi alle opere di Matisse e degli artisti del gruppo CoBrA. Artista a cui piace sperimentare, è presente ad Artissima con alcuni dipinti che intendono trasmettere un senso d’intimità e di familiarità domestica.

Arcade
Arcade

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