Trento, Palazzo delle Albere riapre restaurato al pubblico con una nuova mostra sul potere delle macchine


A Trento ha riaperto al pubblico il cinquecentesco Palazzo delle Albere, dopo un importante intervento di restauro. Fino al 31 maggio 2026 ospita una mostra sul potere delle macchine e delle innovazioni. 

Ha riaperto al pubblico, a Trento, il cinquecentesco Palazzo delle Albere, dopo un importante intervento di restauro, in occasione dell’inaugurazione della mostra Il potere delle macchine. L’esposizione mette in relazione le innovazioni tecnologiche e sociali che caratterizzarono il periodo di costruzione del Palazzo con le trasformazioni contemporanee: congegni originali, libri rari e strumenti d’epoca diventano parte di un racconto diacronico che invita a interrogarsi sul ruolo della tecnologia nella formazione delle società moderne e sulle tensioni che essa ha generato, allora come oggi. La rassegna, visitabile fino al 31 maggio 2026, è curata dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento (Marco Avanzini, insieme a Elisabetta Flor, Isabella Salvador e Luca Scoz), a partire da un progetto scientifico di Luca Ciancio (Università di Verona), in collaborazione con Castello del Buonconsiglio – Monumenti e Collezioni provinciali, METS – Museo Etnografico Trentino, e MITAG – Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Attraverso strumenti scientifici, antichi macchinari e manufatti provenienti da una ventina di importanti istituzioni museali, la mostra attraversa temi che vanno dall’astronomia alle prime tecniche di stampa, dalle grandi esplorazioni all’estrazione mineraria, dalla vita rurale all’evoluzione delle armi da fuoco, per offrire una visione d’insieme della portata delle trasformazioni in atto e suggerire una riflessione sul futuro che stiamo contribuendo a costruire.

La prima metà del Cinquecento in Europa fu segnata da una diffusione sempre più capillare di macchine in quasi tutti gli ambiti dell’economia e della vita sociale. Anche le élite del Principato vescovile di Trento investirono risorse significative per introdurre nuove tecnologie nei principali settori produttivi regionali. Questi strumenti assunsero un ruolo duplice: da una parte migliorarono l’estrazione di energia e risorse, spesso con ripercussioni su ambiente e lavoratori, e dall’altra consolidarono nuovi assetti di potere.

Una selezione di oggetti curiosi legati al mondo minerario e metallurgico illustra come lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, tradizionale motore dello sviluppo economico di molte aree alpine, si sia orientato verso la ricerca di materiali innovativi e di nuove tecniche di lavorazione. Libri antichi e strumenti d’epoca testimoniano inoltre la nascita di una nuova farmacopea, frutto anche del contributo degli studiosi della Trento rinascimentale, basata sull’impiego di sostanze minerali e di una vasta gamma di ingredienti provenienti dai nuovi mondi, rapidamente diffusasi in Europa.

Allestimenti mostra
Allestimenti mostra

L’avanzamento delle tecnologie belliche, con l’introduzione di moderne armi da fuoco, portò a un profondo rinnovamento delle architetture difensive e all’adeguamento di castelli e città, trasformando l’intero assetto militare e imponendo ai governi nuovi e continui sforzi finanziari per mantenere aggiornata la macchina dello Stato.

Parallelamente, lo sviluppo di nuovi procedimenti tipografici e l’espansione delle officine di stampa, dalla valle del Reno a numerosi centri europei, compresi quelli del Trentino e dell’Alto Adige, ebbero un ruolo determinante nella circolazione delle conoscenze scientifiche. In pochi decenni il libro divenne infatti lo strumento principale per diffondere scoperte e innovazioni, favorendo la standardizzazione delle osservazioni e dei metodi.

La mostra temporanea è promossa e realizzata dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento.

Allestimenti mostra
Allestimenti mostra

“Questa mostra”, ha sottolineato l’Assessora all’istruzione, cultura, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa, “è la prova concreta di quanto una rete culturale forte e coesa possa generare risultati straordinari: musei, istituzioni, enti di ricerca e università hanno lavorato fianco a fianco, condividendo visioni e competenze, per raccontare non solo le invenzioni del Cinquecento, ma soprattutto l’umanità che le ha pensate. Con questa mostra si percepisce quanto la conoscenza, anche quando nasce dalla tecnica e dall’ingegno meccanico, sia ancora più forte quando è generata da relazioni, dialoghi e alleanze. È questa rete, fatta di professionalità diverse unite da un obiettivo comune, che desidero celebrare e ringraziare. Perché oltre la tecnica, oltre le macchine, c’è sempre una comunità che sceglie di crescere insieme”.

“La riapertura del meraviglioso Palazzo delle Albere con una mostra dedicata alla tecnologia e al suo impatto sociale, culturale ambientale”, spiega il direttore del MUSE Massimo Bernardi, “propone un gioco di specchi tra significato e significante, collocando tra le architetture e gli affreschi rinascimentali una riflessione che affronta un tema tanto contemporaneo partendo proprio dal Cinquecento. L’avvenire della società post-industriale dipenderà in gran parte da come svilupperemo il nostro rapporto con le macchine; questo progetto ci offre una riflessione informata dalla storia e proiettata nel futuro: una prospettiva necessaria per contrastare il dilagante e pernicioso cronocentrismo contemporaneo che rischia di intrappolare il nostro sguardo unicamente al presente”.

“La varietà di congegni meccanici ideati dagli ingegneri rinascimentali non può non suscitare la curiosità del visitatore. Tuttavia”, spiega l’ideatore della mostra Luca Ciancio, “l’attuale, vertiginosa accelerazione dell’innovazione rende particolarmente urgente una riflessione pubblica intorno agli effetti delle nuove tecnologie che consenta di acquisire nuovi livelli di consapevolezza. Il percorso espositivo, dunque, racconta vicende del passato con lo sguardo rivolto al presente e al futuro con l’obiettivo di evidenziare l’esigenza di un ’governo’ delle macchine basato su valori umani condivisi”.

“Nelle sale di Palazzo delle Albere”, spiega Marco Avanzini, curatore della mostra per il MUSE insieme a Elisabetta Flor, Isabella Salvador e Luca Scoz, “scopriamo come il decisivo sviluppo della tecnologia cinquecentesca ha permesso di allargare sempre di più i confini del mondo conosciuto e di come l’avvento della tecnologia abbia cambiato per sempre l’economia e società di questa parte di mondo. La cornice suggestiva dell’edificio, coevo alle storie narrate, conferisce ulteriore fascino all’esposizione nella quale i materiali originali e l’allestimento dialogano con gli affreschi rinascimentali presenti in alcune sale”.

La mostra rientra nel programma dell’Euregio Anno dei musei 2025 / Euregio Museum Jahr 2025 che prende spunto dalle storiche rivolte sociali cinquecentesche per invitare a una riflessione contemporanea su giustizia ed equità sociale, su gestione delle crisi e forme di resistenza. Un intento ben sintetizzato dal motto “Guardare oltre”. A partire da conflitti e forme di resistenza del passato, in numerose iniziative si stimola una riflessione sul presente inaugurando spazi di incontro e confronto in un variegato panorama museale nell’Euroregione.

Palazzo delle Albere
Palazzo delle Albere

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraIl potere delle macchine
CittàTrento
SedePalazzo delle Albere
DateDal 21/11/2025 al 31/05/2026
CuratoriMarco Avanzini, Isabella Salvador, Luca Scoz, Elisabetta Flor, Luca Ciancio
TemiTrento

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