“Ecco la nuova Aeroitalia: una compagnia low cask e non low cost”: parla l'ad Gaetano Intrieri


C’è una nuova compagnia aerea che batte bandiera italiana: è Aeroitalia, che ha iniziato le attività a maggio e fa il suo primo bilancio alla fine della stagione estiva. Intervista all’amministratore delegato Gaetano Intrieri.

C’è una nuova compagnia aerea battente bandiera italiana: è Aeroitalia, che ha spiccato il volo a maggio e fa il suo primo bilancio alla fine della stagione estiva. Fondata da German Efromovich, imprenditore sudamericano proprietario della compagnia Avionica, vede come presidente Marc Bourgade, banchiere francese esperto nel settore del finanziamento di compagnie aeree, e Gaetano Intrieri come amministratore delegato. Con sede a Roma e hub iniziale Forlì, Aeroitalia opera rotte charter e di linea regional sul territorio europeo. Finestre sull’Arte ha contattato Gaetano Intrieri, docente universitario ed esperto del settore, che ci ha spiegato come l’idea sia nata a “German Efromovich perché voleva entrare nel mercato europeo e aveva già fatto a sua tempo una offerta per Alitalia, ma il Governo preferì la cordata di Ferrovie dello Stato. Io dopo molti anni che occupavo di leasing ho deciso di tornarmi a occuparmi di una compagnia”.

AL. Scelta non banale visto il mercato dominato da player internazionali, non crede?

GI. Mi lasci dire che noi non partiamo da zero perché è una Compagnia che ha puntato tutto sulle competenze umane. Se sommiamo gli anni nel settore dei membri del nostro Cda che è composto da 5 membri mettiamo insieme oltre 150 di aviazione di carriere.

In quale segmento di mercato volete collocarvi?

Non ci collochiamo nelle low cost, bensì nelle low “cask”, acronimo che sta per “costo per ogni sedile a km”, cioè uno dei misuratori principali di un aeromobili. Noi abbiamo fatto della gestione oculata dei costi il nostro mantra. Vogliamo essere low cost dal punto di vista operativo ma puntiamo a offrire al cliente un servizio non low cost.

I costi aumenteranno per tutti?

Sì, anche le altre compagnie dovranno alzare i prezzi, quel tipo di tariffe non è più sostenibile. Ci sarà un livellamento delle tariffe che per me in Italia andrà sui 35 euro per ogni ora di volo nei voli in Italia. Considerando anche il costo attuale del carburante è impensabile tornare a quelle tariffe...

Su quali tratte operate?

Abbiamo fatto molto charter questa estate e con i voli di linea siamo partiti da Forlì e adesso stiamo partendo anche su Bergamo, Roma, Catania, Egitto e Africa. Ci estenderemo a breve in Sicilia, a Trapani, e punteremo su Firenze, Bari, Zante, Lampedusa, Malta, Tirana, Praga.

Quanto incide la scelta delle Compagnie aeree di fare base su scali minori, per incrementare il turismo in quelle zone?

È fondamentale. Noi portiamo passeggeri e quindi Pil e questo ci deve essere riconosciuto [nda: il riferimento di Intrieri è ai contributi pubblici che gli enti locali girano ai vettori per atterrare sul proprio territorio]. Noi abbiamo puntato su questo su marketing territoriale con aereoporti ed enti. La sostenibilità di una lotta non può farne a meno. Perché non capisco perché se una compagnia porta in una area migliaia di persone non debba esserle riconosciuto.

Come vede il turismo?

Si sta riprendendo alla grande, in Europa meglio che in Italia, lo si vede dalla gente negli aereoporti. Noi questa estate abbiamo avuto richiesta di tantissimi charter: è molto redditizio, quest’anno hanno toccato prezzi mai visti prima, sono voli molto remunerativi.

Le abitudini del viaggiatore sono cambiate? La programmazione delle vacanze e dei viaggi è mutata dopo il Covid?

Il Covid ha accorciato il “time to buy”: i passeggeri che si prenotano con 2 -3 mesi di anticipo sono pochi, adesso lo fanno 10-15 giorni prima.

Cosa chiederebbe al nuovo Governo?

Occorre che in Italia si faccia di più. Ci sono troppe tasse sugli aereoporti che li rendono impraticabili. Se vogliamo fare turismo incoming dobbiamo fare due cose: spingere in Europa per rivedere il regolamento 261 per il rimborso dei passeggeri che determina letture fuorvianti che serve solo ad aumentare la fatturazione degli studi legali per cercare rimborsi spesso non dovuti. Inoltre occorre rivedere la tassa comunale che viene applicata oggi: 6,5 euro a passeggero non esiste in nessun posto in Europa.


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